NOTIZIA FALSA IN PRIMA PAGINA

   

Corriere della sera. sabato 5 febbraio 2022 – prima pagina.
Pd primo partito – ma avanza FdI

La tabella pubblicata appena sotto al titolo riporta che FdI è invece passata dal 19,5% a 19,03 (-0,2). Quindi non avanza, ma arretra. Notizia falsa in prima pagina.
“critica liberale” inaugura una rubrica intitolata B S L M, in cui segnaliamo le brutture che sempre più spesso invadono l’informazione italiana, sia sulla “carta stampata” sia sulla Rete. B S L M vive delle segnalazioni dei lettori. Indicate le B S L M e documentatele a info@criticaliberale.it
 

LO SHOW DEL NULLA

di carla corsetti
(Segretario nazionale di Democrazia Atea)

La comparsata di Bergoglio su Rai Tre si presta a molte letture ed interpretazioni, non tutte negative.
Innanzitutto è stato evidente come il Capo della Monarchia extracomunitaria confinante abbia tentato l’ultima carta del salvataggio della sua anacronistica setta rispetto alla secolarizzazione della società.
Soprattutto le nuove generazioni, in effetti, hanno raggiunto percentuali ottime di emancipazione dalla religione, sono sempre meno subordinate alle ridicole ritualità che la lobby vaticana offre per mantenere il proprio privilegio, e se Bergoglio ha tentato la carta dell’audience per cercare di recuperarle, vuol dire che le lucide prospettive mangerecce della sua casta clericale non sono messe proprio bene, e questo è un altro buon segnale.
Sotto il profilo dei non-contenuti sciorinati in quella conversazione televisiva, occorre dire che entrambi i protagonisti, intervistato e intervistatore, hanno mantenuto un profilo di tale mediocrità che a confronto le conversazioni di don Camillo e Peppone nel romanzo di Guareschi sembravano avere lo spessore dei simposi filosofici.

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USCITO IL N.101 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI –

per scaricare il pdf di NONMOLLARE clicca qui 
e anche su www.ilfattoquotidiano.it – 2022/02/11  più passa il tempo e più sono nostalgico soprattutto delle distinzioni

Sommario
in prima
3. enzo marzo, la nostalgia mi porta via
la biscondola
6. paolo bagnoli, una macchina di notte a fari spenti
6. bêtise
cronache da palazzo
7. riccardo mastrorillo, la vittoria della repubblica
parlamentare
res publica
9. raffaello morelli, non si vuole cambiare
11. angelo perrone, la crisi radicale della politica
la vita buona
12. valerio pocar, tecnici o politici?
vocatio in ius/vacatio iuris
14. maurizio fumo, il nuovo esordio di carlo nordio
lo spaccio delle idee
16. arturo carlo jemolo, le due anime dei liberali
18. comitato di direzione
18. hanno collaborato
in vetrina
22. antonio pileggi, il filo delle libertà
 

GIORDANO BRUNO – 17 FEBBRAIO 2022

Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”

www.periodicoliberopensiero.it

NEL NOME DI GIORDANO BRUNO
Laicità Dignità Democrazia
Roma Campo de’ Fiori
Giovedì 17 febbraio 2022 ore 17.00

C e r i m o n i a – Deposizione corone di alloro e Saluti istituzionali
Esibizione della Banda Musicale del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Roma
C o n v e g n o – Interventi di Maria Mantello, Sofia Belardinelli, Tiziana Bartolini
Recitativi a cura di Annachiara Mantovani

COMUNICATO STAMPA

    Sono trascorsi 422 anni da quel 17 febbraio del 1600, quando il filosofo Giordano Bruno fu arso vivo in Campo de’ Fiori a Roma per ordine del tribunale della Santa Inquisizione, presieduto dal pontefice romano. «Eretico, pertinace, impenitente …» recitava la sentenza nella sua tracotanza dogmatica di potere. E voleva essere espressione di massimo spregio per chi come Bruno rivendicava il diritto umano di pensare e scegliere autonomamente, facendo della propria vita l’impegno etico-politico-sociale per uscire dalla caverna della soggezione mentale e morale.
    In un contesto storico come quello attuale, dove il senso della ragionevolezza sembrerebbe smarrito nella rincorsa di fideismi e confessionalismi, noi bruniani vogliamo rimettere al centro più che mai il valore della Laicità, supremo principio della nostra Carta costituzionale repubblicana, perché la democrazia si concretizzi nell’affermazione della dignità umana, individuale e sociale.
    Senza laicità non c’è democrazia, non c’è libertà, né giustizia, né uguaglianza nelle pari opportunità. Ma solo sopruso. Ben lo sapeva Giordano Bruno, che ha avuto il coraggio di alzare la testa per proclamare il diritto-dovere di ciascuno a emanciparsi da dogmi e padroni con la sua rivoluzionaria filosofia, che apre prospettive formidabili in ogni ambito.
    Di tutto questo parleremo a Campo de’ Fiori il 17 febbraio 2022, a partire dalle ore 17.00.
«Nel nome di Giordano Bruno. Laicità Dignità Democrazia», è il titolo che l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” ha voluto dare all’evento di quest’anno.
Dopo la cerimonia di deposizione delle corone di alloro con l’accompagnamento della Banda musicale del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Romae i saluti istituzionali, la manifestazione proseguirà con le relazioni di: Maria Mantello – Giordano Bruno – dignità laicità democrazia; Sofia Belardinelli – Oltre i confini: l’attualità dello sguardo bruniano sulla natura; Tiziana Bartolini – Dignità nonostante sessismo e patriarcato. Recitativi a cura di Annachiara Mantovani.

                Info: liberopensiero.giordanobruno@fastwebnet.it –                              Tel: 3297481111

LOCANDINA

Renzi sempre più servo di tre padroni

di gian giacomo migone

Nei giorni scorsi il senatore Matteo Renzi – dichiaratamente membro di organismi promozionali di Arabia Saudita ed Emirati Arabi che lo retribuiscono generosamente (cfr. le recenti segnalazioni della Banca d’Italia) – ha superato se stesso. Infatti, in un momento delicato dell’elezione presidenziale, ha avuto il becco di opporsi pubblicamente all’elezione dell’ambasciatrice Elisabetta Belloni, invocando obiezioni, peraltro assurde, di ordine istituzionale. Proprio lui che continua a rifiutarsi di scegliere quale stato servire, come gli impone la Costituzione

Auguriamoci che il Senato, a cominciare dalla sua Presidente Casellati, lo obblighi a fare questa scelta, salvaguardando la propria dignità. Per usare una parola cara al Presidente Mattarella! Da parte nostra cerchiamo di rompere il muro di silenzio, con poche crepe, che circonda questo attacco implicito alla nostra democrazia. 

QUANTA RELIGIONE NEI MEDIA – C’è più Chiesa in televisione che nell’Italia di tutti i giorni

di enzo marzo

IL  2 FEBBRAIO E’ STATO PUBBLICATO SUL QUOTIDIANO “DOMANI” UN SERVIZIO DI UNA PAGINA SULLE RICERCHE LAICHE CHE  “CRITICA LIBERALE” SVOLGE  OGNI ANNO E CHE SONO RIPORTATE NEL SUO ANNUALE, USCITO IN QUESTI GIORNI. IL SERVIZIO E’ ACCOMPAGNATO DA QUESTA PRESENTAZIONE DI ENZO MARZO E DA SETTE TABELLE TRATTE DALLE RICERCHE.

Anno dopo anno, da più di un decennio, i dati delle due ricerche di Critica liberale, sulla presenza delle confessioni religiose in Tv e sul processo di secolarizzazione nella società italiana, continuano a fotografare un vistoso paradosso. Più ci secolarizziamo e più la Chiesa cattolica dilaga nel medium dominante. Nessuna meraviglia: la politica, nonostante i retorici pronunciamenti sulla laicità dello stato, ha superato la fase della resa per farsi protagonista attiva della clericalizzazione pubblica. Non ne è che una riconferma, anche se estrema, il fatto che sia proprio il ministro Speranza, rappresentante del «non plus ultra» di sinistra che siede in parlamento, ad appaltare direttamente al Vaticano «la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana», mettendone a capo Monsignor Vincenzo Paglia, Gran Cancelliere del Pontificio istituto teologico per le scienze del matrimonio e della famiglia e presidente della Pontificia accademia per la vita e consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio. Oppure che il governo italiano non riesca a rimandare al mittente come «irricevibile» quella Nota ufficiale della Chiesa cattolica contro il ddl Zan, che costituisce una palese ma – come si è poi visto – efficace interferenza negli affari politici del nostro paese. Purtroppo le reazioni a tutto ciò sono state quasi nulle. Perché? Le ragioni sono evidenti: sono l’afonia del mondo laico ormai in coma profondo e il distacco della politica politicante da ogni idea e tradizione culturale, persino da parte dei politici cattolici. Nel Palazzo siamo in presenza di un altro paradosso: ora c’è più togliattismo che degasperismo.

Questo è lo sfondo sottostante ai crudi dati del maramaldesco disconoscimento in tv di ogni regola di correttezza informativa

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L’ITALIA LUNAPARK

di enzo marzo

1. Un sospiro di sollievo. Anzi, qualcosa di più di un sospiro di sollievo.

Nell’Italia Lunapark siamo usciti miracolosamente dal Tunnel dell’Orrore. Non si può ragionare sulla vicenda presidenziale senza ricordare e dare la priorità a questo dato psicologico e di fatto.

Entrino, entrino signori. Saliti sul carrello traballante abbiamo imboccato un lunghissimo corridoio di molte settimane in cui ha aleggiato concretamente il Pregiudicato e i suoi fantasmi. Con l’appoggio dichiarato della maggioranza parlamentare meno una manciata di voti. Una bazzecola per chi, i deputati, se li può anche comprare. Il rischio di un’Italia rappresentata da un truffatore dello stato drizzava i capelli in testa. Anche perché era da rabbrividire l’acquiescenza dell’intera destra nonché il mancato scandalizzarsi degli organi di disinformazione. In più, di contorno, c’era la grancassa dei pennivendoli, degli slurpisti di professione, persino degli ex estremisti di sinistra che intonavano le laudi per lo Statista di Arcore ed esortavano gli italiani a essere «riconoscenti» e a «chiedere scusa» al loro Padrone e alla sua combriccola di collusi con la mafia, di corruttori di giudici, testimoni, avvocati ecc. per aver osato uscire dal coro quando si andava compiendo lo sterminio di ogni etica pubblica nel nostro paese.

Non era fantasia perversa solo per impaurire i bambini, è stato un tragico rischio reale.

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STRAPPO UMILIANTE – GIORNALISMO DI STRADA

1.”Il Presidente della Repubblica dura in carica 7 anni e non è rieleggibile”.
Nella volontà della seconda Sottocommissione della Costituente, incaricata di redigere la parte relativa all’ordinamento costituzionale dello Stato, la possibilità di rielezione del Presidente della Repubblica veniva espressamente esclusa. Continua la lettura di STRAPPO UMILIANTE – GIORNALISMO DI STRADA

QUANDO “REPUBBLICA” COPIA…

di valerio boni
escluṡiva s. f. [femm. sostantivato di esclusivo]… Godimento di un diritto da cui ogni altro è escluso… Con sign. più ampio, avere l’e. di una notizia, da parte di un giornale, e pubblicare una notizia in esclusiva, pubblicarla attingendo a proprie fonti particolari alle quali gli altri quotidiani o periodici non possono attingere; analogam., concedere un’intervista in e.; pubblicare in e. le fotografie della cerimonia. Questa è, in sintesi, la definizione del sostantivo esclusiva, secondo l’autorevole enciclopedia Treccani.

Non si tratta di un vocabolo arcaico o di un termine che lascia dubbi sul significato, è una parola di uso quotidiano, che l’enciclopedia chiarisce nel dettaglio, indicando tra gli altri un esempio legato al nostro lavoro. Avere l’esclusiva significa dimostrare di saper svolgere il proprio lavoro, anticipando gli altri con notizie e immagini in grado di colpire il lettore e fare la differenza.

La ricerca dell’esclusiva porta talvolta alla ridicolizzazione del termine, usato spesso per definire sconvolgente una notizia che tale non è, come l’ultimo diverbio all’interno della casa del Grande Fratello. Ma la conquista dello scoop a tutti i costi è una brutta malattia, che passa attraverso il saccheggio indiscriminato di quanto il web può offrire, vale a dire molto, a patto di saper distinguere tra perle e spazzatura.
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LA PROVINCIA SCRIVE IN INGLESE

di tebando di navarra

Si usano termini italiani per disprezzare e inglese – latino per nobilitare. Frasi dialettali per romper la monotonia, ma il giornalismo italiano oltretutto dei più bravi come Carlo Bonini rischia di cadere nell’incomunicabilità col lettore.

Repubblica 31 gennaio 2022. Titolo “Il caso Belloni…”

Elenco parole inglesi e latine citate.

La prima è intelligence per nobilitare Elisabetta Belloni. Nei giorni dell’elezione la parola era servizi segreti che richiamava torbide trame del passato. Intelligence invece evocherebbe l’abilità dell’intelletto. Paradossalmente “intelligenza col nemico” si usa nei casi di tradimento della patria.

Casting, talent, interna corporis, civil servant, leader, milieu, cyber security.

Fin qui significati che si intuiscono. Poi arriva la parola che spiazza. Self-restraint. Poi bipartisan una passeggiata tra provoloni e caciotte.

Check and balance. Qui l’autore prova a tradurre. Una strategia per allungare il brodo. Non è una critica. Bonini scrive meglio di altri colleghi che soffrono di labirintite anglofona, ma possibile che non si riesca a comunicare meglio col lettore che conosce in media 400 parole di italiano e va in corto circuito con esiziale e resilienza? Siamo dei gran provinciali.

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