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il fanatismo omicida in iran e il maschilismo cattolico

LA RIVOLTA DELLE DONNE IN IRAN? SECONDO I MUSULMANI E’ UN’OPERAZIONE OCCIDENTALE DI NEO COLONIALISMO

di Ileana Montini

Il quotidiano online dei musulmani “La Luce” (laluce.news) si è speso nella difesa del Qatar anche con un appassionato articolo dell’italiana (convertita) Donatella Salina. Ecco il titolo: Contro i mondiali in Qatar un’offensiva coloniale ed islamofoba. Un passaggio dell’articolo porta però, direttamente, all’Iran: “Quando sentite parlare di diritti umani da parte della maggior parte degli occidentali non pensate alla giusta difesa del diritto all’istruzione, all’alloggio, alla salute e ad un salario decente per tutti. Pensate invece ad una ideologia neocolonialista autoritaria e pervasiva più delle dittature tradizionali, che cerca specie attraverso i media e la cultura di massa di estendere al resto del mondo i vizi dell’ideologia del mercato, in cui il corpo nudo è merce in vendita, un’ideologia secondo la quale solo nudi si è liberi, che esalta una sessualità polimorfa e perversa, veicolata e promossa negli Anni 70 da filosofi e scrittori come Mario Mieli. Non a caso i simboli della rivolta pro imperialista iraniana sono i capelli al vento delle donne lo schiaffo ai chierici ed i baci per strada. (mia sottolineatura) Pensate a chi ha diffuso le droghe a partire dagli anni 50 come mezzo di liberazione quando invece hanno distrutto milioni di giovani vite.” Continua la lettura di il fanatismo omicida in iran e il maschilismo cattolico

Libertà per #Nasrin – avvocata iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate

Libertà per #Nasrin – avvocata iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate.

Nasrin Sotoudeh è un’avvocata iraniana, attivista per i diritti umani che è stata condannata a 33 anni di carcere e 148 frustrate dalla giustizia di Teheran. Nasrin era già stata condannata a 38 anni di prigione nel settembre del 2018 e si trova rinchiusa in condizioni durissime nel carcere di Evin.

Che colpa ha Nasrin?

Quella di essersi battuta contro l’applicazione di una norma del codice penale iraniano in base alla quale si impedisce di nominare un avvocato di fiducia alle persone imputate di reati tra cui quelli contro la sicurezza nazionale.

Nel 2012 Narin ha vinto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero.

Dal 13 giugno 2018 si trova rinchiusa nel carcere di Evin.

L’ultima condanna arriva dopo un processo che si è tenuto in contumacia poiché Narsin – in base a quanto detto dal marito – si è rifiutata di presentarsi in aula perché le era stato negato il diritto alla scelta dell’avvocato.

Chiediamo al Governo italiano e alle istituzioni europee che si attivino prontamente con le autorità iraniane per chiedere la liberazione immediata di Nasrin.