IMPEGNO LAICO ALLA CAMERA

a cura della redazione

Martedì 18 dicembre si è svolta alla Camera dei deputati la preannunciata  conferenza stampa sull’impegno laico oggi, in questo momento di particolare crisi del Vaticano, immerso in scandali, lotte interne  e il nullismo dell’azione riformatrice di papa Francesco di fronte a problemi insoluti e sempre più gravi come la pedofilia ecclesiastica,  la ricerca affannosa di privilegi e il progressivo aumento della secolarizzazione nei paesi più evoluti. Luca Pastorino, deputato Leu,  ha annunciato che si sta formando un Intergruppo parlamentare sulla laicità, cui si affiancherà un’associazione sulla laicità di ex parlamentari, come è stato annunciato dal Segretario di Possibile ed ex parlamentare Andrea Maestri. Enzo Marzo ha presentato le nuove ricerche laiche organizzate da Critica liberale con il contributo dell’8 per mille della tavola Valdese sia sulla progressiva secolarizzazione in Italia sia sulla presenza delle confessioni religiose nelle reti televisive pubbliche e private, nonché sugli interventi di papa Francesco in televisione. Mirella Sartori ha annunciato la seconda serie del sito internet “Italia laica”, di cui è direttrice, con l’allargamento a nuovi partner che rafforzeranno quello che da anni è il tradizionale sito della laicità italiana,  e Carlo Troilo ha illustrato la sua nuova iniziativa  in occasione dell’ottantesimo anniversario del Concordato del 1929 tra la Chiesa cattolica e lo Stato fascista. Infine Giorgio Salsi, organizzatore delle “Giornate della laicità” di Reggio Emilia ha illustrato il programma delle Giornate 2019 che da quest’anno diventeranno anche itineranti con iniziative in molte città del nostro paese.

RIPORTIAMO QUI ALCUNE NOTIZIE DI AGENZIA STAMPA – LA PREMESSA DI ENZO MARZO ALLA RICERCA SULLE CONFESSIONI RELIGIOSE E LA TV – IL PROGRAMMA DELLA CONFERENZA STAMPA

Fisco, Pastorino (Leu): Riparte impegno per inoptato 8 per mille a Stato-2- Roma, 18 dic. (LaPresse) – “Queste cifre – aggiunge Pastorino – confermano che parlare di laicità significa impegnarsi per qualcosa di concreto: comporta un impatto economico, oltre a tutelare un principio fondamentale della Repubblica. E questa proposta di legge va proprio nella direzione della concretezza al contrario di una maggioranza sempre più fumosa”.

Fisco, Pastorino (Leu): Riparte impegno per inoptato 8 per mille a Stato Roma, 18 dic. (LaPresse) – “La parola laicità sembra bandita in questa legislatura, in cui è tutto schiacciato sugli slogan leghisti e dei 5 Stelle. Ma è un impegno da portare avanti con grande convinzione: per questo ho ripresentato il disegno di legge costituzionale per destinare l’inoptato dell’8 per mille allo Stato. La proposta era stata già depositata nella scorsa legislatura da Possibile, a prima firma Andrea Maestri. Oggi il cittadino che non sceglie espressamente una confessione religiosa per l’8 per mille dell’Irpef, senza saperlo, favorisce la ripartizione in maniera proporzionale tra le varie confessioni. E se ne avvantaggia la Chiesa cattolica, a discapito dello Stato che perde un tesoretto di circa un miliardo di euro. Sarebbe bene spendere questa somma per contrastare la povertà”. Lo dichiara il deputato Luca Pastorino, segretario di presidenza per Liberi e uguali alla Camera, parlando della conferenza stampa svoltasi oggi a Montecitorio, insieme ad Andrea Maestri della segreteria di Possibile e al direttore della rivista Critica liberale, Enzo Marzo.

VII rapporto sulle confessioni religiose in tv – IIX rapporto sui telegiornali

un anno di televisione durante il tramonto di renzi

Siamo di fronte a una grande apparente contraddizione. Da una parte, già nel periodo settembre 2016 – agosto 2107 monitorato da queste nostre ricerche sulle confessioni religiose e la Tv pubblica e privata (che ora presentiamo), è molto visibile l’inizio del declino di Francesco e soprattutto un bilancio non positivo del suo papato; dall’altra, si constata che le notizie di cronaca che hanno screditato non poco il Vaticano per le sue lotte interne, i processi contro giornalisti investigatori e le polemiche sulle pedofilia hanno costretto le Tv a variegare la comunicazione secondo la sua tipologia.

Già anni fa avevamo fatto notare che il servilismo dei media televisivi non sempre si esprime in termini soltanto quantitativi (aumentare sempre più la presenza del Vaticano nelle reti), ma anche con silenzi significativi. L’anno preso in considerazione in quest’ultima ricerca dimostra platealmente la verità della nostra ipotesi.

Nel penultimo rapporto, abbiamo sottolineato che le Tv davvero stavano esagerando. Le percentuali in tutte le reti erano diventate bulgare fino all’eccesso. E la discriminazione nei confronti delle altre confessioni era addirittura scandalosa. Si doveva segnalare in certi rilevamenti perfino il raddoppio dei dati da un anno all’altro. In quest’ultimo rapporto invece la comunicazione clericale è costretta a tornare selettiva: in tutte le trasmissioni chiamiamole “propagandistiche” i dati rimangono altissimi e anche superiori all’anno precedente, invece nei telegiornali e nelle trasmissioni di approfondimento, dove si dovrebbero dare notizie e discuterle, c’è stato un brusco arresto o un calo sensibile. Per forza, dato che le notizie erano per la maggior parte molto sgradite alla gerarchia. Dimostrazione che il servilismo si dimostra anche censurandosi. Ugualmente le confessioni minori hanno continuato ad essere fortemente penalizzate, fino all’obbrobrio del trattamento riservato agli evangelici e ai musulmani, stazionari allo zero virgola. Siamo convinti che nel prossimo rapporto (stagione 2017-2108) questo tendenza sarà accentuata. Perché ci andiamo ad avvicinare a quest’ultimo anno orribile per Francesco. Lui ha accentuato i toni, ha viaggiato in paesi problematici, ma non è riuscito a controbilanciare la netta sensazione che non bastano le parole, anzi diventano ridicole e paradossalmente danno anzi ancora più visibilità allo scontro furioso e pubblico tra le gerarchie ecclesiastiche sia al sostanziale immobilismo di fronte alle riforme annunciate o ventilate ma nella sostanza inevase. Con alcune incursioni addirittura da chiesa superconservatrice. Nulla sull’assetto finanziario, nulla sui privilegi pretesi in ogni occasione e quindi nulla sulla libertà religiosa, nulla sul maschilismo interno, nulla – se non palliativi – sulle cause della pedofilia degli ecclesiastici, fallimento della promessa di decentramento dei poteri di uno degli ultimi sovrani totalitari esistenti. Francesco passerà alla storia come un ottimo comunicatore, bravissimo a truccare la realtà ma non a modificarla. Certamente nessuna vera riforma prenderà il suo nome.

La comunicazione televisiva asseconda e blandisce il papa comunicatore ed è reticente sui veri problemi della Chiesa cattolica. Dimostra d’essere assolutamente ignara del ruolo giornalistico. La sua parola d’ordine è “sostenere contro ogni realtà ciò che dice la velina della sala stampa vaticana”.

Scendiamo più nei particolari. La tesi della censura (o quasi) sulle notizie e sulle discussioni dei problemi che travagliano questa fase del papato è dimostrata dal fatto che nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico e nei telegiornali, sia pubblici sia privati, la presenza della chiesa cattolica ha cominciato a discendere. Con l’unica, vistosa eccezione del Tg1 che nell’anno precedente aveva raggiunto il record  del 98,23%, lasciando  alle altre confessioni percentuali da prefisso telefonico (particolarmente scandalosa è la faziosità contro la religione musulmana. I musulmani sono presenti solo nella cronaca nera). Pensavamo che il Tg1 non potesse superare sé stesso in faziosità, ma invece ce l’ha fatta e è riuscito a guadagnare un ulteriore 0,70%, (da 98,23% a 98,93), confermando che tutto sommato preferisce una grezza quantità (soprattutto nei tempi di parola concessi direttamente a esponenti del Vaticano – aumento da 93,76% al 96,23 % – ad un servilismo più intelligente. Infatti tutti gli altri telegiornali hanno percentuali calanti. In particolare i Tg di Mediaset.

Lo stesso trend  si riscontra nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico. Con tutti gli scandali che ci furono in quei dodici mesi, i giornalisti televisivi, noti per il loro conformismo, hanno preferito lasciar stare. Da qui un vero e proprio crollo. Le presenze di soggetti confessionali nel complesso delle trasmissioni (le principali) prese in  considerazione sono passate da 616 a 244: Porta a porta da 48 a 19, Uno mattina da 178 a 64, Agorà da 169 a 94, Omnibus da 44 a 20. La tendenza non conosce eccezioni. C’è da vergognarsene.

Se dare notizie in tempi burrascosi è imprudente, al contrario occorre rafforzare l’apparato propagandistico. Così continua l’”esagerazione” già denunciata lo scorso anno. E allora giù con le fiction, le cerimonie,  i film, i documentari d’argomento religioso o con protagonisti confessionali. Basti segnalare che se nel 2010 dalle sette reti principali furono trasmesse fiction per 61 ore e 54 minuti, nell’ultima rilevazione siamo passati a 900 ore e 25 minuti. Ovviamente la chiesa cattolica  si accaparra il 97,11% del totale, i protestanti hanno lo 0,32%.

Le cifre sono molte e le trovate in dettaglio qui di seguito. Noi sottolineiamo soltanto un’ultima notizia interessante: la presenza televisiva di papa Francesco è in calo rispetto all’anno precedente, anche se in confronto a Benedetto XVI è presente in percentuale 3-4 volte di più.

Enzo Marzo

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLE RICERCHE LAICHE DI CRITICA LIBERALE

DICEMBRE 13, 2018CRITICA LIBERALE1 COMMENTOMODIFICA

Conferenza stampa di presentazione

Le  ricerche sulla secolarizzazione e sulla presenza delle confessioni religiose in TV

L’Intergruppo Parlamentare per la laicità 

Varie iniziative per la laicità delle istituzioni

Sala Stampa della Camera dei Deputati via della Missione, 6

martedì 18 dicembre 2018 ore 13,00

Viviamo in un’epoca in cui l’integralismo, non solo religioso, e l’abuso di approcci sociali e politici basati sul fideismo più cieco, stanno lentamente e inesorabilmente intaccando il principio di ragionevolezza e la laicità delle istituzioni.  Crediamo sia importante, invece, promuovere la forza della ragione e un approccio logico e laico alle questioni sociali, culturali e politiche.

Intervengono:

On. Luca Pastorino

Enzo Marzo, direttore di Critica liberale

Avv. Andrea Maestri, già deputato

Avv. Ilaria Valenzi, consigliere legale della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia per la libertà religiosa

comunicazioni:

Giorgio Salsi, promotore delle Giornate della Laicità di Reggio Emilia

Mirella Sartori, Responsabile di Italia Laica

Carlo Troilo, promotore di iniziative per il 90° anniversario del Concordato

Saranno presenti tra gli altri

Sergio Lariccia, Luciano Visco, Giovanni Vetritto, Aulo Chiesa

Per l’ingresso è indispensabile la giacca (per gli uomini) e l’accredito

Per accrediti e informazioni            info@criticaliberale.it

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