Tutti gli articoli di Critica Liberale

LA APP PER LA FASE 2

di lorenzo sartori

Con la Fase 2 sarà fondamentale utilizzare una preziosissima App. Non parlo di Immuni, ma di un’app ben più potente e sicura, Neuroni.
Sviluppata da Madre Natura, Neuroni è un’app gratuita che non sfrutta la tecnologia Bluetooth, bensì la ben più collaudata tecnologia Sinapsi. Si tratta di una tecnologia per nulla invasiva della privacy e che rende l’app comunque utile anche quando il 60% della popolazione non ne fa uso.

Continua la lettura di LA APP PER LA FASE 2

BUON PRIMO MAGGIO GOBETTIANO

di pietro polito

Silenzio, precisione, presenza continua; una psicologia nuova si tempra a questo ritmo di vita: il senso di tolleranza e di interdipendenza ne costituisce il fondo severo; mentre la sofferenza contenuta alimenta con l’esasperazione le virtù della lotta e l’istinto della difesa politica. Quando Mussolini venne a cercare il loro applauso, questi operai dovettero guardarlo con il muto disprezzo che leggo adesso nei loro occhi. Essi sanno far rispettare le distanze.

Piero Gobetti,

Visita alla Fiat, “Il Lavoro”, Genova, 15 dicembre 1923.

 

          Le vicende di questa terribile pandemia hanno portato a un effetto inaspettato e inimmaginabile fino a qualche mese fa: rendere di nuovo visibile ciò che era diventato invisibile, anzi, dicendolo meglio senza contare la mezza messa, veniva nascosto, contrastato, deriso, vilipeso, ritenuto sorpassato, superfluo, inutile: il lavoro operaio e più in generale il cosiddetto (in maniera impropria) lavoro dipendente. Chi firma un contratto di lavoro, a tempo determinato o indeterminato, o con una azienda privata o con lo stato o con un ente di terzo settore non sottoscrive certo la rinuncia alla propria autonomia personale.

Continua la lettura di BUON PRIMO MAGGIO GOBETTIANO

VISITA ALLA FIAT

di piero gobetti, 1923

Mussolini e il re del Belgio han messo di moda tra i torinesi le visite alla Fiat. Ci siamo stati tanti anni vicini e il pensarvi ci dava orgoglio e sicurezza; la vita nostra cittadina se ne ispirava così direttamente che era inutile toccar con mano e ci bastava il concetto dell’industria moderna e della nuova psicologia urbana, che nella mente si accompagnava alla figura di Agnelli.

La Fiat è alla periferia estrema di Torino: ci si va con un tram che attraversa tutta la città, senza passar nel centro, sempre per vie fuori mano, che per trovarle bisogna andarci apposta.

Continua la lettura di VISITA ALLA FIAT

COME VIOLENTARE IL GRECO

di paolo fai

DUE LETTERE NON PUBBLICATE su  un articolo di Gabriele Lavia sul teatro (il Fatto quotidiano, 23 aprile 2020)

Lettera del 25 aprile:

Dalla riflessione di Gabriele Lavia sul teatro si sprigiona lo stesso fascino, la stessa malia che dal canto delle Sirene. Che ottunde, come è noto, le capacità raziocinanti.

Chi è rimasto indenne dal fluido incantatorio e ha invece letto con la necessaria lucidità le poetiche variazioni di Lavia sul tema teatro, avrà subito notato madornali sfondoni in sede filologica.

Intanto, l’accostamento di théa, ‘visione’, ‘spettacolo’, con theá, ‘dea’, e con theós, ‘dio’, è insostenibile, poiché la prima parola e le altre due derivano da radici del tutto diverse. Sono persuaso che Lavia abbia fatto la sua lettura del fenomeno teatrale inforcando gli occhiali di Heidegger (la spia, eloquente, è il riferimento ad aletheia come ‘disvelamento’ – svelamento e svelatezza, scrive Lavia – che è l’interpretazione di Heidegger di quella parola generalmente tradotta verità). Ma forse Lavia ignora che Heidegger leggeva il greco violentandolo, per farlo rientrare nelle sue categorie filosofiche, e saltando a piè pari le insidie filologiche, in cui non di rado inciampano i filosofi digiuni di filologia.

Continua la lettura di COME VIOLENTARE IL GRECO

25 aprile – LA COSA PUBBLICA

«Al di là di ogni retorica, constatiamo come la cosa pubblica sia noi stessi, la nostra famiglia, il nostro lavoro, il nostro mondo, insomma, che ogni sua sciagura sia sciagura nostra, come ora soffriamo per l’estrema miseria in cui il nostro Paese è caduto: se lo avessimo sempre tenuto presente, come sarebbe successo tutto questo?».

Giacomo Ulivi

(giovane partigiano 19enne fucilato dai fascisti a Modena nel 1944), “Lettera agli amici” –

25 aprile, cosa significa celebrarlo al tempo del Covid-19

C’è lo stesso una piazza per la festa della liberazione dal nazifascismo. Virtuale, a causa del coronavirus. E’ l’occasione per sottolineare l’attualità dell’evento storico, oggi che la libertà è ugualmente minacciata e soggetta a restrizioni, e magari di compiere, con una donazione alle associazioni che operano per i più deboli, un gesto di solidarietà in questa situazione di emergenza. La data della rinascita dell’Italia libera suona oggi come appello all’impegno civile

di Angelo Perrone *

Niente cerimonie, o cortei, o interventi pubblici. Quest’anno, il 25 aprile, festa della liberazione dal nazifascismo 75 anni fa, non viene celebrato in modo tradizionale, a causa del Covid-19. Neppure per questo però rimane sotto silenzio. E’ ugualmente ricordato, dopo l’invito di tanti, 1400 personaggi della cultura, della società civile, dello spettacolo, dello sport, a ritrovarsi comunque insieme in una sorta di piazza virtuale che magicamente sappia riunire il paese.

Continua la lettura di 25 aprile, cosa significa celebrarlo al tempo del Covid-19

“QUANDO SI E’ DI UNA RAZZA SUPERIORE, CHE MALE C’E’ A DIRLO?”

«Io non credo ai complessi di inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori».

Vittorio Feltri,

Rete 4, Fuori dal coro-21-4-2020

[nella foto, 1. Esemplare dirigente di una razza superiore; 2. Figlio del fondatore della Lega Ladrona, già tipico rappresentante dei lombardi nel Consiglio regionale ; 3. Unico cittadino italiano che non sa mettersi neppure la mascherina].

[e.ma.] Vittorio Feltri, direttore di “Libero – il picco di stupidità”, dichiara di non credere ai complessi di inferiorità. Non stentiamo a crederlo, godendo egli di un complesso di superiorità più che motivato, dato che ha raggiunto  un ragguardevole record, quello di dirigere il quotidiano più indecente che esca in Europa… Feltri forse ha il sospetto che i settentrionali siano uguali a tutti gli italiani, ma è fuorviato dall’ambiente che frequenta e sponsorizza. Da consumato antropologo razzista non può rimanere insensibile alla superiorità dell’homo sapiens leghista, tipico del settentrione d’Italia.

PER IL GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE – SUPERIORITÀ NORDICA

Il post – poi rimosso – di Francesco Lasaponara, consigliere comunale leghista

 

FORLì – “Se anziani partigiani (più anziani sono e meglio è) e altri esponenti Anpi vogliono radunarsi per celebrare nonostante il virus perché fermarli? Anzi, andrebbero incoraggiati a farlo”, “ovviamente se poi dovessero ammalarsi dispiacerebbe molto a tutti ma è un rischio che va corso per qualcosa di più importante. E’ un rischio che dobbiamo assolutamente correre. Ne va del bene della nostra gente”. A scriverlo su Facebook (in un post che non risulta più visibile, ma che Repubblica ha potuto leggere) è Francesco Lasaponara, barese di nascita e forlivese di adozione, consigliere comunale leghista a Forlì.

Lo scrive a ridosso delle celebrazioni del 25 aprile, condendo il suo testo con hashtag ingiuriosi nei confronti dei partigiani: “#liberacidalmale #tradimentoelibertà” e altri irriferibili. Gli anziani partigiani  andrebbero incoraggiati a scendere in strada, dice, “magari in qualche città con un sindaco dal cuore partigiANO” (le maiuscole offensive sono opera di Lasaponara, ndr) tipo ad esempio Milano. Ed è giusto che celebrino spalla a spalla con i propri compagni. Ovviamente poi se dovessero ammalarsi…” eccetera. E aggiunge: “Come cani che abbaiano vittoriosi sui cadaveri dei Leoni… ma i cani restano cani e i Leoni restano leoni”.

 
 

NUMERO STRAORDINARIO – USCITO IL N. 62 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU IL FATTO QUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf clicca qui e anche su https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/22/coronavirus-in-tv-spadolini-mi-disse-di-non-voler-parlare-delle-asl-lottizzate-oggi-siamo-ancora-li/5777408/

Sommario
europa e coronavirus
5. riccardo mastrorillo, eurobond: opportunità o rischio?
6. niccolò rinaldi, guardiamoci allo specchio
la biscondola
10. paolo bagnoli, gli italiani meglio dell’italia
res publica
11. angelo perrone, concretezza e serietà
la vita buona
13. valerio pocar, bugie e silenzi impareremo qualcosa?
nota quacchera
15. gianmarco pondrano altavilla, la scienza del sensitivo mariano
lo spaccio delle idee
16. pietro polito, la forza mite della cultura

18. william beveridge, perché sono liberale
25. william beveridge, progetti di pace in tempo di guerra
28. lucio villari, quel piano beveridge che pare scritto oggi

in fondo
29. enzo marzo, vecchio scarpone – quanto tempo è passato…
31. comitato di direzione
32. hanno collaborato
6. bêtise d’oro
10-13-15-17-27-29-31. bêtise
 

CAOS E PREOCCUPAZIONI SU “IMMUNI” – “Attenzione alla raccolta dati delle app anti pandemia” – Coronavirus, lettera aperta di 300 scienziati

L’hanno firmata in tutto il mondo, ma la maggior parte lavora in Europa. Le raccomandazioni ricordano le linee guida già pubblicate dalla Commissione Eu, eppure si teme che la scelta sbagliata possa portare ad un sistema di sorveglianza. Il sospetto nasce dall’abbandono del progetto Dp-3T che invece avrebbe evitato il rischio.  

di jaime d’alessandro [da “La Repubblica 20 aprile -21 aprile 2020]

LE APP per il tracciare i contatti fra le persone e contenere così la pandemia di coronavirus, chiamate di “contact tracing”, non sembrano conoscere pace. Mentre in tutto il mondo le stanno adottando, oltre 300 accademici e ricercatori, fra i quali nove lavorano in Italia, lanciano un appello perché non si prenda la direzione sbagliata.

“Siamo preoccupati che alcune soluzioni (…) si traducono in sistemi che consentirebbero una sorveglianza senza precedenti della società“, scrivono nella lettera aperta. “Dobbiamo garantire che preservino la privacy”. Nella stessa lettera si ricordano le linee guida della Commissione europea, alle quali la app italiana Immuni aderisce, ma si teme che non tutti le seguano.

In particolare, i 300 esperti puntano il dito su un aspetto, quello del sistema di raccolta delle informazioni, che loro vorrebbero decentralizzato mentre alcuni Paesi, come Francia e Germania, vanno verso la centralizzazione. “Ed è pericoloso”, spiega al telefono Dario Fiore da Madrid, ricercatore 37enne siciliano dell’Imdea che è uno dei portavoce della petizione. “Solo un sistema decentralizzato impedirebbe un domani di usare queste informazioni nel modo sbagliato”.

Continua la lettura di CAOS E PREOCCUPAZIONI SU “IMMUNI” – “Attenzione alla raccolta dati delle app anti pandemia” – Coronavirus, lettera aperta di 300 scienziati

LA TRASFORMISTA INDECENTE MA COERENTE

Emma Bonino vota per le dimissioni del Ministro della Giustizia Bonafede con un discorso al Senato davvero spudorato e ipocrita. E’ la stessa Emma Bonino, iscritta al Gruppo di Forza Italia, che nel 1994 (se non fosse intervenuto all’ultimo momento il Presidente della Repubblica Scalfaro) avrebbe votato, assieme a tutti i radicali,  Cesare Previti come ministro della Giustizia  del primo Governo Berlusconi. Questa è vera coerenza per decenni.

la lepre marzolina – mercoledì 20 maggio 2020

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza dei cookie. Continuando la navigazione nel sito acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi