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Dal Covid alla Russia, con amore

 di leonardo bianchi 

Booba, nome d’arte di Élie Yaffa, è un rapper francese con un seguito enorme: cinque milioni di follower su Twitter, cinque su Facebook e quasi uno su Instagram. È un artista decisamente controverso, avvezzo alla polemica, che ama il dissing e ha un debole – soprattutto in questi ultimi due anni – per le teorie del complotto.

Dall’inizio della pandemia in poi, ricorda il ricercatore Tristan Mendès France sulla radio France Inter, Booba ha postato a più riprese contenuti complottisti sul coronavirus. Nell’aprile del 2020, ad esempio, ha rilanciato un video in cui il militante antivaccinista Tal Schaller definiva i vaccini “un genocidio planetario”; nel gennaio del 2021 ha retwittato il post di un canale Telegram in cui si sosteneva che i vaccini causano il morbo della mucca pazza.

L’invasione russa dell’Ucraina ha determinato un repentino cambiamento degli interessi del rapper: le teorie sulla COVID-19 sono state totalmente rimpiazzate dai complotti e dalla propaganda filorussa sul conflitto. Booba ha infatti condiviso un video intitolato “Putin il salvatore”, ha postato una foto delle milizie cecene del capo ceceno Ramzan Kadyrov e diffuso altre teorie infondate.

L’esempio del rapper francese è sicuramente uno dei più visibili, ma non è affatto isolato. Al contrario: le comunità complottiste e antivacciniste attive nei paesi occidentali hanno accantonato il COVID per buttarsi a pesce sulla guerra in Ucraina, interpretando l’evento con la loro griglia di lettura – una griglia che quasi sempre si intreccia con la disinformazione russa.

Le tesi sono parecchie: in Ucraina non c’è nessuna guerra, dal momento che i feriti e le vittime sono degli attori pagati dai “regimi occidentali” per allestire la messinscena; la vera guerra è quella condotta dai “nazisti ucraini” e del “burattino degli Usa” Volodymyr Zelensky (anch’egli nazista, nonostante sia ebreo) contro la popolazione russofona del Donbass; gli ucraini stanno progettando armi chimiche nei biolaboratori finanziati dagli Usa; e così via.

A sinistra, una foto falsa (girata nei canali complottisti) in cui Zelenskyy tiene una maglia con una svastica; a destra l’originale.

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LA GRANDE TRUFFA: IL REGRESSO DA “CITTADINI” A “POPOLO”

Oggi, che scandalo. Si osa ricordare l’anniversario della Dichiarazione universale ecc. Di sicuro  70 anni fa ci fu il primo complotto per la mondializzazione e la globalizzazione, che purtroppo riuscì a dare al mondo un periodo lungo di pace (relativa) e il più altro grado di benessere e di ricerca scientifica di tutti i tempi. Ma ora la Sinistra sconfitta perché troglodita (o, ringraziando il cielo, solo una parte) va alla riscossa e, rinnegando quel sentiero lungo alcuni secoli che ha cercato di trasformare il popolo in cittadini, rincorre la moda destrorsa e rilancia il populismo e il forconismo. Abbandona Montesquieu per Masaniello, Marx per Giulietto Chiesa e Fusaro, Kant per “la rivoluzione in un solo paesino sovrano”. L’immaginario è invaso dallo 007 di Fleming. Ogni mese un pugno di complottisti del “turbocapitalismo”  si riunisce in una sala sotterranea di un’isola sperduta del Pacifico e stabilisce le regole del suo Dominio economico, linguistico e morale. E il pianeta seguirà. Sempre che le masse non si sollevino contro il Governo invisibile e grazie a 007, o a Fassina, o al più attrezzato Salvini, e facciano sorgere il putiniano Sol dell’Avvenir.