VITE PARALLELE: LA FIGURACCIA DI SALVINI

di michela murgia

La scrittrice Michela Murgia risponde alle offese di Matteo Salvini con il gioco della “sinossi dei curriculum”. RIPRENDIAMO IL TESTO DA REPUBBLICA.IT

L’autrice di “Accabadora” ricorda quando era studente lavoratrice, poi insegnante precaria, operaia in una centrale termoelettrica e ancora cameriera d’albergo e infine operatrice di un call center prima di arrivare ai successi editoriali. “Lei invece, signor ministro?”

18 aprile 2019

Michela Murgia risponde per le rime all’ennesimo tweet offensivo di Matteo Salvini che ha definito la scrittrice, autrice del bestseller “Accabadora” e vincitrice dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello, una “intellettuale radical chic e snob”. Murgia replica al ministro dell’Interno con un lungo post su Facebook proponendogli un gioco, la “sinossi dei curriculum”.

“Nel ’91, anno in cui mi diplomavo come perito aziendale – esordisce la scrittrice – mi pagavo l’ultimo anno di studi lavorando come cameriera stagionale in una pizzeria. Purtroppo feci quasi due mesi di assenza perché la domenica finivo di lavorare troppo tardi e il lunedì mattina non sempre riuscivo ad alzarmi in tempo per prendere l’autobus alle 6,30 per andare a scuola. A causa di quelle assenze, alla maturità presi 58/60esimi”.

Ed ecco il passaggio successivo del gioco: “Nel ’92, mentre lavoravo in una società di assicurazioni per sostenermi gli studi all’istituto di scienze religiose, lei prendeva 48/60 alla maturità classica in uno dei licei di Milano frequentati dai figli della buona borghesia. Sono contenta che non abbia dovuto lavorare per finire il liceo. Nessuno dovrebbe. Nel ’93 iniziavo a insegnare nelle scuole da precaria, lavoro che ho fatto per sei anni. Nel frattempo lei veniva eletto consigliere comunale a Milano e iniziava la carriera di dirigente nella Lega Nord, diventando segretario cittadino e poi segretario provinciale. Non avendo mai svolto altra attività lavorativa, è lecito supporre che la pagasse il partito. Chissà se prendeva quanto me, che allora guadagnavo 900 mila lire al mese”.

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USCITO IL N. 40 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI –

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Sommario

la vita buona
5. valerio pocar, dalla famiglia “naturale”
al femminicidio?
la biscondola
7. paolo bagnoli, la perdita di senso morale
nota quacchera
8. gianmarco pondrano altavilla, un’asfissiante cappa di oblio
lo spaccio delle idee
9. paolo ragazzi, transumani e trogloditi
gli stati uniti d’europa
11. daniela colombo, fausta deshormes – un’amicizia continuata a distanza
memorandum
14. matteo salvini, il golpe leghista: ai cittadini lo diremo a cose fatte
15. comitato di direzione
15. hanno collaborato
6-7-14. bêtise
8. ahi serva stampa
 

Libertà per #Nasrin – avvocata iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate

Libertà per #Nasrin – avvocata iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate.

Nasrin Sotoudeh è un’avvocata iraniana, attivista per i diritti umani che è stata condannata a 33 anni di carcere e 148 frustrate dalla giustizia di Teheran. Nasrin era già stata condannata a 38 anni di prigione nel settembre del 2018 e si trova rinchiusa in condizioni durissime nel carcere di Evin.

Che colpa ha Nasrin?

Quella di essersi battuta contro l’applicazione di una norma del codice penale iraniano in base alla quale si impedisce di nominare un avvocato di fiducia alle persone imputate di reati tra cui quelli contro la sicurezza nazionale.

Nel 2012 Narin ha vinto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero.

Dal 13 giugno 2018 si trova rinchiusa nel carcere di Evin.

L’ultima condanna arriva dopo un processo che si è tenuto in contumacia poiché Narsin – in base a quanto detto dal marito – si è rifiutata di presentarsi in aula perché le era stato negato il diritto alla scelta dell’avvocato.

Chiediamo al Governo italiano e alle istituzioni europee che si attivino prontamente con le autorità iraniane per chiedere la liberazione immediata di Nasrin.

OMOFOBI E MISOGINI VOGLIONO SPEGNERE I LUMI

di franco grillini

Famiglia. Attorno a questa parola di 8 lettere si consuma da alcuni decenni lo scontro frontale tra la collettività Lgbt e la parte più conservatrice della società, della politica, delle religioni monoteiste, non dico della cultura perché se accostiamo il concetto con la destra siamo in Italia all’ossimoro. È attorno all’idea di famiglia tradizionalista che si raduna ogni anno, in varie città dell’est Europa, quell’internazionale nera ed omofoba (ma pure sovranista, suprematista, misogina e chi più ne ha più ne metta) che sabato 30 sarà di scena a Verona con strombazzamento di ministri, sottosegretari ed esponenti più o meno mostruosi del bigottismo e del bacchettonismo italico.

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STAMPA IN ALLARME

In occasione del 50° anniversario della rivista “Critica liberale” pubblichiamo quattro testi di Enzo Marzo (e i contributi di Stefano Rodotà e di Luigi Ferrajoli) con le proposte del liberalismo critico sulla drammatica situazione dell’informazione, in Italia ma non solo.

  1. Sullo stato della libertà dei media
  2. Statuto_lettori con note2.0
  3. Estratto Materiali Convegno del 10 novembre 2009 – Marzo -Rodotà –Ferrajoli
  4. Proposte Società Pannunzio-audizione senato

I lettori che desiderano ricevere questo materiale (ovviamente gratuitamente) possono farne richiesta a info@criticaliberale.it

A PAWEL BOGDAN ADAMOWICZ la prima edizione del PREMIO CRITICA LIBERALE SULLA LIBERTÀ – IL TESTO DELLA MOTIVAZIONE E I LINKS DELLA REGISTRAZIONE VIDEO DELL’INTERO EVENTO

LINKS DELLA REGISTRAZIONE VIDEO DELL’INTERO EVENTO: 

22  marzo 2019

23 marzo 2019

Presso Villa Spalletti Trivelli, in Via Piacenza 4, a Roma, la Fondazione Critica Liberale, in occasione dell’evento organizzato per il 50° Anniversario della nascita della rivista “Critica Liberale” ha assegnato  la prima edizione del PREMIO CRITICA LIBERALE SULLA LIBERTÀ a

PAWEL BOGDAN ADAMOWICZ

sindaco di Danzica ed oppositore del regime sovranista in Polonia,

trucidato il 14 gennaio 2019.

A ritirare il premio è stato Pawel Stepniewski, Presidente dell’Istituto Monteskiusza (Montesquieu) di Varsavia.

In questa occasione la Fondazione Critica liberale ha indicato per la prima volta con una menzione speciale di disonore, anche chi ugualmente si è distinto per il suo accanimento contro le libertà e i diritti civili.

Questa menzione di disonore, con motivazione, quest’anno è stato assegnato a

MATTEO SALVINI

segretario della Lega

MOTIVAZIONE

(letta da Giovanni vetritto, Direttore de “Gli Stati Uniti d’Europa”)

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A MATTEO SALVINI UNA MENZIONE SPECIALE DI DISONORE, PER CHI SI È DISTINTO PER IL SUO ACCANIMENTO CONTRO LE LIBERTÀ E I DIRITTI CIVILI – IL TESTO DELLA MOTIVAZIONE E I LINKS DELLA REGISTRAZIONE VIDEO DELL’INTERO EVENTO

LINKS DELLA REGISTRAZIONE VIDEO DELL’INTERO EVENTO: 

22  marzo 2019

23 marzo 2019

In occasione della prima edizione del “Premio Critica liberale sulla libertà” la Fondazione Critica liberale ha indicato per la prima volta, con una menzione speciale di disonore, chi ugualmente si è distinto per il suo accanimento contro le libertà e i diritti civili.

La menzione di disonore quest’anno è stata assegnata a

Matteo Salvini

Segretario della Lega

Il testo della motivazione (letto da Enzo Marzo, Presidente della Fondazione

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USCITO IL N. 31 DE “GLI STATI UNITI D’EUROPA” SCARICABILE GRATIS QUI

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Indice
editoriale
04 – pier virgilio dastoli, 25 marzo 1957 – 25 marzo 2019
astrolabio
06 – antonio calafati, il coraggio che non sai come usare
lo stato dell’unione
11 – walter vitali, luci e ombre sull’agenda urbana
14 – maria cristina antonucci, sussidiarietà e proporzionalità
d’oltralpe
18 – daniel sarasa funes, la “vecchia nuova politica” – come l’astro podemos è scomparso in soli 5 anni
22 – aurelia ciacci, la lettera di macron
materiali federalisti
24 – consiglio italiano del movimento europeo, dieci priorità
pagine federaliste
28 – umberto serafini, le nozze coi fichi secchi
31 – hanno collaborato  

 

GLI STATI GENERALI DEL LIBERALISMO – In occasione del 50° anniversario di “Critica liberale” 1969 – 2019

 

Fondazione Critica liberale

Convegno internazionale

GLI STATI GENERALI DEL LIBERALISMO

In occasione del 50° anniversario di “Critica liberale” 1969 – 2019

22 – 23 marzo 2019 – roma

PROGRAMMA

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Le congiunzioni astrali

riccardo mastrorillo

Non vogliamo e non possiamo parlare delle pesantissime accuse per le quali il Presidente dell’assemblea di Roma Capitale è stato condotto in carcere, con una misura cautelare che comunque e sempre abbiamo considerato e consideriamo eccessiva. Attenderemo fiduciosi l’esito dell’inchiesta e la conclusione dei processi prima di fare considerazioni o commenti sulle eventuali responsabilità penali a cui potrebbe essere chiamato Marcello De Vito. Siamo e restiamo garantisti ed infatti vogliamo parlare d’altro.

Luigi Di Maio questa mattina ha annunciato l’espulsione dell’indagato dal movimento “Marcello De Vito è fuori dal Movimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del Movimento, è inaccettabile” Continua la lettura di Le congiunzioni astrali

LA FUGA DEI 5STELLE DALLA COERENZA

Occasionata o programmata che sia, la vicenda della nave Jonio pone i senatori che votano sull’autorizzazione a processare Salvini per il sequestro di 177 persone sulla nave italiana Diciotti  davanti alla scelta ineludibile se usare e negare la dignità umana o rispettarla sempre e comunque . Qui si vede il vero valore dei senatori o il loro squallore. Non c’è piattaforma Rousseau o fuga pilatesca dalla domanda in stile Conte, falso  democristiano, che tenga.

“DIVERSAMENTE RENZIANO”

“L’Italia non funziona anche per colpa dei No al referendum” : così Zingaretti , mostrando  tutta la sua approssimazione, coglie almeno  3 risultati:

1. Intestare a se stesso neosegretario del Pd la pesante sconfitta del referendum del 4 dicembre 2016 che segnò la fine politica di Renzi;

2. Offendere, non rispettandolo e mostrando di non aver compreso la lezione, i milioni di donne e uomini, moltissimi di centro sinistra, che a stragrande maggioranza hanno irreversibilmente bocciato con il No la strampalata e poco democratica riforma Renzi/Boschi;

3 .Allontanare dal suo partito che sbandiera il verbo “includere” e la parola “plurale” moltissime persone anche ben disposte, molte delle quali lo hanno votato alle recenti primarie. Complimenti !

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