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aspettiamo ancora che salvini espella i leghisti omofobi e razzisti (e anche un po’ nazisti)- 16° giorno – le menzogne della sen. Ronzulli

di “pagella politica”

Il 2 maggio la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha parlato del discorso tenuto da Fedez – nome d’arte di Federico Leonardo Lucia – durante il concerto del 1° maggio a Roma.

Il rapper in quell’occasione ha accusato il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia, di fare ostruzionismo al percorso del ddl Zan sul contrasto all’omotransfobia, e ha aggiunto che del resto Ostellari appartiene «a uno schieramento che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza». A queste parole Fedez ha fatto seguire un elenco di affermazioni omofobe – o peggio – di sette leghisti.

Secondo Ronzulli bisognava garantire il contraddittorio tra il rapper e Ostellari. Sarebbe emerso così che «alcuni» degli esponenti della Lega «tirati in causa da Fedez sono stati espulsi» dal partito «proprio per quelle esternazioni».

Abbiamo verificato e dei sette nomi fatti da Fedez non ci risulta che nemmeno uno sia stato espulso dalla Lega a causa delle proprie uscite omofobe. Andiamo a vedere i dettagli.

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LEGA RAZZISTA, OMOFOBA E NAZISTA

Il Primo Maggio 2021 è stato letto da un palco e diffuso dalla Tv in tutt’Italia un discorso che citava alcune frasi di rappresentanti della Lega di Salvini anche con incarichi pubblici. Sono queste:

«Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno»

Giovanni De Paoli, consigliere regionale lega Liguria.

«I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali»

Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega Reggio Emilia.

«Gay vittime di aberrazioni della natura»

Luca Lepore e Massimiliano Bastoni, consiglieri comunali leghisti.

«I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie»

Alberto Zelger, consigliere comunale della Lega Nord a Verona.

«Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza»

Stella Khorosheva, candidata leghista.

«Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay»

Giuliana Livigni, candidata della Lega.

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Comunità cristiane di base italiane: IL NOSTRO NO ALL’INTERFERENZA DELLA CEI SUL DDL ZAN

Le Comunità cristiane di base italiane, riunite in modalità online – causa pandemia – per il loro Seminario nazionale, esprimono il loro turbamento e il loro dissenso per la presa di posizione della Presidenza della Conferenza episcopale italiana contro il ddl Zan.

Il comunicato della CEI ci indigna come cittadini, che vedono ancora una volta un’ingerenza dell’Episcopato italiano nell’approvazione di leggi di uno Stato laico, nei lavori del Parlamento, ora chiamato ad esprimersi sul ddl Zan, che prevede misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Ma ancor più il comunicato ci indigna come credenti.

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Franco Grillini: “La legge Zan ci difende dagli omofobi. Sarà una rivoluzione sentimentale” di Valentina Desalvo

Intervista al fondatore dell’Arcigay: “La sinistra deve farla passare a tutti i costi in un’alleanza contronatura. La destra italiana copia la Polonia. Ma vent’anni fa Salvini era d’accordo con me”
10 APRILE 2021

BOLOGNA. Franco Grillini, fondatore dell’Arcigay, simbolo di tante battaglie per i diritti Lgbt, che succederà con la Legge Zan?
«La sinistra deve farla passare a tutti i costi. È un tema strategico, quello della lotta contro la omotransfobia. Perché non è solo una questione di civiltà ma è una battaglia di modernità. Il Pd si trova al governo dentro un’alleanza contronatura: approvarla significa smarcarsi da una destra italiana profondamente anti-moderna».

Una destra che sta facendo un ostruzionismo fortissimo.
«La verità è che oggi, nel 2021, la destra italiana vuole fare dell’omofobia la sua bandiera. Non le serve elettoralmente ma culturalmente. La destra di Salvini e della Meloni si è riempita di idee reazionarie, prendendole a prestito qua e là. Dagli ultra clericali, dai tradizionalisti, dai fascisti. Ora il modello è la Polonia che ha persino zone “lgbt free”. Non hanno una cultura propria, perchè non sono in grado di elaborarla come la destra americana, e allora sposano la destra omofoba. Ma per Salvini è davvero il trionfo dell’ipocrisia».

Perchè ipocrita?
«La teoria di Salvini è “il si fa ma non si dice”. A casa fai quello vuoi, ma devi restare a casa tua, non puoi farlo in pubblico. La stessa ipocrisia di alcuni parlamentari: ci sono tanti omossesuali che non lo dicono. Dirlo è un atto politico. Loro vogliono l’invisibilità. Noi vogliamo la visibilità, che è la nostra religione civile. Certo Salvini è molto cambiato…»

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CONFERENZA EPISCOPALE E OMOFOBIA

di franco grillini

La conferenza episcopale non vuole la legge contro l’omofobia dicendo che ci sono già norme che coprono a sufficienza questo campo e dicendo che bisogna puntare sull’educazione. Bene: perché non ci fanno l’elenco delle norme che dovrebbero già adesso tutelare contro i comportamenti e i reati commessi colpire orientamento sessuale e identità di genere? Ce lo date o no questo elenco? Non ce lo potete dare perché questo norme semplicemente non esistono.

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OMOFOBI E MISOGINI VOGLIONO SPEGNERE I LUMI

di franco grillini

Famiglia. Attorno a questa parola di 8 lettere si consuma da alcuni decenni lo scontro frontale tra la collettività Lgbt e la parte più conservatrice della società, della politica, delle religioni monoteiste, non dico della cultura perché se accostiamo il concetto con la destra siamo in Italia all’ossimoro. È attorno all’idea di famiglia tradizionalista che si raduna ogni anno, in varie città dell’est Europa, quell’internazionale nera ed omofoba (ma pure sovranista, suprematista, misogina e chi più ne ha più ne metta) che sabato 30 sarà di scena a Verona con strombazzamento di ministri, sottosegretari ed esponenti più o meno mostruosi del bigottismo e del bacchettonismo italico.

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