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PIZZA SALVINI-4 STAGIONI

Ma che fanno i pizzaioli napoletani? Dormono? Negli anni ’90 dell’’800, in occasione della visita a Napoli della Regina Margherita, in suo onore crearono la “pizza Margherita”, che da allora con i suoi ingredienti patriottici invase il mondo. Adesso i pizzaioli non dovrebbero nemmeno spremersi troppo, dovrebbero solo cambiare nome alla “pizza 4 stagioni”, e chiamarla “pizza Salvini”.

Ormai siamo in estate, e c’era da aspettarsi il ritorno alla grande dei mojitos. Così Salvini, non avendo più un suo governo da suicidare, tra un bicchiere e un altro si dedica alla storia italiana. Dixit Salvini IV: «I valori di una certa sinistra che fu, quella di Berlinguer, e cioè il lavoro nelle fabbriche, quello degli operai, degli insegnanti, degli agricoltori, degli artigiani, adesso sono stati raccolti dalla Lega. Quindi, se il Pd chiude Botteghe Oscure e la Lega apre, io sono contento. È un bel segnale». La prima stagione salviniana fu da “comunista padano”, poi senza soluzione di continuità si fece “leghista separatista”. Così passa decenni nella bossiana “Lega Ladrona” inveendo contro i meridionali e contro i “comunisti. Siamo alla maglietta: “Prima la Padania”. E ai tempi dei 49 milioni truffati allo Stato.

Poi, repentinamente, il separatismo diventa il suo contrario: sboccia il Salvini III, patriota sovranista, vicino a Putin e ai fascisti di Casa Pound. Al Segretario basta cambiare solo la maglietta, ora porta “Prima l’Italia”, e declinazioni varie e leggermente contraddittorie: “Prima i sardi”, Prima i napoletani, Prima gli umbri. Tutti in “Prima” abboccano.

Ma arriva l’estate, e col caldo nasce il Salvini IV, il voltamaglietta Salvini, ora comunista da Botteghe oscure: al solito mojito di troppo il segretario di una Lega di estrema destra si scopre berlingueriano. La svolta gliel’avrà suggerita il suo caro ideologo Dugin che potrà concedergli anche il copyright della bandiera del suo partito nazi-bolscevico (falce e martello su bandiera nazista).

Ora la “pizza Salvini quattro stagioni” è bell’ e cotta. E sappiamo anche chi se la divorerà con gusto. E sappiamo anche che a pagarne il conto saranno gli italiani, che ora hanno da pensare ben altro che le giravolte del solito buffone stagionale.

LA RIVOLUZIONE LIBERALE IN 4-5 MOJITO

Così Salvini: “Fase2, Serve tale deregulation e rivoluzione liberale. Bisogna ripartire dall’assoluta libertà d’impresa: azzeramento di tutta la burocrazia, di tutti i controlli preventivi, silenzio assenso per le domande nei Comuni”.

 Salvini ha sempre ragione dopo che si è scolato 4-5 mojito, cosi posso finalmente realizzare il sogno di costruirmi due camere e cucina accanto all’obelisco di piazza del popolo a Roma, che mi piace tanto…

la lepre marzolina – venerdì 24 aprile 2020

CORONAVIRUS IN LOMBARDIA, DOPO MANI PULITE CI SARA’ TAMPONI PULITI?IN PROCURA I PRIMI ESPOSTI – LO SCANDALO DELL’EMENDAMENTO SALVINI

di pino nicotri

“Se credono di coprire le loro responsabilità continuando a ripetere ‘Siamo in guerra, siamo in guerra!’ in modo da tappare la bocca ai “disfattisti”, si sbagliano. E di grosso. Per riparare al fatto di avere mandato medici e infermieri all’assalto del coronavirus a mani nude o armate solo di baionette, come i fanti italiani delle guerre mondiali contro trincee nemiche e carri armati,  dovranno come minimo assegnare la medaglia d’oro a quelli che ci hanno lasciato la pelle. E oltre alle necessarie indagini della magistratura sarà il caso che si faccia un bella commissione d’inchiesta parlamentare. I medici di base hanno già cominciato a muoversi. Quelli ospedalieri seguiranno. A migliaia, se non vengono minacciati”.

Il medico che mi parla, di un ospedale milanese, è un fiume in piena. Smette di parlare solo perché scoppia a piangere per lo sdegno, la rabbia, il dolore.

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L’IMMAGINABILE E L’INIMMAGINABILE

Matteo Salvini, segretario del partito salviniano “Per Salvini premier subito”, non sa più quale buffonata inventarsi pur di “apparire”. Con la preghiera in Tv assieme alla D’Urso ha raggiunto il fondo non solo della blasfemia ma anche dell’immaginabile. Ora non gli resta che l’inimmaginabile. Lo aiutiamo suggerendo l’impossibile: 1) fare uno spogliarello integrale in aula del Senato; 2) farsi frustare pubblicamente sulle chiappe nude dalla Meloni; 3) il massimo del massimo: restituire i 49 milioni rubati allo Stato dalla Lega Ladrona.

la lepre marzolina – martedì 31 marzo 2020

RIAPERTURE

Renzi vuole assolutamente la riapertura delle scuole. Lo capiamo: finalmente ne sente il bisogno. Invece Salvini , che da assenteista cronico non si era accorto che il parlamento non aveva  mai chiuso, ha strillato per la sua riapertura. Aveva bisogno urgente di  espellere  la sua esternazione scatologica.

la lepre marzolina – domenica 29 marzo 2020

È INTOLLERABILE L’IGNORANZA DI SALVINI

di beatrice brignone (Possibile)

Quest’anno ci siamo avvicinati all’8 marzo con le dichiarazioni di Matteo Salvini sull’aborto, gravissime e strumentali. Di fronte a consultori sempre più depotenziati, all’aumento dei medici obiettori, alla mancanza di politiche per le famiglie, è necessaria una risposta a chi parla ignorando la legislazione in vigore, colpevolizzando chi non vuole affrontare una gravidanza, mettendo in discussione il diritto di scelta delle donne.

Per rispondere alle sue parole, per ristabilire un minimo di verità, va fatta chiarezza:

1) Nessuna donna abortisce in Pronto Soccorso: l’interruzione volontaria di gravidanza è regolata da 40 anni dalla Legge 194, che prevede un percorso lungo e tortuoso: bisogna presentare un certificato di gravidanza, poi c’è un colloquio obbligatorio con un medico, che è tenuto per legge a esaminare con la paziente possibili alternative. Poi sette giorni obbligatori di attesa. Infine l’operazione.

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MAGNAGATI

L’uno-due dei presidenti di regione Lombardia e Veneto, i fiori all’occhiello della Lega, pone agli italiani  un dubbio: ma è questa la classe dirigente che produce la padania? Alcuni illusi, costretti a deprecare almeno dentro di sé le esternazioni troglodite di Salvini, si dicevano: “sì vabbè, ma c’è anche il leghismo in doppiopetto”. E poi all’improvviso Fontana con la mascherina si mostra al mondo intero a spargere panico come l’ultimo degli untori, e Zaia lo supera di gran lunga uscendosene in televisione con una dichiarazione di guerra alla Cina: «In Veneto ci sono solo 116 positivi perché il nostro popolo ha una cultura dell’igiene elevata. Anche dal punto di vista dell’alimentazione. La Cina ha pagato un grande conto, perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi». Non si era mai vista una montagna di stupidità così eccelsa, e anche così impregnata di masochismo: come spiega Zaia che, mentre Napoli è – come racconta Salvini –  un abisso di lerciume (1) però ha solo una manciata di malati da coronavirus,  invece il suo Veneto, pieno di zone rosse, è uno dei due focolai d’Italia? Eppure, come ha voluto precisare, i veneti si fanno addirittura la doccia. 

Ma noi sappiamo come si spiega la contraddizione: i veneti “li abbiamo visti tutti mangiare” i gatti vivi….

La lepre marzolina – sabato 29 febbraio 2020

  • 1) Il 17 febbraio Matteo Salvini ha esternato: «Ho fatto un giro al centro di Napoli: sembrava un bivacco, un campo rom, materassi, sporcizia, immondizia, gente che pisciava per strada alle tre del pomeriggio…».

CHI È VERAMENTE DIEGO FUSARO

Davvero arroganti e imprudenti, questi ragazzotti che si auto proclamano filosofi pur non avendo scritto un solo libro di teoria filosofica, ma che diventano noti perché propagandati da talk show per casalinghe. E non sono nemmeno originali: già ai miei tempi, nell’Università di Roma i fascisti, nell’euforia del ’68, inventarono un movimento chiamato “nazimaoismo”. Che raccoglieva tutto il pattume di due dittature terrificanti. Rieccoli.

Ugualmente Diego Fusaro, filosofo televisivo di estrema destra-sinistra, fa la sua crociata contro quel mostro del capitalismo, contro quella strega della globalizzazione, contro i complotti che dominano il mondo. Il tutto  nel nome dello stalinismo, del fascismo anticapitalistico e di tutte le bufale che invadono la Rete. Siamo sicuri, il suo prossimo passo sarà l’adesione al terrapiattismo.

Veramente tragica e divertente è la sua scivolata di oggi:

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la domanda giusta

[Nella foto, Matteo Salvini con Alexander Dugin, ideologo di Putin e fondatore del partito nazional-bolscevico]

di enzo marzo

È l’”uovo di Colombo”, ma nessun politico e/o giornalista da anni sa far reggere in piedi sul tavolo un uovo. La nuova Cristoforo Colombo è Elly Schlein, la giovane “Coraggiosa” che ha preso il massimo delle preferenze in Emilia-Romagna. Semplice, spiega lei: «Bisogna fare la “domanda giusta”». E ha dato l’esempio affrontando Salvini per chiedergli: «Ma perché per 22 volte non ti sei presentato alle riunioni sui negoziati di Dublino?». E Salvini fa scena muta. Bocciato.

In questi ultimi due anni quante domande avrebbero potuto rivolgere al Demagogo dell’estrema destra i nostri assonnati politici o coloro che lo dovrebbero fare per professione e invece sono imboscati nella nebbia del potere, al motto di “non si sa mai”?. Elly Schlein non lo afferma espressamente ma sottintende che, se nessuno fa la “domanda giusta”, vuol dire che c’è una rete soffocante di complicità che stringe politica e informazione, anche quella politica e quella informazione che nel teatrino della comunicazione recitano (male) il ruolo dei due avversari che imprecano l’un contro l’altro, ad uso della massa che deve restare sempre più immersa nell’ignoranza fino alla cima dei capelli. 

Le domande giuste sono anche quelle semplici. E ce ne è per tutti.

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