IN RICORDO DI GIULIO GIORELLO

di iniziativa laica – Giornate della laicità di Reggio emilia
 
Care amiche e cari amici di Iniziativa laica,
ieri se ne è andato Giulio Giorello, un amico delle Giornate della laicità, uno spirito critico e libero, sempre aperto al confronto e profondamente curioso, capace di connessioni mai scontate tra discipline anche molto diverse tra loro. Una persona generosa, capace di affrontare ogni questione con spunti sempre originali, senza perdere il rigore scientifico proprio della sua formazione. Vogliamo ricordarlo attraverso il suo pensiero, il dono più prezioso che ci ha lasciato in eredità e su cui continueremo a riflettere.

In questi anni Giulio Giorello è stato nostro ospite in più occasioni. L’ultima appena un anno fa, in un interessante dialogo a quattro tra filosofia e fumetto con Cinzia Sciuto e gli autori della graphic novel “Kraken” Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari, sulla complessità dei rapporti tra l’individuo e la comunità e sul margine di autonomia, di libertà e, in ultima istanza, di creatività che ciascuno può ritagliare per sé. Se volete (ri)vederlo cliccate qui.

Nella stessa edizione, aveva affrontato il tema del rapporto tra il pensiero critico, scientifico laico e creatività con Enzo Marzo (qui il link).

Qui, invece, la registrazione del suo intervento alle Giornate della laicità 2012 sul tema “Neutralità/Privilegi” in dialogo con Tullio Monti.

E infine qui un contributo scritto dallo stesso Giorello, dal titolo “La scienza antidoto al fanatismo”, pubblicato sul sito di MicroMega.

Un grande intellettuale laico, di cui sentiremo moltissimo la mancanza.

PROFESSIONISTI DELLA POLITICA

Pensiero del giorno tra una task force e l’altra, nella selva dei 1450 commissari ,assistendo al dibattito/non dibattito  in parlamento su recovery fund e plan.
Heri dicebamus:
CALAMANDREI SUI PROFESSIONISTI DELLA POLITICA,

“Un tempo potevano far parte delle assemblee parlamentari anche uomini insigni della loro professione, che, nelle loro brevi comparse in Parlamento, potevano, quando si presentasse un argomento di loro competenza, portare nella discussione il contributo della loro scienza e della loro esperienza. Oggi chi voglia continuare a coltivare gli studi bisogna che rinunci a ogni incarico parlamentare: e chi viceversa vuol dedicarsi alla professione parlamentare, bisogna che si contenti di addestrarsi in una tecnica politica di carattere pratico e superficiale, che forse non si può neanche chiamare cultura, ma soltanto abilità.

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LA LEZIONE DI MACRON

di marco patricelli    [News List di Mario Sechi]

Mesdames et messieurs, giù il cappello di fronte a Emmanuel Macron.

Il presidente della Repubblica francese stavolta non le ha mandate a dire: «La Francia è ferma nel condannare il razzismo ma non cancellerà la sua storia, né abbatterà statue e monumenti». Forte e chiaro in diretta tv e doccia gelata sulle febbri della caccia al personaggio storico da gettare giù dal piedistallo nel tripudio di folla perché cento, duecento, trecento anni fa non solo non marciava contro il razzismo ma addirittura lo era, persino inconsapevolmente, perché così andava il mondo. Un mondo che non è mai stato perfetto, né allora né oggi, anche se oggi anche per presa di coscienza è probabilmente migliore di quello di allora.

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USCITO IL N.66 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SUL FATTOQUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf clicca qui e anche https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/18/di-questi-tempi-mi-fanno-sorridere-certi-sedicenti-liberisti/5836742/

Sommario
la biscondola
5. paolo bagnoli, il 2 giugno è uno, e uno solo
res publica
6. riccardo mastrorillo, invettiva contro i neo (sedicenti) liberisti
9. enrico borghi, recuperiamo le culture politiche
11. angelo perrone, razzismo, male da estirpare
la vita buona
7. valerio pocar, morire vecchi
lo spaccio delle idee
13. giovanni perazzoli, il totalitarismo del “politicamente corretto” – l’obiettivo è la distruzione della coscienza colpevole dell’uomo occidentale
16. pietro polito, elogio dell’attenzione: il messaggio della nonviolenza
19. ernesto rossi, un popolo di furbi
21. comitato di direzione
21. hanno collaborato
5. bêtise d’oro
7-10-15-18-20. bêtise

“PERCHÉ RESTO A REPUBBLICA” – UNA OPINIONE CONTRARIA, OVVIAMENTE CENSURATA

IL 28 MAGGIO MICHELE SERRA , RISPONDENDO A UN LETTORE SUL “VENERDÌ” DI “REPUBBLICA”, HA MOTIVATO LA SUA DECISIONE DI RESTARE A GEDI DI ELKANN (GRUPPO SEMIMONOPOLISTICO NELLA CARTA STAMPATA, CON I SUOI 16 QUOTIDIANI, L’ESPRESSO E ALTRI PERIODICI).   

ENZO MARZO HA INVIATO ALLA RUBRICA  “SERRA RISPONDE AI LETTORI” UN COMMENTO CRITICO CHE OVVIAMENTE NON E’ STATO PUBBLICATO. 

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CONFERENZA EPISCOPALE E OMOFOBIA

di franco grillini

La conferenza episcopale non vuole la legge contro l’omofobia dicendo che ci sono già norme che coprono a sufficienza questo campo e dicendo che bisogna puntare sull’educazione. Bene: perché non ci fanno l’elenco delle norme che dovrebbero già adesso tutelare contro i comportamenti e i reati commessi colpire orientamento sessuale e identità di genere? Ce lo date o no questo elenco? Non ce lo potete dare perché questo norme semplicemente non esistono.

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USCITO IL NUOVO NUMERO SEMESTRALE DE “GLI STATI UNITI D’EUROPA” GENNAIO – GIUGNO 2020 – SCARICABILE GRATIS QUI

per scaricare il pdf del semestrale clicca qui

Indice
editoriali
04 – giovanni vetritto, più europa, subito
06 – pier virgilio dastoli, un hamilton moment da perpetuare
lo stato dell’unione
08 – istván teplán, orban e l’ombra di hitler
11 – aurelia ciacci, next generation, svolta decisiva o solita delusione?
14 – silvia bruzzi, l’unione sanitaria europea, una nuova sfida
19 – walter ganapini, green deal, una strategia europea per la transizione ecologica
materiali federalisti
26 – dichiarazione movimenti europei di italia, francia, spagna e polonia
quale finanza per la ripresa europea
30 – alberto majocchi, finanziare il rilancio con union bonds
34 – fabio masini, mes, le ragioni del si
38 – walter paternesi meloni-antonella stirati, mes, le ragioni del no
45 – claudia lopedote, quanta democrazia europea serve per soddisfare la democrazia tedesca
europa in rosa tra attualità e memoria
55 – marcella mallen, la leadership europea è donna: la prima prova
60 – andrea becherucci, fabrizia baduel glorioso ovvero “madame europe”
70 – maria pia di nonno, una rivoluzione in rosa al parlamento europeo
77 – hanno collaborato
 

TUTTI I DUBBI SU UN’APP PASTICCIATA

Un modesto ragionamento (a prescindere dallo stupido  tifo da stadio tra catastrofisti governativi e negazionisti, tra l’altro) sull’app.  E partiamo dalla pubblicità che alcuni hanno trovato antifemminile.  Dicono che sarebbe anonima.   Ma allora servirebbe a ben poco: incrociato un infetto o se incrocio altre persone prima di sapere di essere infetto chi ne informa il servizio sanitario? E se essendo asintomatico continuo in assoluta buona fede a circolare potenzialmente infettando? Che succede? Ne rispondo? E poi registrarsi tramite Google o Apple su cui si è nominativamente profilati non pare conciliabile con l’anonimato.  Dicono che servirebbe a tracciare i contatti  di nuovi contagiati e con i contagiati.  Ma, posto che il tampone, al netto del tampone di controllo, lo hanno fatto a pochissimi (poco più di 1 milione e mezzo su 60 milioni) ,ora 60 mila al giorno in media con ritardi di  10/20 giorni rispetto ai sintomi  ed esiti successivi di circa 5 giorni e che molti , se non i più di costoro, o sono per fortuna guariti o alcuni purtroppo deceduti, la probabilità di incrociare uno di loro o che altri da me incrociati nei 15 giorni antecedenti fossero infetti è minima, residuale o  infinitesimale.  Inoltre le persone contagiate e contattate, per fare scattare l’allerta, dovrebbero anche esse  avere scaricato l’app  ed entrambi avere il cellulare  con l’app  in funzione aggiornata  quando vengano in contatto. Troppe cose in contemporanea, o no?      Continua la lettura di TUTTI I DUBBI SU UN’APP PASTICCIATA

Come cittadini del mondo…

Come cittadini del mondo, soffriamo per la perdita senza senso di un’altra vita per mano della polizia statunitense.

Siamo vicini a tutti coloro che sono colpiti più profondamente.

Questi brutali omicidi devono finire. Ognuno è una colpo al cuore della nostra umanità e una macchia indelebile alla dignità degli Stati Uniti.

Il razzismo cresce nel silenzio, quindi non staremo zitti. Il razzismo è un problema che riguarda tutti noi. È una lotta di tutti.

Ma non possiamo permettere che la lotta diventi odio, non saremmo quindi più saggi di coloro che cerchiamo di cambiare. Con le parole di Martin Luther King: “L’oscurità non può scacciare le tenebre; solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio; solo l’amore può farlo.”

È con questo spirito che chiediamo a tutti coloro che sono al potere di agire ORA e riteniamo il presidente Trump e le autorità statali e locali statunitensi responsabili di:

  • Garantire che tutti gli agenti coinvolti nell’uccisione di George Floyd siano sottoposti a un imparziale processo legale,
  • Espellere e perseguire gli ufficiali anche per un solo caso di uso eccessivo della forza o per non intervenire per impedirlo,
  • Garantire che ogni omicidio per mano della polizia venga indagato in modo indipendente e trasparente.

Ci impegniamo a fare la nostra parte, opponendoci alla paura, alla rabbia e all’ignoranza del razzismo con tutta la speranza, l’amore e la forza della nostra umanità.

Riposa in pace, George Floyd..
La tua morte non sarà invano

FIRMA L’APPELLO SU https://secure.avaaz.org/campaign/it/george_floyd_loc/?zxdGThb

Queste sono le ultime parole di George Floyd, un uomo di 46 anni ucciso da un agente di polizia statunitense che lo ha bloccato, premendogli il ginocchio sul collo con tutto il suo peso per quasi nove minuti:

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FESTA DELLA REPUBBLICA

“Lo Stato per me è la Costituzione; e la Costituzione non esiste più. Non esiste più nel senso tecnico, anche. Ho sempre pensato che la Costituzione si fosse dissolta, ma proprio in questi giorni ho letto un libro scritto da un tecnico e pubblicato da una casa editrice tecnica purtroppo, perché questo è un libro che bisognerebbe che tutti gli italiani lo leggessero: La Costituzione di carta, di Mariano D’Antonio, pubblicato da Giuffré: una casa editrice specializzata in pubblicazioni giuridiche, in cui tecnicamente viene detto che la Costituzione della Repubblica italiana praticamente non esiste più. Secondo la tesi centrale di questo giurista la Costituzione si è dissolta, perché siamo entrati in una fase pre-Montesquieu: i tre poteri che dovrebbero restare indipendenti, si sono riunificati nella partitocrazia. Praticamente i partiti fanno le leggi, le fanno eseguire, le fanno giudicare. Quando c’è questo, la democrazia non c’è più”.

Leonardo Sciascia

intervista televisiva rilasciata nel 1978

USCITO IL N.65 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SUL FATTOQUOTIDIANO.IT

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/04/fase-3-torna-lo-stato-mammella-ma-chi-oggi-pretende-fino-a-ieri-insultava/5823650/

Sommario
editoriale
5. maurizio fumo, il labirinto alternativo, propositi, contraddizioni e fallimenti dei riti speciali del processo penale
cronache da palazzo
8. riccardo mastrorillo, il paese è marcio
la vita buona
9. valerio pocar, la mammella dello stato
res publica
11. angelo perrone, 2 giugno e covid 19
13. roberto fieschi, come distruggere il mondo: le armi biologiche
17. paolo fai, leggere, atto elitario
lo spaccio delle idee – la biscondola
19. paolo bagnoli, tutti socialisti liberali
lo spaccio delle idee
21. bruno trentin, torniamo a condorcet – intervista a cura di enzo marzo
28. comitato di direzione
28. hanno collaborato
7-10-12-18-27. bêtise
9. bêtise d’oro

 

Caporetto in Lombardia – Ecco le tappe degli errori

di pino nicotri

Caporetto in Lombardia. I piani c’erano, come i cannoni. Ma nessuno li ha fatti funzionare. Incredibile, ma vero. Hanno sbagliato alla grande, lo hanno anche ammesso candidamente tutti. Eccetto uno che nega sfacciatamente l’evidenza. E un altro che alle parole “ho sbagliato” premette un coraggioso “forse”.

Ma nessuno tra i vari Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Nicola Zingaretti, segretario nazionale del PD, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Gian Piero Gasperini, responsabile tecnico dell’Atalanta, cioè della squadra di calcio di Bergamo, Stefano Scaglia, presidente della Confindustria di Bergamo, e Matteo Salvini, segretario della Lega (in realtà di Lega ce ne sono due, ma tralasciamo), nonostante la scia di morti e di danni disastrosi  pensa neppure lontanamente di tirarne le conseguenze. Cioè di dimettersi. Ma andiamo per ordine.

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