il sogno di berlusconi realizzato da draghi (con la COMPLICITA’ DEL M5S)

di angelo bonelli

Ponte sullo Stretto, “Draghi realizza il sogno di Berlusconi”

Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, ha affermato: «Il governo dei migliori farà quello che Silvio Berlusconi aveva sempre tentato di fare: il Ponte sullo stretto di Messina un’opera che è già costata solo per fantasiosi studi e progetti quasi 1 miliardo di euro».

«Il ministro Giovannini –  ha aggiunto – ha inviato al parlamento la relazione tecnica, in realtà molto politica, del ministero che dice Sì al Ponte» e «fatto imbarazzante, dedica su 158 pagine totali una pagina e mezza al rischio sismico, e che svela il meccanismo attraverso il quale verrà finanziato il Ponte che non è stato inserito nelle opere del Pnrr».

«Il meccanismo – spiega l’esponente dei Verdi – è quello di destinare al Ponte i fondi pubblici che si sono liberati dalle opere che verranno finanziate dal Pnrr, il governo Draghi dopo aver costruito un recovery plan che non affronta la transizione ecologica perché sottrae risorse al trasporto pubblico, alla depurazione, alla dispersione delle reti idriche e alle energie rinnovabili, ora lavora per realizzare un’opera dall’impatto ambientale devastante continuando ad ignorare le emergenze del Sud del paese».

«Per dare un’idea delle priorità dell’Italia ….

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La privacy non può essere usata contro la democrazia

di raffaello morelli

Negli anni è andata sempre più distorcendosi l’applicazione del principio di rispetto della libertà privata di ogni cittadino. Oggi si sta sfiorando l’assurdo nei campi più vari. Non è un caso. Il rispetto della libertà privata è un tipico principio liberale, che però viene gestito, sia quando si sono redatte le norme quadro sia quando si attuano, da persone assai lontane dalla cultura liberale se non addirittura antiliberali. E che perciò le interpretano in una maniera dannosa (sotto più versi) per la libertà individuale e per il corretto rapporto tra il singolo cittadino e le Istituzioni. Basta esaminare alcune tipologie concrete.

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UN PO’ DI CHIAREZZA SU ISRAELE E PALESTINA

di riccardo mastrorillo

Lo stato di Palestina non è mai esistito, fu deliberato dall’ONU insieme alla deliberazione di costituire lo Stato di Israele, ma non venne proclamato rinviandone la costituzione a dopo l’annientamento dello stato di Israele, nessuna organizzazione Palestinese, a parte Al Fatah, ha mai rinunciato a questa posizione. 

 Israele ormai da oltre 50 anni occupa in seguito a varie guerre, mai da lei iniziate, gran parte dei territori che erano stati assegnati al costituendo stato di Palestina, perdurando uno stato di guerra di fatto, forse nel legittimo diritto degli occupanti. Poiché nessuno è in grado di garantire che da quei territori, da cui Israele dovrebbe ritirarsi, non partano ulteriori attacchi.  Non essendovi peraltro una controparte istituzionale con cui trattare una pace (a meno di non considerare l’ipotesi grottesca di fare la pace con organizzazioni che hanno come scopo dichiarato e mai smentito la distruzione dello stato di Israele).  

Lo sgombero di alcuni palestinesi che occupano abitazioni nel quartiere EST di Gerusalemme è stata stabilita dalla Giustizia, in tutti i gradi di giudizio. La proprietà di quegli immobili appartiene a organizzazioni israeliane, le famiglie occupanti non pagano l’affitto, si tratta di una sentenza dolorosa ma nel pieno rispetto del diritto. Quand’anche fosse, ipoteticamente, un sopruso, non potrebbe assolutamente giustificare il lancio di razzi contro il territorio di Israele.  

Sappiamo bene che tutto ciò ha costituito un alibi per Israele per fare politiche discriminatorie, ma possiamo comprenderne le ragioni seppur non condividendone gli strumenti. I Palestinesi sono “apolidi”, quindi di fatto e di diritto discriminati a prescindere. 

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LA MARCIA FORZATA DEL CLERICALISMO

de La Chiesa Valdese di Milano

La Chiesa Valdese di Milano, avendo appreso che in molte scuole del secondo ciclo l’introduzione dell’insegnamento di educazione civica, in ottemperanza alla legge 92/2019, è stata affidata – in tutto o in parte- agli insegnanti di religione cattolica, attesta la propria contrarietà a questa decisione.
La nostra posizione si richiama alle finalità stesse di questa disciplina, che intende, secondo le linee guida ministeriali, avere “valenza di matrice valoriale trasversale” e come obiettivo di operare affinché i ragazzi e le ragazze, al termine del ciclo di insegnamento possano “partecipare al dibattito culturale, cogliere la complessità dei problemi esistenziali, morali, politici, sociali, economici e scientifici e formulare risposte personali argomentate”. Riteniamo che tale insegnamento non possa essere affidato a docenti di una materia facoltativa e che la ricaduta più grave di tale prassi sia quella di imporre agli studenti che non si avvalgono dell’IRC, l’ascolto di un docente scelto dalla curia per una disciplina obbligatoria che contribuirà a definire le loro scale valoriali.
Pur consapevoli della difficoltà che i dirigenti scolastici, i consigli di classe e tutto il corpo docente stanno ancora attraversando a causa della pandemia, riteniamo che non si debba derogare alle misure che garantiscono la laicità dello stato e, in questo caso specifico, della scuola pubblica.
CHIESA EVANGELICA VALDESE 20122 – Milano – via F. Sforza 12/A

Beppe Lopez e la vessazione in agguato: quando la giustizia diventa ingiusta

di pino nicotri

Dopo oltre 20 anni di attesa il giornalista e scrittore di lungo corso Beppe Lopez, cronista di politica interna dell’esordio di Repubblica e man mano detentore di un curriculum di tutto rispetto, s’è visto negare dal tribunale di Potenza tutti i suoi diritti economico professionali nonostante risultassero nero su bianco da regolari contratti di lavoro. Come se non bastasse, di recente è stato condannato non solo a pagare 30 mila euro di spese processuali e parcelle alla controparte, ma anche a cominciare a pagarle subito senza aspettare l’esito dei sui ricorsi in appello. Insomma, come si suol dire, cornuto e mazziato.

Il tutto in un tribunale il cui bar, dal 2017 ufficialmente gestito dalla società “Bar del Tribunale Srl”, secondo la Direzione Distrettuale Antimafia sarebbe in realtà gestito da prestanomi e affiliati di un’organizzazione mafiosa colpita il 27 aprile da 17 mandati di cattura. Ma torniamo a Beppe Lopez.

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LEGA RAZZISTA, OMOFOBA E NAZISTA

Il Primo Maggio 2021 è stato letto da un palco e diffuso dalla Tv in tutt’Italia un discorso che citava alcune frasi di rappresentanti della Lega di Salvini anche con incarichi pubblici. Sono queste:

«Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno»

Giovanni De Paoli, consigliere regionale lega Liguria.

«I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali»

Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega Reggio Emilia.

«Gay vittime di aberrazioni della natura»

Luca Lepore e Massimiliano Bastoni, consiglieri comunali leghisti.

«I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie»

Alberto Zelger, consigliere comunale della Lega Nord a Verona.

«Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza»

Stella Khorosheva, candidata leghista.

«Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay»

Giuliana Livigni, candidata della Lega.

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LO SCANDALO DELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE

“Abolire la legge Severino”. Salvini provoca di nuovo il governo: ora vuole raccogliere firme coi radicali per un referendum sulla giustizia. Così leggo sui giornali. Finalmente, ditemi dove si firma e mi precipito. La legge Severino contro la corruzione è davvero uno scandalo, va abolita. È mai possibile che in un paese che è pur sempre a civiltà limitata non si possa corrompere ed essere corrotti a piacimento? Perché vogliamo che si continui a pretendere “trasparenza” nella cosa pubblica? Perché non accompagniamo questa iniziativa con una più robusta lotta all’antievasione? Perché non mettiamo in Costituzione l’obbligo periodico di condoni, grazie, ope legis, indulti, sanatorie, abusivismo e non portiamo la capitale d’Italia a Reggio calabria?  Vogliamo fare passi indietro? Il popolo deve dire basta a questo scandalo. Le carte parlano chiaro: alcuni studi compiuti dall’UE e dall’OCSE in materia di corruzione stimano un costo per lo Stato di 60 miliardi l’anno, pari al 3,8% del Pil (con una media UE dell’1%). In un rapporto, datato 2011, l’Italia figurava come il terzo paese OCSE più corrotto, con un punteggio CPI (Corruption Perception Index) pari a 6.1 subito dopo Messico e Grecia. Abbiamo un record che va difeso ad ogni costo. Ma come è stato possibile introdurre una legge che va cosi sfacciatamente contro i costumi nazionali, e che addirittura è stata la pietra angolare del regime ventennale di un malavitoso? Ci siamo distratti un attimo e subito ne hanno approfittato. Addirittura si impedisce per legge a un libero cittadino di candidarsi alle elezioni politiche soltanto perché ha riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione. Si aggravano le pene per i mazzettari e per chi si è macchiato solo di peculato. Addirittura si inibisce ai corrotti di andare al Governo. Non si era mai vista una legge così liberticida che priva i cittadini di delinquere in santa pace. E solo per un gioco politico sleale: si è voluto sottrarre soprattutto a tre partiti, la Lega salviniana, Fratelli d’Italia e Forza Italia una parte consistente della loro classe dirigente. Non passa giorno che i giornali riportano di assessori o politici di quei tre partiti che ingiustamente vengono arrestato o indagati solo per qualche mazzetta milionaria o per aver comprato dalla mafia qualche voto. Possibile  he non si sappia sa che comprare voti, come ha detto oggi Rosso (FdI), già parlamentare e assessore in Piemonte che , comprare volti dalla ‘ndrangheta può essere una “droga” (parole sue), una passione irresistibile?

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PROFESSIONALITA’ CAIRO: LO SCOOP DEL CORRIERE DELLA SERA

Continuano le prove di eccellenza giornalistica del Corriere della sera. Non passa giorno che la redazione sotto la guida di Fontana non sia costretta a dare il meglio di sé. E i frutti non mancano. I  giornali concorrenti sono stracciati dalle inchieste davvero approfondite che non guardano in faccia a nessuno. Davvero un bell’esempio del giornale che fu di Albertini. [e.ma.]

Comunità cristiane di base italiane: IL NOSTRO NO ALL’INTERFERENZA DELLA CEI SUL DDL ZAN

Le Comunità cristiane di base italiane, riunite in modalità online – causa pandemia – per il loro Seminario nazionale, esprimono il loro turbamento e il loro dissenso per la presa di posizione della Presidenza della Conferenza episcopale italiana contro il ddl Zan.

Il comunicato della CEI ci indigna come cittadini, che vedono ancora una volta un’ingerenza dell’Episcopato italiano nell’approvazione di leggi di uno Stato laico, nei lavori del Parlamento, ora chiamato ad esprimersi sul ddl Zan, che prevede misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Ma ancor più il comunicato ci indigna come credenti.

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USCITO IL N. 85 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU FATTOQUORIDIANO.IT

per scaricare il pdf di NONMOLLARE clicca qui E ANCHE SU Nel Sessantotto sognavamo una rivoluzione liberale, ma ci sono rimasti i cattivi maestri – Il Fatto Quotidiano

Sommario
annuncio
3. una campagna per la lingua italiana
comunicato
4. comitato “via le mani dall’inoptato”
editoriale
5. franco caramazza, quella lunga scia di sangue che ci ha rubato il ’68
la biscondola
7. paolo bagnoli, rivoluzione morale e rigorismo
la vita buona
8. valerio pocar, transizione ecologica? speriamo
cronache da palazzo
9. riccardo mastrorillo, di censure e di “sistemi”
lettera da un paese lontano
10. massimo la torre, la patria delle molte stelle
res publica
12. angelo perrone, presenza o distanza, per capire il mondo
lo spaccio delle idee
14. ferruccio parri, i programmi e le forze
17. un giornale diverso, con una postilla di e.m.
6. bêtise d’oro
6-10-11-17. bêtise
20. comitato di direzione
20. hanno collaborato
 

 

PRIMO MAGGIO LIBERTARIO: QUEST’ANNO RICORDIAMO Mary Harris Jones

Nel 1867 negli USA scoppia un’epidemia di febbre gialla: Mary Harris Jones perde il marito e quattro figli. Distrutta, decide di indossare per sempre abiti di colore nero e cercare di andare avanti: sarta di professione, apre a Chicago una atelier che nel 1871 viene devastato da un incendio.
È in questo momento che decide di iscriversi presso i Knights of Labour, un’organizzazione sindacale segreta che aiuta i meno fortunati. Qui si occupa di difendere i bambini impiegati nelle fabbriche e nelle miniere, ma quando cerca di coinvolgere i giornali per denunciare lo sfruttamento del lavoro minorile, si rende conto che non avrà l’aiuto richiesto.
Mary decide così di organizzare una marcia con i bambini operai e nel 1903 percorrono 100 miglia a piedi in tre settimane, per denunciare le condizioni dei minori al presidente Roosevelt. Nonostante il clamore dell’evento non verrà accolta dal capo degli Stati Uniti, ma le voci si diffondono e la coraggiosa sarta di Cork diventa per tutti “Mother Jones”.
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