SHOAH

  di roberto fieschi

La tragedia del secolo scorso, la Shoah, non ha solo messo in luce le responsabilità degli Himmler, degli Eichmann, dei criminali nazisti e di chi con loro ha collaborato (durante il Terzo Reich si valutano oltre 15 milioni di vittime: 6 milioni gli ebrei, ovvero i 2/3 degli ebrei d’Europa).

Ha fatto emergere anche le debolezze, gli egoismi, a volte la viltà degli stati, dei governanti e di molte persone dei Paesi democratici che combattevano il nazismo.

Di fronte al rigurgito di razzismo attuale, sia pure di piccoli gruppi di estremisti, e di fronte al diffuso sentimento di ostilità verso chi, fuggendo da guerre e fame, cerca ospitalità, vale la pena di fare un riesame autocritico di quanto accadde a cavallo degli anni Quaranta del secolo scorso.

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ITALIANI BRAVA GENTE: DAL MANIFESTO FASCISTA SULLA RAZZA ALLA LEGA RAZZISTA

NOTA SU FASCISMO E RAZZISMO – IMMAGINI DI RAZZISMO 

La politica razzista del fascismo prese avvio ufficialmente quando il Consiglio dei Ministri approvò (Aprile 1938) uno schema di decreto-legge per la costruzione a Roma della sede dell’Istituto per la bonifica umana e l’ortogenesi.

Tra il 6 e il 7 Ottobre 1938, il Gran Consiglio del Fascismo approvò una dichiarazione in cui si stabiliva il divieto di matrimoni di italiani e italiane “con elementi appartenenti alle razze camita, semita, e altre razze non ariane” e inoltre il divieto per i dipendenti pubblici di sposare straniere “di qualsiasi razza”. Si faceva poi divieto di ingresso in Italia agli ebrei stranieri e si decretava l’espulsione degli ebrei stranieri di età inferiore ai 65 anni. Continua la lettura di ITALIANI BRAVA GENTE: DAL MANIFESTO FASCISTA SULLA RAZZA ALLA LEGA RAZZISTA

FACEBOOK CENSURA LA VIGNETTA DI VAURO E LEFT

di matteo fago

Per tre giorni uno dei nostri social media manager, un giornalista, non potrà postare né commentare su Facebook. Questa è la sanzione comminata dal social di Zuckerberg per aver osato pubblicare una vignetta satirica di Vauro – storico collaboratore di Left – in cui si denuncia l’ultima “impresa” del ministro degli Interni contro un esempio virtuoso di integrazione tra profughi di nazionalità diverse e la comunità locale che li ospita. Stiamo parlando del Cara di Castelnuovo di Porto in provincia di Roma i cui ospiti da lunedì mattina sono oggetto di trasferimento coatto su pullman della polizia in altre regioni in base alle norme introdotte con la cosiddetta legge sicurezza approvata lo scorso dicembre. E poco importa ai responsabili di questa decisione se qualche centinaio di persone perderà il lavoro (tra italiani e stranieri) e decine di bambini stranieri non potranno più andare a scuola. Davvero geniale, non c’è che dire, oltre che umano.

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copia, incolla e invia al governo

Al presidente del Consiglio avv. #GiuseppeConte.

Gentile Presidente Conte,

A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, oggi l’Italia ha assistito ad una vera deportazione.
Quello che è avvenuto nel Cara di Castelnuovo Di Porto, dove c’è il secondo centro rifugiati richiedenti asilo più grande d’Italia, è qualcosa di indegno, che offende la nostra storia e i principi sanciti nella Costituzione italiana. Continua la lettura di copia, incolla e invia al governo

Si inizia dalla deportazione…

di riccardo mastrorillo

Il 22 luglio 1942, alle 10 del mattino, le autorità naziste informarono bruscamente il presidente del Consiglio ebraico di Varsavia (l’ingegnere Adam Czerniakóv) che gli ebrei del ghetto sarebbero stati,  deportati verso  Est. Già le prime avvisaglie si erano viste il l 16 ottobre del 1940 quando gli Ebrei di Varsavia furono trasferiti, improvvisamente, senza preavviso, tutti all’interno del “ghetto”.

Il 22 gennaio 2019 30 persone, ospitate nel CARA (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto vicino Roma, sono state trasferite, in luogo imprecisato. Continua la lettura di Si inizia dalla deportazione…

La collettività lgbt fa bene all’economia

di franco grillini

“Libero” scrive che c’è una connessione tra aumento delle persone omosessuali e crisi economica, ma dice il falso, tanto per cambiare, perché è vero esattamente il contrario come ha dimostrato scientificamente Richard Florida nel suo noto libro (di cui consigliamo la lettura a quelli di “Libero”) L’ascesa della classe creativa che dimostra, dati alla mano, che laddove le collettività lgbt sono più numerose migliore è la qualità della vita di tutta la città e più elevati gli standard economici. Ed è così anche in Gran Bretagna, da cui provengono i dati citati da “Libero”, dove la disoccupazione è al 4% (da noi l’11,5) e i dati della macroeconomia, Brexit a parte, sono i migliori d’Europa con invidiabili tassi di sviluppo. Non a caso in Inghilterra ci sono 700 mila italiani, tra cui molti gay, che vi si sono trasferiti per le migliori opportunità che la GB tutt’ora offre. La collettività lgbt contribuisce al miglioramento della vita civile ed economica per le ragioni ben spiegate da Richard Florida e cioè che le persone omosessuali si spostano di più avendo meno vincoli familiari e contribuiscono con la loro creatività al benessere economico generale in un mondo dove l’economia non è più quella del 1900 basata sul Taylorismo-Fordismo. Se è vero che la “creatività”, come dimostra Florida, è la vera forza produttiva della moderna economia allora quella di “Libero” è disinformazione pura perché dice il contrario della verità e della realtà.

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UN PAGLIACCIO AL GOVERNO

Matteo Salvini: «Io non sopporto la spettacolarizzazione. Chiederei agli inquirenti, agli avvocati, ai magistrati, di fare tutto nel massimo riserbo e nel massimo silenzio. Non dovrebbe trapelare nessuna notizia, fino al processo non dovrebbe uscire nulla sui giornali. Non bisogna mai esibire un catturato. Se devi portare via uno, lo porti via di nascosto, la notte».

Su “Panorama”, 4 febbraio 2015

 

 

PETIZIONE A FAVORE DELLA PADANIA

di enzo marzo

DOMANDA A MATTEO SALVINI, TUTTOFARE DEL GOVERNO

Egregio v. Presidente del consiglio,

molti hanno apprezzato la sua pervicacia nel battagliare per l’esclusione dei “non italiani” dal reddito di cittadinanza. Dopotutto il suo slogan preferito è “prima gli italiani”. Però, vista la foto che dimostra con quanta coerenza ha sostenuto per decenni che la Padania non era l’Italia, ci dispiace che lei voglia escludere i cittadini padani da questo provvedimento così caritatevole.

Domanda: preso atto che lei cambia idea quotidianamente secondo il suo opportunismo, perché non riammette la Padania in Italia? Perdoni i padani che, con lei, ne erano usciti. Basta un suo segno sulla carta geografica per riportare, per esempio, Venezia  o Mantova nel nostro Bel Paese. Non guasterebbe neppure dimostrare di vergognarsi leggermente della propria imbecillità politica.

MORIRE (DI NUOVO) PER DANZICA

di giovanni vetritto

L’uccisione del Sindaco di Danzica, Pawel Adamowicz, avvenuta nelle scorse ore, lega sinistramente al nome della città polacca questo difficile momento storico, per tanti versi già simile alla crisi europea tra le due Guerre mondiali del ‘900.

Si apre ufficialmente con questo omicidio la campagna elettorale in un Est ancora anni luce lontano dal costume (prima ancora che dalle regole) della democrazia liberale, che solo la miopia, la sudditanza a un papato politicamente attivo e una realpolitik priva di ideali potevano immaginare, solo pochi anni fa, codecisore di una Unione Europea così faticosamente tratta dalle secche dell’incomprensione dall’Atto Unico del 1986.

Il regime instaurato in Polonia dal PIS di Jaroslaw Kaczynski sta ormai abbandonando pressoché del tutto i caratteri di uno Stato di diritto.

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CI VERGOGNIAMO DEL GOVERNO DEL NOSTRO PAESE

Ormai è ufficiale. Lo dice persino un ministro. Salvini, riferendosi a Cesare Battisti, ha dichiarato: «Ovviamente dovrà marcire in galera fino all’ultimo dei suoi giorni. Non deve uscire vivo dalla galera». Quindi, grazie a un demagogo idiota tutto il mondo ha appreso  tre informazioni:

1. In Italia nelle carceri si “marcisce”. Il che è vero.

2. Le carceri sono rimaste alle condizioni delle “galere”. Il che è vero.

3. Il ministro dell’Interno non ha la minima cognizione del dettato costituzionale, che nel suo art. 27 afferma che «Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato».

Ma nell’osteria padana non solo si truffa per 49 milioni lo Stato ma non si legge neppure la Costituzione.

Ps (quasi inutile): Cesare Battisti è un fanatico pluriassassino, mai pentito, che è sfuggito alla giustizia per 37 anni. È giusto che paghi il suo debito. Ma troviamo indecente (ancorché retorica, data l’età del soggetto) la falsa diatriba tra la pena a trent’anni o all’ergastolo (che tra l’altro è incostituzionale).

REFERENDUM PROPOSITIVO A 5 STELLE E COSTITUZIONE: MATRIMONIO MANCATO

di antonio caputo

L’illusione delle democrazia diretta e ora la buona idea del referendum propositivo: un cammino reso impervio da un disegno di legge imperfetto da respingere o rifare.

La democrazia non può essere consegnata a malintese e fallaci concezioni di una gestione solo diretta, immediata e/o telematica del rapporto tra governanti e governati o a leadership costruite al di fuori del circuito della rappresentanza democratica.

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