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IMBECILLI ALLO SBARAGLIO 5 – IL DUO BLASFEMO

Su Mediaset Barbara D’Urso e Matteo Salvini non sanno più che inventarsi e si mettono a recitare l”eterno riposo”. Lei, prima, non riesce a non confessare ai telespettatori che ogni sera non può fare a meno di recitare il rosario (lei lo chiama così) e lui agita il crocifisso con la faccia atteggiata a penitente, come se la Lega Ladrona si fosse pentita d’aver truffato allo Stato 49 milioni. 

Lo spettacolo è raccapricciante.  Sono in corso reazioni infuriate, sono state raccolte già 380 mila firme su una petizione che chiede la chiusura della trasmissione. Noi liberali non siamo d’accordo: siamo per la libera espressione. Non abbiamo mai sollecitato sanzioni per la prostituzione o per la blasfemia o per il trash, anche il più spinto. Non abbiamo mai denunciato neppure Sgarbi per la sua perenne scurrilità. Tocca ai telespettatori chiudere l’apparecchio televisivo quando appaiono spettacoli offensivi del buon gusto. Invece di firmare è più fruttuoso fare una campagna di boicottaggio delle merci di chi finanzia con la pubblicità questa immondizia. Perché non pubblichiamo l’elenco degli spot pubblicitari contenuti in ‘Live Non è la D’Urso’ ?

[e.ma.]

L’IMMAGINABILE E L’INIMMAGINABILE

Matteo Salvini, segretario del partito salviniano “Per Salvini premier subito”, non sa più quale buffonata inventarsi pur di “apparire”. Con la preghiera in Tv assieme alla D’Urso ha raggiunto il fondo non solo della blasfemia ma anche dell’immaginabile. Ora non gli resta che l’inimmaginabile. Lo aiutiamo suggerendo l’impossibile: 1) fare uno spogliarello integrale in aula del Senato; 2) farsi frustare pubblicamente sulle chiappe nude dalla Meloni; 3) il massimo del massimo: restituire i 49 milioni rubati allo Stato dalla Lega Ladrona.

la lepre marzolina – martedì 31 marzo 2020

IL RUOLO DELLA FEDE

Rieccolo. E’ rispuntato il cardinal Ruini, scomparso da tempo, evidentemente per riposarsi delle fatiche ventennali per sorreggere il berlusconismo.  E il suo secondo debutto reazionario non è meno cialtronesco del primo.  Ci ha tenuto a far sapere che “Salvini ha notevoli prospettive davanti a sé, però deve maturare”. Traduzione: siamo disposti ad appoggiare la Lega Ladrona, ma deve pagare dei prezzi alla Chiesa. Domanda: Il rosario? “Un modo per affermare il ruolo della fede”. Ruini è vecchio e quindi è comprensibile che non riconosca più la blasfemia e abbia dimenticato addirittura i 10 comandamenti, soprattutto il secondo: “Non nominare il nome di Dio invano”. E quindi che un demagogo razzista, per prendere voti dai bigotti, si sbaciucchi il rosario in comizi politici in piazza o al senato gli appare normale e non blasfemo. Ma poi onestamente riconosce che quello è “il ruolo della fede”. Ovvero la fede serve per acciuffare il potere politico. La gerarchia cattolica lo ha sempre fatto. Altrimenti la fede a che serve? Il Cardinale evidentemente in tutta la sua vita non è riuscito mai a darsi un’altra risposta.