Odio online, per contrastarlo la Francia approva la peggiore legge possibile

di guido scorza   (da fatto.it blog)

Tutti – o, almeno, la maggior parte di noi – vorremmo vivere in un mondo più civile, in un mondo nel quale si ha più rispetto gli uni degli altri, in un mondo nel quale gli ultimi sono trattati come i primi, in un mondo nel quale non ci sono “diversi” e nessuno è discriminato per il suo aspetto fisico, per quello in cui crede, per le sue idee, per la sua condizione di salute o per le sue abitudini sessuali, in un mondo nel quale la violenza verbale, tutta, inclusa quella online, è sostituita dall’educazione.

E tutti i governi – o almeno la più parte – hanno, di conseguenza, l’ambizione, il compito, la funzione e la responsabilità di assumere decisioni e dettare regole capaci di dar corpo a questi aneliti.

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Carceri: la salute di Caino sotto il Covid-19

di  angelo perrone

Il coronavirus non poteva risparmiare le carceri, esposte più gravemente alla pandemia. Decessi di detenuti e personale, proteste contro il sovraffollamento e le condizioni sanitarie, scarcerazioni di boss eccellenti per ragioni di salute, lo scossone ai vertici dell’istituzione penitenziaria. Sono indispensabili cambiamenti radicali: serve un nuovo modello di carcere, che assicuri sicurezza, restituisca dignità alla detenzione, e sia attento ai processi di reinserimento sociale

Rivolte e proteste durante i mesi caldi del Covid-19, scarcerazioni eccellenti di mafiosi e narcotrafficanti. Poi l’inevitabile scossone al vertice dell’amministrazione penitenziaria, il ministro Bonafede nomina in gran fretta il nuovo capo del Dap, il magistrato Petralia, insieme al vice Tartaglia, per fronteggiare la situazione. Sono i passaggi più drammatici di questa fase di emergenza negli istituti di pena. Nella quale sono apparse evidenti la sottovalutazione dei problemi e l’impreparazione a fronteggiarli. Il coronavirus non poteva risparmiare proprio le carceri, istituzioni chiuse per eccellenza, sovraffollate all’impossibile, più esposte al virus. Così ne ha fatto saltare i fragili equilibri interni, mettendo allo scoperto i problemi irrisolti.

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LA PANCIA FASCIO-RAZZISTA

Forse ce l’hanno tutti i paesi, anzi sicuramente. Ma adesso questa “pancia” così piena di liquame che trova nel web lo strumento moltiplicatore di diffusione e di ostentazione di sé stessa fa particolarmente ribrezzo e disonora il nostro paese. Ogni occasione è buona per vomitare rigurgiti fascio-razzisti. Adesso tocca a Silvia. Sul caso di Romano abbiamo già detto, ma non ci saremmo mai aspettati un tale cumulo di bufale, di ingiurie, di minacce, di foto falsificate in puro stile nazista. Ne pubblichiamo una per dimostrare dove può arrivare l’imbecillità dis-umana. [e.ma.]

LA MANCIA FIAT

Pubblichiamo la lettera inviata da Maurizio Molinari, nuovo direttore di “Repubblica 3.0”, [Repubblica 1.0 era di centrosinistra, Repubblica 2.0 in un giorno è diventata  devotamente renziana, Repubblica 3.0 in un giorno è diventata di destra]. Una volta i giornalisti non erano trattati come camerieri, cui lasciare la mancia per aver portato più piatti al Padrone. [e.ma.]

LA STRANA CONVERSIONE ALL’ISLAM

La liberazione di Silvia Romano, la cooperante italiana sequestrata da terroristi 18 mesi fa, è stata segnata dalla notizia della conversione all’Islam durante la prigionia. E’ mancato, nella gioia per il ritorno a casa, un cenno all’affetto mostrato dagli italiani per la sua sorte e allo stesso sforzo compiuto dallo Stato. E rimane misterioso il corto circuito che può crearsi, in uno stato di angoscia e di smarrimento, tra la vittima e il carceriere, sino a spingere la prima ad abbracciare l’ideologia del carnefice

di angelo perrone *

Solo il tempo farà chiarezza, ci dirà qualcosa in più sulla “conversione” all’islamismo di Silvia Romano, la cooperante italiana liberata dietro il pagamento di un forte riscatto alla banda criminale jihadista di al-Shabaab che l’ha tenuta segregata per 18 mesi dal novembre 2018. E forse nemmeno quello, il tempo, lo renderà possibile a lei stessa prima che a noi, cioè al pubblico. Una conversione reale, oppure indotta? E quale la dinamica, durante l’abbrutimento della prigionia in mani tanto ostili?

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pochi punti sul caso Silvia Romano

Allo stato delle conoscenze sicuramente limitate che possediamo in questo momento (h.14,30 dell’11), pochi punti sul caso Romano:

1. Lo Stato ha fatto bene a pagare il riscatto.

2. I giornali dovrebbero evitare pettegolezzi e, soprattutto, bufale.

3. E’ assurdo sostenere che la ragazza si è convertita spontaneamente e in piena libertà, perché il suo corpo e la sua mente OGGETTIVAMENTE non erano affatto liberi. Rimarrebbe assurdo anche se a sostenerlo fosse lei stessa. 

4. Ora il problema è esclusivamente suo e spero che adesso che è DAVVERO libera potrà fare i conti con le sue idee religiose. Ma sono fatti suoi. Anche poco interessanti.

5. Anche io, in stato i cattività, mi sarei convertito immediatamente all’islamismo e all’occorrenza anche al cattolicesimo, al buddhismo e persino al veganismo. Però sulle scalette dell’aereo di ritorno sarei apparso vestito con giacca e cravatta e avrei fatto ai terroristi e ai rapitori di tutto il mondo il gesto dell’ombrello.

6. Sono convinto che il Governo Conte2 abbia affrontato le emergenze di questo periodo come nessuno sarebbe stato capace di fare, essendo la politica dell’opposizione dominata da un’incosciente demagogia e da un’ignoranza assoluta. Però anche in questa occasione, e forse più che in tutte le altre occasioni, il presidente del Consiglio è stato demolito dalla Comunicazione di Palazzo Chigi, che come non mai si è dimostrata disastrosa e di un dilettantismo sconcertante. Avendo lavorato a tempo pieno a favore della destra italiana e del terrorismo islamico.

7. Per recuperare un po’ di favore dell’opinione pubblica, il Governo dovrebbe varare un provvedimento immediato (in modo da collegarlo logicamente al caso Romano) che stabilisse delle regole rigide di sicurezza per coloro che intendono recarsi in zone considerate pericolosissime dal Ministero degli Esteri. (Regole che furono varate anni fa per i casi di rapimento in Italia e che probabilmente limitarono il fenomeno).

SILVIA E’ TORNATA, LASCIAMOLA IN PACE MA LE AUTORITÀ CHIARISCANO I LATI OSCURI DEL RAPIMENTO

[nella foto: Silvia Romano e la sua amica Alice]

Speciale per Africa ExPress e per Il Fatto Quotidiano
di massimo alberizzi
11 maggio 2020

Silvia Romano è tornata a casa tra la felicità di tutta Italia e un po’ di commozione generale.

Quando tutti ci dicevano che era stupido continuare a sperare, noi abbiamo caparbiamente e puntigliosamente continuato a cercare. Ora Silvia va lasciata in pace.

Silvia è tornata ma alcuni dettagli di questa vicenda appaiono abbastanza strani e forse meritano un chiarimento. L’enfatizzazione del ruolo degli 007 italiani appare eccessivo. Certo forse è un dovere istituzionale ma lascia un po’ sorpresi. Il presidente Giuseppe Conte ha annunciato la liberazione della ragazza con due twitt praticamente identici tranne che per la parola “esterna” aggiunta accanto a intelligence. Nel primo messaggio si ringrazia infatti semplicemente l’intelligence, nel secondo l’intelligence esterna cioè l’AISE. Una puntualizzazione necessaria? Forse sì, ma non certo diretta al grande pubblico.

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“BASTA SOLDI SPORCHI” 2: PERO’ NON SI PUÒ LIMITARE IL DIRITTO DEI CITTADINI

L’ARGOMENTO E’ COMPLESSO E PROVOCA DISCUSSIONE.

SIA NEI COMMENTI SIA DIRETTAMENTE QUI, PUBBLICHEREMO OGNI OPINIONE ARGOMENTATA. CERCHEREMO DI DARE INFORMAZIONI ANCHE SULLE ESPERIENZE EUROPEE. GRAZIE

 

di antonio alberto semi

Molti anni fa, quando ancora avevo dei bambini all’asilo nido, scoprii di essere uno dei cittadini più ricchi del mio quartiere: la retta era differenziata in base al reddito e avevo l’abitudine di pagare le tasse. Ad una riunione dei genitori, scoprii che albergatori, ristoratori, padroni di catene di negozi nonché altri professionisti… praticamente non pagavano nulla. Alle mie rimostranze risatine e imbarazzati silenzi.
Lo scrivo per dire che ritengo ovviamente doveroso pagare le tasse e che l’evasione fiscale è un grave reato. Tutto ciò come premessa per affermare che sono molto dispiaciuto che “Critica liberale” abbia aderito alla petizione “Basta soldi sporchi”, petizione che si colloca a mio avviso nella prospettiva moralistica e illiberale che tende a limitare sempre più la libertà del singolo cittadino sulla base, diciamo così, della prevalenza del codice penale su quello civile. Della presunzione di colpevolezza anziché di innocenza.

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BASTA SOLDI SPORCHI – PETIZIONE AL PARLAMENTO

[Critica liberale aderisce con convinzione a questa petizione e invita tutti gli amici e i lettori a firmare e diffondere  il più possibile questo appello ad associazioni, fondazioni e conoscenti].  

di Eroi Fiscali

Le Italiane e gli Italiani meritano onestà e meno tasse.

Stiamo attraversando un tempo pieno di dolore, difficoltà, pericoli. Il dolore della malattia, le difficoltà delle imprese e delle famiglie, i pericoli del contagio.

Ma da questo dramma, la peggior sciagura in tempo di pace che l’Italia è chiamata ad affrontare, dobbiamo necessariamente uscire presto e più forti. E per farlo è necessario cambiare.

Cambiare stile di vita, abitudini, modo di lavorare, di relazionarci, il nostro rapporto con l’ambiente; sarà un grande svolta e anche una grande occasione per restituirci benessere, equità, serenità.

Fra le tante scelte che possiamo fare ne abbiamo una che, per quanto semplice, avrà il potere di rendere molto migliore la nostra vita e quella del nostro Paese.

Cambiamo il denaro!
I nostri soldi (banconote e monete) sono sicuramente sporchi fuori. Una banconota contiene, secondo uno studio dell’università di Oxford, circa 26mila batteri di almeno 3000 diverse specie. Secondo l’OMS ci sono rischi di trasmissione del Covid-19  anche dalle superfici delle banconote e nessuno è in grado di escluderli.

Ma tutti sappiamo che i soldi (contanti) possono essere anche molto sporchi dentro: di droga, di sangue, di estorsioni e disonestà. Sono quelli che le mafie devono riciclare, ripulire affossando le imprese dell’economia legale per arricchirsi. Sono quelli di ladri, truffatori, rapinatori. Sono quelli dei pubblici amministratori  corrotti. Sono infine quelli frutto dell’evasione fiscale, soldi rubati dai disonesti agli onesti. Parliamo di oltre centodieci miliardi di euro all’anno, quasi duemila euro sottratti ad ogni Italiano.

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NORMALI, PECORONI MASOCHISTI, INFELTRITI

Questa volta, con un video, il sindaco Sala si è mostrato davvero irritato. Sui giornali compaiono foto che mostrano i Navigli di Milano affollati, alla faccia di ogni prescrizione, da imbecilli sfaccendati in vena di suicidarsi e di spargere comunque il Coronavirus in una regione cosi malgovernata da essere la più contagiata d’Italia. La Lombardia non si sta riprendendo, ha ancora una montagna di morti giornalieri e molti milanesi vanno a prendersi l’aperitivo senza mascherina, uno sull’altro.

Purtroppo i lombardi si dividono in tre gruppi.

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USCITO IL N.63 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI e ANCHE SUL FATTO.IT

per scaricare il pdf clicca qui  e anche sul https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/06/coronavirus-lappello-a-mattarella-sui-diritti-violati-e-un-minestrone-insapore/5791848/

Sommario
editoriale – la vita buona
5. valerio pocar, fase 2, meno male che tutti sanno che fare
coronavirus e libertà
7. mario vargas llosa, che la pandemia non sia un pretesto per l’autoritarismo
appello
10. basta con gli agguati
la biscondola
11. paolo bagnoli, libertà da e libertà di
stati uniti d’europa
12. massimo la torre, europa: il declino della fratellanza
res publica
15. franco grillini, coronavirus e aids
17. angelo perrone, il volto disumano del lavoro
nota quacchera
18. gianmarco pondrano altavilla, il brodo dei diritti (con una postilla di e.ma.)
lo spaccio delle idee
20. benedetto croce – 1° maggio 1925, manifesto degli intellettuali antifascisti
24. paolo fai, arrigo cajumi, bastian contrario
25. comitato di direzione
26. hanno collaborato
6. bêtise d’oro
6-9-14-18-19-22-23. bêtise
 

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