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UNO SFOGO SACROSANTO

di la paglia, dottoressa covid hospital di Enna

Per tutti quelli che sento lamentarsi da ieri sera, per una fase 2 simile alla fase 1 direi (compresa la CEI) : 60 giorni dentro tute ermetiche, occhiali, visiere, notti insonni, colleghi sclerati, bipolarismo estremo, psiche sotto stress, morti in corsia, colleghi e amici che diventano pazienti, medici che al posto di visitare diventano anch’essi pazienti, pazienti a cui muoiono figli e non riescono a vedere il loro corpo e salutarlo, case di riposo e nonni ammazzati ..
Ecco, a voi tutti che vi lamentate da giorni, in trepida attesa della Minchia di tintarella , pensate solamente ad una cosa;
secondo voi alla ripresa dei contagi la sanità pubblica ripartirà e reagirà con la stessa forza d’animo? Avete idea delle ore trascorse vestiti da astronauti (e non è ancora estate) , avete idea dello stress che ci portiamo nelle nostre case? Avete idea di come andiamo a lavoro, ogni santissimo giorno con la paura del contagio? Avete idea di quanti tamponi veniamo sottoposti ? Avete idea delle distanze a cui siamo obbligati noi lavoratori nei reparti covid? Allora se non avete una cazzo di idea ascoltate quel povero di Conte con umiltà , eliminate le ideologie di Salvini e Meloni che consentitemi, non si possono più né ascoltare né vedere, tacete poiché siete ignoranti in materia e pregate (a casa) che non ci siano ricadute perché noi tutti, intendo noi che lavoriamo con la pandemia (con tutto rispetto per chi è a casa con i propri cari da 2 mesi) siamo stanchi di questo virus, e delle minchiate che vengono dette ..

Scusate per lo Sfogo e per la parola MINCHIA ripetitiva ma è un intercalare voluto e dovuto 💋😊 Amen

QUALE FESTA DEL LAVORO

di angelo perrone *

Tutto è cambiato, anche nelle manifestazioni che accompagnano la Festa del lavoro il 1 maggio. Non devono mancare però né la consapevolezza dei problemi che il Covid-19 ha reso più drammatici, né momenti di allegria e spensieratezza. Per dirci che, soprattutto nelle difficoltà, abbiamo bisogno di fiducia e tenacia.

La tela dipinta da Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901 è l’immagine più iconica da associare alla Festa del lavoro, che si celebra il 1 maggio. Chi sono i soggetti ritratti ed elevati a simbolo della lotte operaie e contadine? «Son uomini, donne, vecchi, bambini: affamati tutti che vengono a reclamare ciò che è di diritto. Sereni e calmi, come chi sa di domandare né più né meno di quel che gli spetta», scrisse lo stesso autore. Un’immagine della sofferenza composta, dell’affermazione pacata ma vigorosa dei propri diritti, il desiderio del riscatto dopo una vita di sacrifici e talora di stenti. Una manifestazione di protesta, che si basa sulla compattezza, sulla comunione di intenti, sulla vicinanza delle sorti.

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CORONAVIRUS IN LOMBARDIA, DOPO MANI PULITE CI SARA’ TAMPONI PULITI?IN PROCURA I PRIMI ESPOSTI – LO SCANDALO DELL’EMENDAMENTO SALVINI

di pino nicotri

“Se credono di coprire le loro responsabilità continuando a ripetere ‘Siamo in guerra, siamo in guerra!’ in modo da tappare la bocca ai “disfattisti”, si sbagliano. E di grosso. Per riparare al fatto di avere mandato medici e infermieri all’assalto del coronavirus a mani nude o armate solo di baionette, come i fanti italiani delle guerre mondiali contro trincee nemiche e carri armati,  dovranno come minimo assegnare la medaglia d’oro a quelli che ci hanno lasciato la pelle. E oltre alle necessarie indagini della magistratura sarà il caso che si faccia un bella commissione d’inchiesta parlamentare. I medici di base hanno già cominciato a muoversi. Quelli ospedalieri seguiranno. A migliaia, se non vengono minacciati”.

Il medico che mi parla, di un ospedale milanese, è un fiume in piena. Smette di parlare solo perché scoppia a piangere per lo sdegno, la rabbia, il dolore.

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QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DELLA PRESCRIZIONE

di maurizio fumo 

La prescrizione estingue il reato”, così si legge nell’art. 157 del codice penale.

A mio modo di vedere è un’espressione impropria. Come può un fatto storico (il reato), un avvenimento collocato nel tempo e nello spazio, “estinguersi” (annullarsi, azzerarsi, diventare inesistente) solo perché è passato (altro) tempo? In realtà, se vogliamo mantenere la prescrizione sul terreno del diritto penale sostanziale, ciò che si estingue è la pretesa punitiva dello Stato. Se viceversa la volessimo trasportare nell’ambito del diritto processuale, dovremmo dire che la prescrizione estingue – appunto – il processo (o il procedimento). Non si tratta di una mera questione terminologica affidata alla puntigliosità di giuristi un po’ pedanti; la distinzione ha conseguenze pratiche non indifferenti. Se, infatti, come vuole la Corte costituzionale, che fa riferimento al secondo comma dell’art. 25 della nostra Carta fondamentale (ordinanza 24/2017), la prescrizione è un istituto di diritto sostanziale, le norme più sfavorevoli all’imputato introdotte dopo la commissione del reato non possono retroagire, vale a dire: essa (la disposizione più severa) si applica solo con riferimento ai reati commessi dopo l’entrata in vigore della legge che la regola (o, nel nostro caso, la modifica). Se, viceversa, fosse (ma non è) un istituto di diritto processuale, sarebbe applicabile la normativa in vigore nel momento in cui si svolge il processo e, dunque, non avrebbe rilievo il momento in cui il reato è stato commesso (tempus delicti), ma il momento in cui chi è accusato di averlo commesso viene giudicato (tempus regit actum).

Sembra complicato, ma non è così.

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ANALISI DEI DECESSI DA COVID-19 IN ITALIA E IN CINA

di roberto vacca, 20 marzo 2020

Le malattie infettive si diffondono dapprima lentamente. Quando il numero dei contagiati cresce, accelera sempre più fino a sembrare esponenziale – ma poi comincia a decrescere il numero dei contagiabili. La pendenza delle curve del numero totale dei contagiati e di quello dei morti, che cresceva gradualmente, diminuisce fino ad annullarsi: il numero raggiunge un valore massimo costante A, detto asintoto. Non muore più nessuno: l’epidemia è finita. È più significativo considerare il numero dei decessi [supponendo che i certificati di morte siano giusti]: infatti i numeri dei contagi dipendono da quanti tamponi si fanno.
Trovò le equazioni che descrivono questi processi, nel 1930, il fisico Vito Volterra [1]. Queste definiscono le curve logistiche a S – il diagramma seguente rappresenta i decessi da corona virus in Cina.

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È INTOLLERABILE L’IGNORANZA DI SALVINI

di beatrice brignone (Possibile)

Quest’anno ci siamo avvicinati all’8 marzo con le dichiarazioni di Matteo Salvini sull’aborto, gravissime e strumentali. Di fronte a consultori sempre più depotenziati, all’aumento dei medici obiettori, alla mancanza di politiche per le famiglie, è necessaria una risposta a chi parla ignorando la legislazione in vigore, colpevolizzando chi non vuole affrontare una gravidanza, mettendo in discussione il diritto di scelta delle donne.

Per rispondere alle sue parole, per ristabilire un minimo di verità, va fatta chiarezza:

1) Nessuna donna abortisce in Pronto Soccorso: l’interruzione volontaria di gravidanza è regolata da 40 anni dalla Legge 194, che prevede un percorso lungo e tortuoso: bisogna presentare un certificato di gravidanza, poi c’è un colloquio obbligatorio con un medico, che è tenuto per legge a esaminare con la paziente possibili alternative. Poi sette giorni obbligatori di attesa. Infine l’operazione.

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La demolizione delle istituzioni

c’era un folle che, per paura di essere defenestrato dal terzo piano, decise di demolire l’intero palazzo…

di riccardo mastrorillo

Avevamo salutato la nascita del governo Conte 2, come reazione democratica a chi chiedeva i “pieni poteri”. Il rischio di una deriva populista, illiberale e indemocratica, ci apparse lo scorso agosto più evidente, per la salute pubblica, dell’aumento dell’Iva o del paventato “esercizio provvisorio”. Continua la lettura di La demolizione delle istituzioni

LA LIBERTÀ’ DI STAMPA SECONDO CASALEGGIO 1

di enzo marzo

L’articolo di “Repubblica” , che ripubblichiamo di seguito, denuncia un fatto cui noi NON vogliamo credere. Non è possibile che il padrone (per via ereditaria) del Movimento 5 stelle abbia avuto l’ardire di denunciare un giornale libero a noi molto caro solo per il fatto di aver pubblicato un articolo in cui  si criticava la teoria e la pratica antidemocratica della piattaforma Rousseau e quindi della sua derivazione politica. Casaleggio Secondo teorizza e pratica la “democrazia diretta” gestita nel tinello di casa sua , senza alcun controllo pubblico e senza alcuna garanzia per gli stessi votanti. Ci ha sempre sorpreso il numero abbastanza scarso dei  casaleggini che si piegano alla fatica di premere  a casa loro alcuni tasti per esprimere la loro volontà, come ci ha sorpreso sempre  che certe candidature a deputato o a presidente di regione fossero decise da una manciata di voti. E questa Casaleggio Secondo la chiama democrazia e nello stesso tempo – denunciando per diffamazione il giornale del vecchio Segre per un’opinione – dimostra che la sua concezione democratica è uguale a quella di Orban: democrazia (sic!)  senza le libertà fondamentali.  Tra quanti secoli la schiatta reale dei Casaleggio imparerà che alle opinioni critiche si risponde con altre opinioni e non coi tribunali? Perché Casaleggio Secondo non ha inviato una rettifica per correggere eventuali errori  che il giornale “Incontro” avrebbe dovuto pubblicare? Il M5s  nelle mani di Casaleggio Secondo si sta dimostrando con sempre più evidenza una compagine autoritaria senza princìpi.  Ci aspettiamo che molti suoi rappresentanti e aderenti abbiano il coraggio di dissociarsi pubblicamente da questa decisione autolesionista.       

Chi intende firmare un appello a favore del giornale “l’incontro ” può farlo  su http://chng.it/V4yFWc2z

la sospensione dello stato di diritto e la licenza di inquinamento

di riccardo mastrorillo

Ascoltiamo attoniti tesi politiche ed economiche, quantomeno fantasiose, sostenute peraltro anche da sedicenti liberali, riguardo la drammatica vicenda delle acciaierie di Taranto. L’ex ministro Calenda ha spiegato e, quasi con orgoglio, rivendicato, di aver firmato un contratto che prevedeva il diritto di recesso da parte di ArcelorMittal , nel caso fosse venuto meno lo scudo penale.

Sgombriamo subito il campo sull’esistenza di uno scudo penale: l’immunità prevista dal decreto legge 5 gennaio 2015, n. 1 non è applicabile. Continua la lettura di la sospensione dello stato di diritto e la licenza di inquinamento

TOTI, SALVINI… URLANO TUTTI, E LA SALUTE?

di Verdi Liguri

In queste ore sembrerebbe compiersi un ennesimo dramma nelle fallimentari politiche industriali italiane:

a seguito della eliminazione dello “scudo penale” la società Arcelor Mittal si starebbe ritirando dal progetto di risanamento e rilancio della prouzione di acciaio a Taranto,che investe in qualche modo pure Genova e Novi Ligure ove vi sono altri due siti produttivi.

Alla notizia l’estrema destra e il nostro Presidente della regione in perenne campagna elettorale avrebbero trovato nuova linfa alla loro retorica antigovernativa ma le cose stanno realmente come vengono presentate???

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LA VITTORIA DELLA DESTRA, LA SCONFITTA DELLA LEGA

Nel silenzio totale dei telegiornali  sui dati elettorali veri si sta celebrando il trionfo di Salvini (da segnalare particolarmente la Maratona di Mentana dove la faziosità  ha raggiunto limiti indecenti per dei giornalisti).  Noi commenteremo domani, oggi facciamo solo notare che forse sarebbe utile leggere le cifre date dal Ministero dell’Interno (hanno sempre un testa durissima). I numeri parlano chiaro: dalle ultime elezioni europee della fine di maggio la Lega di Salvini in Umbria ha perduto 17.045 voti, l’1,23% sui votanti e ben il 3% sugli aventi diritto. 

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