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ARIDAJE! ALTRI LIBERALI

Qualche volta anche una tranquilla Lepre marzolina perde la pazienza. Emilio Carelli, «non senza sofferenza interiore», si è dimesso dal M5s per creare il milionesimo partito di centrodestra, sostenitore ovviamente dell’«Europa», dell’«ambiente», dei «lavoratori», della «ricerca», delle «imprese» e dell’«innovazione» e intenzionato a «dare voce a tutta l’area moderata e liberale».

Oggi in Italia sono più i partiti liberali che i liberali. Per accontentare tutti, i liberali italiani dovrebbero tagliarsi a pezzi e collocare una mano qui, un gamba là. Ovviamente si dichiarano “liberali” tutti quelli che si sono accasati con Salvini e  con la Meloni, e quindi ammirano Orban, Trump, Mussolini, Le Pen e via dicendo, oppure con i “liberali” Berlusconi, Previti, Dell’Utri e con tutti i cespugli, arbusti, ciuffi d’erba, zolle e cespi germogliati nel giardino di Arcore. Quando, e se, si pongono la domanda: «quando ci diciamo “liberali” che “vor dì”?, si danno questa risposta: “Ah , non lo so, ma se lo dicono tutti…! Anche Bertinotti è convinto che siamo “liberali”».

Carelli è una persona coerente: è stato sempre berlusconiano e clericale di ferro. Tutta la sua carriera si è svolta in Fininvest e in Mediaset. Ha diretto tra le più servili trasmissioni a favore del suo Padrone. Alla fine è stato candidato dal M5s che lo ha fatto eleggere deputato a Roma. Ma lo conoscevano? Lo hanno incontrato per strada a un semaforo? Gli hanno chiesto se amasse il caffè o il tè, la pizza napoletana o il pesce arrosto? O, semplicemente, lo hanno raccattato a caso, come tutti. Adesso scoprono che è di destra e “liberale”, quindi contrario a un governo con il M5s. Che pena!

La Lepre marzolina, perduta la pazienza e senza chiedere il permesso al Direttore, annuncia di voler creare pure lei un partito, un autentico “Partito Illiberale Italiano”. Iscrivetevi, vi prego, sono accolti tutti quelli che non solo NON si dichiarano liberali, ma detestano apertamente i “liberali” di giornata e che, a domanda a bruciapelo, sanno distinguere tra Mussolini e Matteotti, tra Rawls e Gentile, tra Al Capone e Cavour, tra i Rosselli e quelli che li hanno assassinati, tra uno con la mascherina e uno senza, tra le leggi razziali e le “Lettere Patenti”, tra un operaio e Briatore, tra Provenzano e Falcone. La tessera è in regalo.

la lepre marzolina – martedì 2 febbraio 2021

SI COMUNICHI LEI…

28 aprile 1977 giorno del gravissimo assassinio dell’avv. Fulvio Croce, presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino, vittima della dissennata e ingiusta violenza terrorista per aver difeso sino al sacrificio estremo il diritto alla difesa e il sacro dovere delle toghe di tutelarlo . Fedele alla toga e all’ordinamento costituzionale . Professionista esemplare, liberale piemontese di solida tempra cavouriana  lo onoriamo.  Ci piace ricordarlo, per sfuggire alla tristezza, come uomo mite e probo,   quando da liberale impenitente in un processo  apostrofava il  Magistrato che ordinava “Si comunichi”,  cosi’: “si comunichi lei!”. ..

“Disimpegnati rispetto ad elezioni farsesche”

di Rete per la democrazia liberale 

“Stiamo assistendo ad un’indecorosa sceneggiata che evidenzia l’inadeguatezza della proposta politica”

La Giunta Esecutiva di RETE PER LA DEMOCRAZIA LIBERALE, presieduta da Enzo Palumbo  ha ascoltato ed approvato la relazione del Segretario Politico Pippo Rao sulle elezioni politiche,  che si stanno svolgendo tra promesse inattuabili, sovranismi impossibili e mondialismi velleitari, accuse di malaffare e  rendicontazioni fasulle, candidati narcisisti che si autonominano premier senza poterlo diventare e propongono ministri altrettanto improbabili, insomma una indecorosa sceneggiata che evidenzia l’inadeguatezza della proposta politica su cui il Paese sarà chiamato a esprimersi il 4 marzo.

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LA SCOMPARSA DI GIUSEPPE GALASSO. IL SOGNO DI NOI LIBERALI

redazione – giuseppe galasso

Riprendiamo dal “Corriere della sera” dell’8 febbraio l’ultimo articolo dello storico e politico repubblicano Giuseppe Galasso, deceduto oggi. Galasso fu nostro amico e da noi sempre ammirato. Ci impressiona molto, e lo troviamo oltremodo simbolico, che proprio l’ultimo scritto di Galasso sia stato dedicato a un altro grande personaggio del liberalismo italiano del ’900, Mario Pannunzio, di cui ricorre il cinquantesimo della morte. Sul prossimo “nonmollare” li ricorderemo entrambi.

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