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PERICOLOSA IDIOZIA

di claudia lopedote

“Forma estrema di secolarismo”.
Così oggi Politico.eu ci spiega le ragioni dei terroristi islamici, esasperati dalla concorrenza sleale della “religione” francese della laicità.

Una forma non estrema di pericolosa idiozia. Non estrema solo se paragonata a quella dei tagliateste che il principio di Politico.eu poi lo applicano.
Anche in Bangladesh e Pakistan, prime al mondo per assassinii per blasfemia, sempre per legittima protesta contro l’eccesso di secolarismo francese?

FANATISMO RELIGIOSO: UNA TESTIMONIANZA AGGHIACCIANTE

di marta loi

Le immagini si sa, sono più potenti del testo , “arrivano prima”.
Ecco…inizio scrivendo che questa non è la mia tomba, ma è quella di mio figlio.
Mesi fa, condividevo con sdegno un post sullo scandalo delle proposte, in giro per l’Italia, in merito a cimiteri di feti e prodotti del concepimento senza il consenso delle donne.
L’ho fatto perché ero all’oscuro di cosa accade nella realtà nel comune di Roma.
Ecco siccome non si deve mai generalizzare racconto cosa è successo a me.
Nel momento in cui firmai tutti i fogli relativi alla mia interruzione terapeutica di gravidanza, mi chiesero:
“Vuole procedere lei con esequie e sepoltura? Se sì, questi sono i moduli da compilare. ”
Risposi che non volevo procedere, per motivi miei, personali che non ero e non sono tenuta a precisare a nessuno.
Avevo la mente confusa, non ho avuto la lucidità sufficiente per chiedere cosa succedesse al feto.
Dopo circa 7 mesi ritirai il referto istologico, e pensando ai vari articoli sulle assurdità su sepolture di prodotti del concepimento, ebbi un dubbio.
Decisi di chiamare la struttura nella quale avevo abortito, e dopo aver ricevuto risposte vaghe, decido di contattare la camera mortuaria.
“Signora quale è il suo nome?”
“Loi Marta”
“Signora il fetino sta qui da noi.”
” Ma come da voi?”
“Signora noi li teniamo perché a volte i genitori ci ripensano. Stia tranquilla anche se lei non ha firmato per sepoltura, il feto verrà comunque seppellito per beneficenza. Non si preoccupi avrà un suo posto con una sua croce e lo troverà con il suo nome”.
“Scusi ma quale nome? Non l’ho registrato. È nato morto.”
“Il suo signora. Stia tranquilla la chiameremo noi quando sarà spostato al cimitero” 
“Ok grazie mille.”
……..
Bene, scopro che sul sito di Ama cimiteri capitolini esiste una sezione dedicata a descrivere lo scenario nel quale si inseriva quel progetto di “giardino degli angeli” del 2012. 
“In assenza di un Regolamento regionale, questo tipo di sepoltura è disciplinata dai commi 2, 3 e 4 dell’art. 7 del D.P.R. 285/90 (Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria) che, in sintesi prevede che:
…………
i “prodotti del concepimento” dalla 20^ alla 28^ settimana oppure i “feti” oltre la 28^ settimana, vengono sepolti su richiesta dei familiari o, comunque, su disposizione della ASL.
………

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QUANDO IL “POLITICAMENTE CORRETTO” DIVENTA FANATICO

LETTERA DI 150 INTELLETTUALI SU Harper’s

Lettera aperta sulla giustizia e la libertà di dibattito
Le nostre istituzioni culturali stanno affrontando un momento difficile. Le imponenti proteste per la giustizia razziale e sociale stanno portando a sacrosante richieste di riforma della polizia, insieme ad appelli più generali per una maggiore uguaglianza e inclusione nella nostra società, anche e soprattutto nell’istruzione superiore, nel giornalismo, nella filantropia e nelle arti. Ma questo indispensabile redde rationem ha avuto anche l’effetto di intensificare un insieme di atteggiamenti morali e impegni politici che tendono a indebolire le nostre norme di dibattito aperto e tolleranza delle differenze e a favorire il conformismo ideologico.

Applaudiamo la prima di queste due tendenze, ma stigmatizziamo con forza la seconda. Le forze dell’illiberalismo stanno crescendo in tutto il mondo e hanno un potente alleato in Donald Trump, che rappresenta una reale minaccia per la democrazia. Ma non bisogna lasciare che la resistenza si irrigidisca nel dogma o nella coercizione, che già adesso vengono strumentalizzati dai demagoghi di destra. L’inclusione democratica che vogliamo potrà essere realizzata solo se ci schiereremo in modo chiaro contro il clima di intolleranza che si è creato da tutti i lati.
 

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