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bombe a grappolo e insulti

Sul fronte dell’”operazione speciale” il “Fatto quotidiano” ogni giorno è tutto dedito a lanciare bombe a grappolo contro la resistenza ucraina. Dai titoli alle didascalie, dagli editoriali astiosi ai commenti sarcastici. Oggi, tra gli altri ordigni sono da segnalare due missili del generale Mini che colpisce direttamente Zelensky su punti strategici (non è generale per caso della Quinta Colonna). Il primo arriva in ritardo sulle macerie, dopo il bombardamento indecente degli stalinisti dell’Anpi: «Un’esigenza che il massacro di Bucha ha reso impellente. Tanto impellente che sembra Zelensky non aspettasse altro e che non intenda aspettare né l’inizio né tantomeno l’esito degli accertamenti “indipendenti” dai quali potrebbe venir fuori un’altra storia». Il secondo esplosivo è più ridicolo perché sul giudizio dell’efficacia dell’Onu Mini rimane proprio l’ultimo, assieme al giapponese sul ramo: Zelensky «oltre a insultare l’Onu insiste per la guerra immediata di tutto il mondo alla Russia». Ma siamo convinti che Zelensky, l’infamatore, non si sia preoccupato troppo. Sicuramente lo conforta la compagnia di papa Francesco, altro specialista in insulti contro l’Onu.

la lepre marzolina – venerdì 8 aprile 2022

COMICI E PAGLIACCI

Il deputato Matteo Dall’Osso muore dalla voglia di sentire in diretta le minacce di Putin all’Italia, e non ascolterà Zelensky. Riferendosi al presidente ucraino, ha detto: «Di comici ne ho conosciuti abbastanza». Come dargli torto? Ma è lui che non è mai sazio. Nel circo della politica italiana il primo che ha avuto la fortuna di ammirare è stato il comico-illusionista Beppe Grillo che ha truffato gli italiani facendo eleggere persino un trasformista professionista, filoputiniano di destra, come Dall’Osso. Il quale – una volta eletto – si è trasferito armi e bagagli in “Coraggio Italia” per recitare col duo Toti&Brugnaro. Poi, alla ricerca di un vero buffone, non poteva che approdare in Forza Italia. Chissà se ha partecipato al matrimonio burletta del suo presidente amico di Putin. Che comicità!

La lepre marzolina – lunedì 21 marzo 2022

Putin, mediazioni e tangenti

Altro che la Merkel. E’ strano che nessuno ci abbia pensato: il mediatore più adatto a intraprendere trattative con Putin è Gianluca Savoini, il faccendiere di Salvini, preso con le mani nella marmellata mentre trafficava  con i russi su scambi petroliferi. E chissà, questa volta per l’Italia e non solo per la Lega, potrebbe scattare persino una bella tangente…

la lepre marzolina – domenica 27 febbraio 2022

i no vax – no senno

Un centinaio di no-vax paralizzano il centro di Roma occupando piazza San Marco, qualcuno guarda nostalgico al più noto balcone di Piazza Venezia, contenuti – a distanza – dalle forze dell’ordine: gli studenti sono stati manganellati, mentre costoro che platealmente, esortati dal loro leader Pappalardo, annunciano di voler arrestare Draghi e Speranza, sono impunemente liberi di bloccare la capitale……

il gRillo parlante

“Ritornerò in ginocchio da te”

Papa Francesco va in tv a fare il suo lavoro di propagandista. Abbiamo evitato per un pelo una sua comparsata a San Remo (ma è riuscito a farsi vedere anche lì, negli spot pubblicitari, tra una Ferilli e le mutandine Tena). A “Che tempo che fa” trova l’ospite ideale. È già da anni che Fazio fa interviste “in ginocchio”.

La lepre marzolina – domenica 6 febbraio 2022

SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME…

Molti sono gli aspiranti, ma l’esame per il titolo “Il più Fesso della Repubblica” è molto severo. Salvini però è sicuro di sé, si sente al Papeete, e ingurgitati tre, quattro mojitos, appena poche ore dopo la catastrofe Casellati da lui provocata, si presenta davanti agli esaminatori e proclama: «Sto lavorando affinché ci sia un presidente donna e in gamba, non in quanto donna ma in quanto persona in gamba». Era ora. In ventuno parole certifica che la sua vittima di giornata non era una donna o, se era donna, era candidata solo per questo motivo e certamente non perché in gamba. Che sia chiaro a tutti.

Il titolo è suo. Persino Tajani si deve arrendere. E il suo compagno di banco, Giuseppe Conte, allunga il collo e copia il compito. Così anche lui, in extremis, riesce a strappare la medaglia d’argento. Complimenti.

la lepre marzolina – sabato 29 gennaio 2022

BONINO, RADICALI, E L’”ITALIA ALLA ROVESCIA”

Da molto tempo c’erano prove irrefutabili del consolidato opportunismo e trasformismo di Emma Bonino, ma che lei si metta ora, assieme con altri radicali da burletta, a smantellare con fervore e sistematicamente persino la memoria storica dei primordi della storia radicale, ci pare davvero un’infamia un tantino esagerata. Ci rendiamo conto che  non sono in moltissimi a non arrendersi allo straripamento dell’”Italia alla rovescia”. E a non diventare Kapò. Eppure ci meravigliamo ancora quando oninoB e i suoi ilacidar, ex abortisti e laici (persino anticlericali), danno il loro voto (peraltro neppure richiesto, così aggratis, solo per devozione politico-ideologica) alla ciellina clericale e antiabortista Cartabia. Ci ridà il buon umore soltanto il pensiero della reazione, fiorita d’improperi toscani, di Ernesto Rossi. Ovviamente dall’Inferno. Per non dire del giudizio delle ossa di Salvemini, Galante Garrone, Calamandrei, Ada Rossi, Adele Faccio, milioni di donne, e via dicendo… Ma sono giudizi che non arrivano a destinazione perché nell’”Italia alla rovescia”, nell’Italia delle oninoB e dei suoi ilacidar, non si sa neppure cosa sia la vergogna.

enzo marzo