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la guerra in casa

riccardo mastrorillo

Stiamo ai fatti: l’Ucraina, a prescindere dalla sua storia e dalla composizione etnica delle sue genti, è uno stato indipendente ufficialmente riconosciuto (anche dalla Russia) almeno dal 1991. Nella serata di lunedì 21 febbraio il Presidente Russo Putin ha annunciato di riconoscere le due Repubbliche secessioniste russofone di Donetsk e Lungansk in quanto Stati indipendenti e ha inviato truppe Russe nei territori sotto controllo dei secessionisti. Compiendo, di fatto, un atto di guerra, violando con evidenza assoluta il diritto internazionale. Oggi ha aggravato la situazione attaccando direttamente il territorio ucraino, mettendo in pratica le peggiori prospettive ipotizzate dai servizi di informazione degli USA. Continua la lettura di la guerra in casa

ricordo di un amico scomparso – paolo bonetti, ricerca scientifica e ipocrisia morale

[Nella foto: Paolo Bonetti – qui a sinistra – insieme con Beatrice Rangoni Machiavelli e Valerio Zanone]

Improvvisamente è deceduto il professor Paolo Bonetti. E’ stato per decenni collaboratore di “Critica liberale” e di “Italia laica”. Ci mancheranno i suoi saggi consigli, le aspre discussioni, le polemiche con l’Italia che entrambi disprezzavamo. Nato sulle pagine del “Mondo” pannunziano, presto collaborò col partito repubblicano. Ma sempre rimase assolutamente autonomo e si dedicò agli studi proprio di quel “terreno” misconosciuto che più amiamo. Il suo libro sul “Mondo” è imprescindibile per chi voglia capire davvero il liberalismo novecentesco e i suoi scritti su Croce sono di riferimento. Erano anni che ci raccontava passo passo le sue ricerche  e i suoi pellegrinaggi a Napoli a casa Croce, lavorando a una monumentale biografia di don Benedetto. E’ un vero peccato per la comunità scientifica che il destino gli abbia negato la possibilità di concludere questo suo lavoro. Ed è una perdita enorme per tutta la cultura liberale. Ho avuto  periodicamente contrasti con lui per motivi politici, ma i liberali, si sa, amano le discussioni anche aspre. Anch’egli era appassionato alle sue idee e alle sue scelte. Mi mancheranno i suoi rapidi allontanamenti e i suoi altrettanto rapidi riavvicinamenti.

Non poteva che essere così: al fondo ci univano due convinzioni profonde. la prima era il laicismo (lui, il laicismo lo praticava) , Costante e severissima era la critica del clericalismo e altrettanto lo era la battaglia a favore delle minoranze, non solo politiche.

La seconda era il liberalismo (lui, il liberalismo lo praticava). Non ha mai fatto mancare la polemica asperrima  contro quelli che entrambi denominavamo i “liberaloidi”, ovvero quelli che, contro ogni evidenza,  facevano finta di credere che l’èra berlusconiana fosse l’èra della “rivoluzione liberale”. Fu antiberlusconiano di ferro, Mai un dubbio. Fu con noi in “Opposizione civile” e in tutte le battaglie fallite ma doverose che intraprendemmo. Dal “Mondo” di Pannunzio  ad oggi molta acqua è passata sotto i ponti. A dire il vero, ora scorre solo fanghiglia. Il destino gli risparmia di assistere  alle difficoltà sempre maggiori  che affliggono “l’altra Italia”, ovvero quel mondo laico e civile battuto  prima da decenni di cattocomunismo e ora dal fascio-populismo. Dovremo invidiarlo?

Ps.: Ci piace ripubblicare qui un suo articolo, che è un esempio della sua logica stringente e della sua attenzione per i problemi del futuro.

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