Germania 2021 Socialdemocratici, Verdi e Liberali verso una coalizione di governo

di Ninni Radicini

Con l’approvazione degli organi preposti, tra il 15 e il 18 ottobre, SPD, Verdi ed FDP hanno ratificato l’accordo raggiunto in sede di colloqui esplorativi e il conseguente avvio di un negoziato per formazione di una coalizione di governo dopo le elezioni Federali del 26 settembre.

 

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Sommario
la biscondola
3. paolo bagnoli, il tarlo fascista
cronache da palazzo
5. riccardo mastrorillo, faccette nere
res publica
6. angelo perrone, astensionismo, dilemma della democrazia
8. antonio caputo, sciogliere forza nuova
12. raffaello morelli, una sentenza anticonformista
la vita buona
14. valerio pocar, una spintarella
astrolabio
15. filippo senatore, green pass: una parolaccia
cosmopolis
16. niccolò rinaldi, afghani democratici, ancora oggi
17. niccolò rinaldi, la bussola che si rifiuta di mostrare il nord
lo spaccio delle idee
21. filosofi sul vaccino anticovid e su green pass, no ad agamben (e colleghi)
24. vittorio emiliani, appunti su una crisi giunta al capolinea
26. appello per la libertà d’informazione
27. comitato di direzione
27. hanno collaborato
4-11-13-15-23. bêtise d’oro – bêtise

CENTO, MA NO, DUECENTO, FORSE CINQUECENTO O CINQUANTA

Sempre più velocemente la stampa italiana sta sprofondando nella servitude e nell’ignoranza. I giornali sono sempre più fantasiosi e sciatti. A parte le eccezioni. Vi sono certamente giornalisti che ancora osservano la deontologia e i rudimenti del mestiere. Ma sono sempre di meno. Ormai i Direttori sono talmente ansiosi di rimpinzare i loro fogli di pubblicità redazionale, di soffietti per il loro editore e di linee politiche conformiste che non riescono a badare ad altro. La Tv segue a ruota. L’altro giorno su “La7” un esempio di ottimo giornalismo come quello di Formigli in “Piazza pulita” è stato sporcato dalla presentazione in contemporanea di due libri pubblicati dalla casa editrice del Padrone. Ancora due giorni dopo, sempre su “La 7”, “In onda” fa a gara con Formigli  e propaganda un altro libro sempre di casa Solferino. Non riesco a capire perché gli editori  non avvertano che, per avere una piccolo vantaggio di giornata, si mangiano il capitale, ovvero demoliscono l’autorevolezza delle testate e la fiducia dei lettori. Evidentemente sono imprenditori mediocri. I segnali dell’autodistruzione sono sempre più evidenti. Ovviamente i giornalisti, soprattutto i Direttori, si fanno complici masochisti di questa deriva. Se poi aggiungiamo l’indebolimento delle redazioni che, anche al livello più alto, vedi Direttori e capiredattori, si dimostrano di una pochezza e di una impreparazione impressionante, allora sì che il disastro è davvero prossimo venturo. L’esempio di giornata è clamoroso: stesso editore, stesso Direttore editoriale, stessa linea politica, stessa ex autorevolezza, eppure i due quotidiani guida della Concentrazione Gedi, “Repubblica” e “la Stampa”, escono nello stesso giorno in prima pagina con due contraddittori titoli-bufale, che messi a confronto sono impressionanti.

NON CI SONO PIÙ I RIVOLUZIONARI DI UNA VOLTA…

I capi di Forza Nuova, i neo-nazisti che hanno devastato la sede della CGIL e che hanno preso a vangate i giornalisti, davanti al Gip di Roma non hanno arretrato di una virgola e avvolti nelle bandiere con la svastica hanno fieramente rivendicato i loro ideali rivoluzionari: «Veramente io stavo passeggiando con la fidanzata a villa Borghese», «io invece c’ero, ma per fare foto», «Forza Nuova fa comunicati di guerra ma solo per non perder l’abitudine, è chiusa da venti mesi», «io c’ero, ma dormivo», «io sono il capo di “Io apro” e volevo solo che anche la CGIL aprisse la sede», «io avevo un piede dentro e un piede fuori», «ma io sono socialdemocratico», «slogan antisemiti io? Ma se ho sempre amato i negri…», «sì, avevo la maglietta con la svastica, ma sono liberale come la Meloni», «”riprenderci Roma”? ma che avete capito? noi intendevamo “la” Roma, la squadra di calcio», «per favore, lasciatemi uscire, altrimenti chi glielo dice a mamma?».

MELONI FINALMENTE STUDIA

(nella foto, Meloni con il suo candidato Michetti)

Domenica scorsa, la Presidente di Fratelli di Italia, dopo l’assalto di Forza Nuova alla sede della Cgil, ha fatto questa asserzione: «Non so quale fosse la matrice di questa manifestazione ieri, sarà fascista, non sarà fascista… non è questo il punto». In seguito Meloni ha trascorso il weekend a studiare:  ha raccolto i bignami di scuola media, ha tentato di rifletterci su, ha consultato gli intellettuali di estrema destra, si sarà incontrata con Veneziani,  Storace e il Comitato scientifico della Fondazione Tatarella, e finalmente è pervenuta al «punto». E così dopo tre giorni di affaticamento della mente è riuscita a dichiarare: «L’attacco a Roma era di Forza Nuova, quindi di matrice fascista». Come non apprezzare quel «quindi»? Vuol dire che tre giorni prima aveva dei dubbi che i rivoltosi fossero di Forza Nuova? 

Lo sforzo di apprendimento compiuto da Meloni deve essere stato molto intenso, tale da avere conseguenze gravi sulla sua mente. Infatti la Presidente, rispondendo alla Camera all’intervento (in verità assai indecente) della ministra Lamorgese, è inciampata in una gaffe terribile: ha accusato il governo di perseguire una “strategia delle tensione”. Rimprovero assai grave che riporta la memoria a un tempo di attentati e di morti. Adesso le toccherà passare il prossimo weekend a studiare che cosa fu la “strategia delle tensione”. E così scoprirà improvvisamente che quella maturò nell’ambiente di estrema destra, la quale –assieme a torbidi settori dello stato – fornì al terrorismo nero manovalanza, complicità, armi. Proprio il terrorismo allevato dal partito di quella Fiamma Tricolore che campeggia ancora nel simbolo dei suoi Fratelli di Italia. Scoprirà che Pino Rauti fu anche segretario del MSI. E tante altre cose. Aspettiamo la prossima settimana per una correzione della cantonata presa.  

PS.: E Meloni la smetta di dichiararsi “liberale”, altrimenti le toccano alcuni decenni di studi. E solo allora capirà finalmente la differenza tra Benedetto Croce e Ignazio La Russa

UN EMBARGO MEDIATICO AI MESTATORI

driccardo mastrorillo

Chi identifica il liberalismo con la tolleranza e con la tecnica problemistica non capisce niente di liberalismo. La tolleranza liberale é un problema di educazione che ha un senso tra nazioni civili. In un paese incivile, di costumi africani come l’Italia, si può difendere la tolleranza solo con l’intolleranza più inesorabile.

Piero Gobetti (Rivoluzione Liberale 4/3/1924, p. 40)

Ci siamo francamente stancati del fiume di parole che quotidianamente vengono spese per distogliere lo sguardo dai fatti: un gruppo di fascisti ha attaccato e occupato la sede di un sindacato!

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IL FASCISMO RIALZA LA TESTA

di patrizia viviani, Presidente di Alleanza Giellista

Alleanza Giellista condanna con fermezza l’attacco squadristico di cui è stata vittima la Confederazione Generale Italiana del Lavoro cui esprime la piena solidarietà. Da troppo tempo il fascismo organizzato ha rialzato la testa e la Repubblica nata dalla Resistenza e sancita dalla Costituzione deve rispondere con fermezza e senza esitazione. La salvaguardia della libertà repubblicana costituisce un motivo fondante della nostra democrazia resa più fragile dalla mancanza di partiti politici veramente tali, i quali della democrazia costituiscono gli strumenti imprescindibili. Occorre che tutti i democratici italiani di qualunque segno e tendenza essi siano si uniscano non solo per rispondere seriamente alle provocazioni organizzate dal nuovo fascismo maturando la convinzione di come occorre una profonda riflessione sui motivi della crisi italiana e sui processi necessari al rafforzamento degli organi dello Stato democratico. Tale impegno deve riguardare tutti basandosi sui valori dell’antifascismo sui quali è nata la nostra libertà e la nostra democrazia.

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IDIOTA O PRENDE PER I FONDELLI?

Meloni: «Non so quale fosse la matrice di questa manifestazione ieri, sarà fascista, non sarà fascista… non è questo il punto». Una “ignorante” come Meloni, è angosciata dai dubbi. Sa di non sapere. Saranno fascisti? «Non so». Come il grande Saggio, risponde «Chi lo sa?».

Noi abbiamo la risposta: i “marci” che hanno assalito la CGIL, sono adoratori della svastica, rimasti pervicacemente al neolitico. Il loro simbolo solare è il segno base di qualificazione del Bon prebuddhistico: quindi sono dei non-violenti che hanno voluto dimostrare il loro amore per la centrale sindacale. Bisogna custodirli con cura perché sono residui di un’èra preistorica precedente di poco a quella della sfacciata e grezza ipocrisia della capa di Fratelli-Coltelli di Italia. La quale ha messo in lista tale Rachele Mussolini per raccogliere i voti dei fascisti, ma forse no. Di migliaia accaniti antifascisti? Forse sì. Chi lo può dire? Ma «non è questo il punto», è il punto e virgola.

 

UN ANTISEMITA SPEDITO AL CAMPIDOGLIO (DA FORZA NUOVA E DAI GRILLINI “EQUIDISTANTI”)

ENRICO MICHETTI: «Ogni anno si girano e si finanziano 40 film sulla Shoah, viaggi della memoria, iniziative culturali di ogni genere nel ricordo di quell’orrenda persecuzione … e sin qui nulla quaestio, ci
mancherebbe». «Ma mi chiedo perché la stessa pietà e la stessa considerazione non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa che ancora insanguinano il pianeta? Forse perché non possedevano banche e non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta…».
«Purtroppo se non sei portatore di un qualche interesse diretto o
indiretto per il cinico buonista non sei meritevole di tutela».
19 febbraio 2020 sul sito di Radio Radio..

Riportato da “Il manifesto”  9-10-2021

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