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“I DIRITTI DEI LETTORI”, UN NUOVO LIBRO DI ENZO MARZO, SCARICABILE QUI GRATUITAMENTE

La libertà di informazione è, bene o male, garantita da costituzioni e da leggi. I media, che avvolgono il globo con le loro reti, si dichiarano liberi, ma sono ovunque in catene. Questo libro di Enzo Marzo, I diritti dei lettori. Una proposta liberale per l’informazione in catene, con interventi di Luigi Ferrajoli e Stefano Rodotà (Biblion edizioni), non vuole essere solo un contributo al dibattito sul degrado avvilente della nostra stampa e televisione, ma soprattutto una proposta politica che deve coinvolgere quanti sono convinti che una delle basi fondamentali di un regime democratico è una comunicazione libera. Il tentativo è di far riconoscere che la comunicazione non ha due protagonisti, editori e giornalisti, bensì tre. Esiste anche il lettore, che oggi non possiede alcun diritto, ma è solo oggetto (pagante) di propaganda, di vere e proprie truffe e vittima di una assoluta opacità del prodotto che acquista.

Essendo una battaglia, vogliamo fare con l’esempio un piccolo passo verso la de-mercificazione dei prodotti culturali che, se fossero riconosciuti quel che sono, ovvero un bene pubblico, dovrebbero avere una circolazione gratuita. Per questo offriamo a chiunque di scaricare il testo integrale del libro. Vi chiediamo in cambio soltanto di contribuire alla diffusione del libro inoltrando a tutti i vostri conoscenti il link da cui lo si può scaricare  e di partecipare al dibattito sulle nostre idee con commenti, critiche e proposte, cui cercheremo di dare la massima diffusione.

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https://www.ibs.it/diritti-dei-lettori-proposta-liberale-libro-enzo-marzo/e/978883383

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https://www.libreriauniversitaria.it/diritti-lettori-proposta-liberale-informazione/libro/9788833831169

https://www.lafeltrinelli.it/libri/enzo-marzo/i-diritti-lettori-una-proposta/9788833831169

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BIBLION EDIZIONI

I DIRITTI DEI LETTORI: PER UN’INFORMAZIONE “LIBERATA”

Biblion Edizioni annuncia l’uscita di una nuova pubblicazione: I diritti dei lettori. Una proposta liberale per l’informazione in catene di Enzo Marzo, direttore di “Critica Liberale” e portavoce della “Società Pannunzio per la libertà d’informazione”.

I diritti dei lettori, primo volume della collana “Biblioteca di Critica Liberale”, si concentra sulla necessità di proteggere il lettore, consumatore, oggi, di un’informazione non libera, mediante una politica autenticamente liberale volta a garantire una comunicazione di qualità. L’importanza di uno Statuto, ideato da Enzo Marzo e sostenuto dagli interventi di Luigi Ferrajoli e Stefano Rodotà, si concretizza non solo nel far rispettare finalmente le norme vigenti, ma nel fondare un vero “diritto dei lettori” a un’informazione non inquinata e trasparente. Sono infatti proprio i lettori i protagonisti di un processo conoscitivo essenziale affinché una democrazia sia davvero tale.

«La libertà di informazione è, bene o male, garantita da costituzioni e da leggi. I media che avvolgono il globo con le loro reti si dichiarano liberi, ma sono ovunque in catene. I vincoli, beninteso, sono sempre più virtuali, invisibili, legano le menti e le indirizzano. Quando ci decideremo a fondare giornali strutturalmente liberi? Quando i lettori saranno riconosciuti soggetti di diritti da tutelare?»

 Enzo Marzo, giornalista del “Corriere della Sera” per 35 anni, ha fondato nel 1969 il periodico “Critica liberale” che ancora dirige. È direttore di “Nonmollare – quindicinale online post azionista” e presidente della Fondazione Critica Liberale. Nel 1998 è stato ideatore del “Manifesto laico”, nonché coautore dell’omonimo libro edito da Laterza. Insieme con Paolo Sylos Labini ed Elio Veltri ha fondato “Opposizione civile”, una delle prime associazioni della società civile che si è adoperata contro il regime berlusconiano. Già docente di Profili deontologici della professione giornalistica presso la Scuola Superiore di Giornalismo (LUISS), è tra i fondatori e portavoce della “Società Pannunzio per la libertà d’informazione”. Ha scritto: La voce del padrone. Saggio di liberalismo applicato alla servitù dei media, Edizioni Dedalo, 2006.

Giulia Orsenigo

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BIBLION EDIZIONI srl

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LA RACCOLTA DEI TITOLI PIU’ GRULLI DEL REAME

«IL NUOVO PATTO DEL NAZARENO NON È UNA MARCHETTA» – “IL FOGLIO”

“IL FOGLIO” – prima pagina, su art. di Claudio Cerasa

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«ZANGRILLO DÀ LE PAGELLE AI TELE-MEDICI «TANTI SCIENZIATI, POCA SCIENZA» IL VIRUS HA FATTO SPUNTARE TROPPI ESPERTI DELL’ULTIMA ORA – LA STAMPA TERRORIZZA LA GENTE, CHE NON SI RESPONSABILIZZA» – “LIBERO”

PRIMO POSTO: “LIBERO”   pag. 1 – 3 su art. Pietro Senaldi

ESCLUSIVO – I DIARI DEL PRESIDENTE DI OPEN- “RENZI DICE CHE LA BOSCHI È UNA DONNA, QUINDI È XXXXX” [CENSURA DEL SITO] – BIANCHI HA ANNOTATO TUTTO, COMPRESI I COMMENTI SESSISTI DEL PRINCIPALE – E IL FATTO CHE IL ROTTAMATORE CONSIGLIASSE A MEB DI TROVARSI UN FIDANZATO PER ALLONTANARE LE VOCI SU LORO DUE». “LA VERITÀ”

“LA VERITÀ” – 8 colonne , prima pagina, su art. di Giacomo Amadori

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 1. «Trentamila intellettuali contro questo esecutivo» – “LIBERO” – 2. «COSE TURCHE – SOLAMENTE A NAPOLI SI PUÒ CREPARE NEL CESSO IN CORSIA» – “LIBERO” – 3. «“Non svuotare le carceri è folle” Bernardini digiuna» – “IL RIFORMISTA”

PRIMO POSTO:

“LIBERO”   pag. 1 – 5 su art. Gianluca Veneziani

SECONDO POSTO: 

“LIBERO”   pag. 1 su art. Vittorio Feltri

TERZO POSTO: 

“IL RIFORMISTA”  PAG.1 

13-11-2020

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«SOCIETÀ SPACCATA – DA BERGOGLIO A MATTARELLA, ARBITRI DI PARTE. E L’ODIO DILAGA» . “LA VERITA’”

giovedì 12 novembre 2020

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IL BUCO DI “LIBERO”

 [Ci siamo precipitati sulla la prima pagina di “Libero” per segnalare come Feltri-Senaldi avevano dato la notizia della vittoria di Biden, convinti di leggere un bel titolo grullo, ma siamo rimasti delusi, non abbiamo trovato nulla: l’esito finale dello scontro con Trump atteso da tutto il mondo per giorni per “Libero” non è una notizia di prima pagina.]

SECONDO POSTO: 

«CONSOLIAMOCI. GLI ANTI TRUMP DESTINATI ALL’ESTINZIONE»

“LA VERITÀ” – pag.1-15 su art. Marcello Veneziani

domenica 8 novembre 2020

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«IL GOVERNO ODIA IL NORD» – “LIBERO”

PRIMO POSTO:

«IL GOVERNO ODIA IL NORD» – “LIBERO”

“LIBERO”   pag. 1 – 9 col.-13 su art. Pietro Senaldi

SECONDO POSTO: 

«NEGLI STATI UNITI HA VINTO IL PIÙ TONTO»

“LIBERO” – pag.1-11 su art. Giovanni Sallusti

6 novembre 2020
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“LA VERITÀ” – pag. 1-13 su art. Maria Giovanna Maglie

SECONDO POSTO: 

«L’INTERVISTA Luigi Marco Bassani – Quanti pregiudizi su Trump da chi non conosce gli Usa – Lo storico delle dottrine politiche: “Stereotipi ideologici nati dall’invidia per la ricchezza e il successo americano”».

“IL GIORNALE” – pag.18 su art. Eleonora Barbieri

Giovedì 5 novembre 2020

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«ABOLITA LA LIBERTÀ» – “LIBERO”
“LIBERO”, pag. 1 – su art. di Pietro Senaldi     
             SECONDO POSTO:          «ASSALTO SENZA FINE ALLA POLITICA: VERDINI VA IN CELLA»       “Il riformista”, pag 1-5 su art. Paolo Comi Mercoledi 4 novembre 2020

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«OCCIDENTE IMBELLE – SE NOI SIAMO CHARLIE, LO SCONTRO È GIÀ PERSO – PER NON “OFFENDERE LE MINORANZE” L’OCCIDENTE SI NEGA IL PRESEPE, CENSURA LA BELLEZZA DEL CRISTIANESIMO, MUTILA LA PROPRIA LIBERTÀ»

LA VERITÀ”, pag. 1 -13 – su art. Silvana De Mari

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«VIETATO USCIRE SE HAI 70 ANNI – VOGLIONO RINCHIUDERE I VECCHI NELL’ARMADIO – PURE GRILLO SOGNA DI TOGLIERE IL DIRITTO DI VOTO AI NONNI» -“LIBERO”

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ANCHE IO AMBISCO!

Salvini,  in vena di trastullarsi e continuare a far schiattare dalle risate gli italiani non totalmente abbrutiti e ancora con un milligrammo di decenza e di cervello in testa, ha detto: “Berlusconi candidato a presidente della repubblica? Dico di sì: secondo me può ambire al Quirinale”. Il Capo, si sa, ama giocare con le collanine, fare scherzi al citofono, non restituire i soldi truffati dalla Lega Ladrona, abusare di mojitos, impalmare sé stesso come caudillo. Se non avesse la pretesa di imitare davvero Trump e Orban, e se non si prendesse sul serio, ci faremmo una risata su e gli perdoneremmo tutto. Ogni tanto bisogna pure divertirsi. D’altronde, a ben pensarci,  la nipote di Mubarak sarebbe una first lady di un “certo livello”.

Ma non può esagerare. Già nelle carceri e nei circoli di destra, e non solo,  dove abbondano quei delinquenti che si sono salvati con la prescrizione, nonché tra tutte le centinaia di migliaia di pregiudicati  a riposo è tutto un gridare: “Anche io, anche io ambisco!”.

la lepre marzolina – lunedì 25 gennaio 2021

 

La figlia di un onesto cappellaio che diventò partigiana e giornalista

 di maria pia di nonno

Gianna Radiconcini si è spenta all’età di 94 anni. Una donna, una giornalista che ha segnato la storia dell’informazione europea: corrispondente della Rai da Bruxelles e da Strasburgo, Gianna seppe raccontare gli sviluppi dell’integrazione, con le prime elezioni a suffragio universale del Parlamento europeo, così come altri momenti topici di quelle vicende europee tra Anni Settanta e Ottanta, con passione e competenza. Dietro le quinte della cronista, Gianna ha seguito tutti i più grandi eventi di quella fase, difficile, ma dalla metà degli Anni Ottanta, entusiasmante, della Comunità europea: la firma dei Trattati di Roma nel 1957; le elezioni del Parlamento europeo del 1979 – fu, ad esempio, la prima giornalista ad intervistare Simone Veil dopo la sua elezione il 17 luglio – e la caduta del Muro di Berlino nel 1989. 

Ma l’impegno politico e sociale di Gianna non inizia con l’Europa. Ha radici ben più lontane. Ha soli nove anni quando – a seguito di una correzione di una maestra, da lei ritenuta ingiusta, a un suo tema – capisce di voler diventare antifascista. È troppo giovane, probabilmente, per rendersi pienamente conto dei reali rischi che quella scelta comporta, ma non si lascia intimidire. Dopo l’8 Settembre, nella Roma occupata dai nazisti, inizia con i compiti più semplici, come la consegna del cibo ai detenuti politici rinchiusi nel Carcere di Regina Coeli, per poi assumere incarichi via, via sempre più delicati.

Tra i vari avvenimenti che la segnano, ve n’è uno in particolare sempre vivo nella sua memoria e spesso da lei raccontato: il brutale omicidio di Teresa Gullace. Madre, e in attesa di un altro figlio, Teresa è nei pressi della Caserma di Giulio Cesare a Roma per protestare, assieme ad altre donne, contro la reclusione dei propri figli e mariti quando viene colpita a morte da colpi sparati da due giovani SS in motocicletta. Anche Gianna è lì e assiste, impotente, a quella scena. 

Ma accanto all’Europa e all’antifascismo, c’è un’altra battaglia condotta da Gianna. Entrata nelle fila del Partito Repubblicano, inizia ad occuparsi di diritti delle donne e, in particolare, di diritto di famiglia. Le sue idee sono talmente innovative da non essere comprese e da causarne un allontanamento dal partito stesso. Eppure, qualche tempo dopo, quelle idee vengono riprese proprio da Oronzo Reale, divenuto ministro della Giustizia, e conducono, seppur lentamente, ad una rivisitazione delle norme del Codice Civile concernenti il diritto di famiglia e delle successioni. Gianna non lo hai mai detto esplicitamente ma, forse, si sarà sentita orgogliosa di aver aperto la strada, con discrezione e senza ricevere i giusti riconoscimenti, alla riforma del diritto di famiglia del 1975. 

Tutte queste battaglie – tenute vive fino all’ultimo – sono state raccontate da Gianna nella propria autobiografia, pubblicata nel 2015, Memorie di una militante azionista – Storia della figlia di un onesto cappellaio (2015).  Gianna ha inoltre pubblicato più di recente, nel 2019, anche un romanzo in parte autobiografico, Semafori Rossi. 

da Professione reporter

PERICOLOSA IDIOZIA

di claudia lopedote

“Forma estrema di secolarismo”.
Così oggi Politico.eu ci spiega le ragioni dei terroristi islamici, esasperati dalla concorrenza sleale della “religione” francese della laicità.

Una forma non estrema di pericolosa idiozia. Non estrema solo se paragonata a quella dei tagliateste che il principio di Politico.eu poi lo applicano.
Anche in Bangladesh e Pakistan, prime al mondo per assassinii per blasfemia, sempre per legittima protesta contro l’eccesso di secolarismo francese?

IL NAZARENO

Approfittiamo del Santo Natale e della fine dell’Annus horribilis per chiedere scusa ai lettori per i giudizi spesso assai critici che abbiamo continuato ad esprimere anche nel 2020 verso gran parte della classe dirigente e politica del paese. Spesso indulgiamo troppo nella severità, forse preoccupati dall’avanzato disfacimento della nostra società. Però non dobbiamo sbagliare nel generalizzare, perché sorprendentemente accadono episodi che ci smentiscono. E siamo lieti nel prenderne atto. Certi politici improvvisamente mostrano un commovente lato di pietà umana, che deriva loro da una sentita profonda educazione cattolica. Ci siamo persino commossi quando abbiamo appreso dai quotidiani che alcuni parlamentari, tra cui Lotti e Renzi, sono corsi a far visita in carcere a Denis Verdini, condannato definitivamente dalla Cassazione a sei anni e mezzo di reclusione per bancarotta. Azione meritoria, la loro, anche se avrebbero fatto bene a compiere la loro sesta “Opera di Misericordia corporale” visitando, semmai, pure qualche povero “ladro di polli” che sicuramente rimarrà a Rebibbia ben oltre la scarcerazione del bancarottiere. Ce la immaginiamo l’Opera di Misericordia compiersi discorrendo del caso Consip che vede coinvolti, assieme al detenuto, il padre di Renzi e lo stesso Lotti. Forse, non sappiamo bene. Ma quel che è certo è che alla fine del colloquio i misericordiosi e lo sfortunato recluso saranno caduti in ginocchio a pregare con fervore il Nazareno.

la lepre marzolina – mercoledì 30 dicembre 2020

USCITO IL N. 42 DE “GLI STATI UNITI D’EUROPA” – SCARICABILE GRATIS QUI

per scaricare il pdf clicca qui

Indice
editoriale
04 – ugo ferruta, una presa di coscienza per l’europa
lo stato dell’unione
06 – antonio calafati, il bilancio europeo 2021-27: un infondato entusiasmo
10 – aurelia ciacci, unione sanitaria
d’oltralpe
12 – sarah lenders-valenti, i muri invisibili
16 – claudia lopedote, l’europa si è fermata in francia
24 – hanno collaborato
 

 

USCITA LA NEWSLETTER n.20/2020 DI ITALIALAICA

.it

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
LA LAICITÀ, IN FRANCIA E ALTROVE 
Attilio Tempestini 25.11.2020

A più di un mese dalla morte di un insegnante francese, per mano di un fanatico musulmano, vedrei diversi spunti per tornare su questioni del genere. In primo luogo appare interessante seguire, nelle sue prese di posizione, quel Consiglio Francese del Culto Musulmano (CFCM) dal quale dopo… 


Articoli
CATECHESI RELIGIOSA ED ETICA LAICA A CONFRONTO 
Paolo D’Arpini 27.11.2020

Un’idea morale ed un’etica utopica esercitano sovente un grande appeal attrattivo su molti intellettuali. Come tutte le idee aldilà della portata attuativa rischia però di diventare un’altra forma di “ismo”, una ideologia che si prefigge attraverso i suoi propagatori di elevare la…

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REPUBBLICA 3.0 – 3 – BERNARDO VALLI ABBANDONA REPUBBLICA E LA QUESTIONE ISRAELIANA

da Professione reporter
 

Bernardo Valli, 90 anni, inviato in ogni teatro di crisi e di guerra del mondo, è tornato a scrivere sull’Espresso, con la sua rubrica “Dentro e fuori”. Ha lasciato Repubblica a metà settembre in seguito alle richieste di cambiare un suo articolo su Israele e più in generale per la politica del nuovo direttore Molinari sul Medio Oriente. L’intenzione era di lasciare tutto il gruppo, dove aveva prestato la sua opera per quarantatre anni. Ma il direttore dell’Espresso, Marco Damilano, l’ha pregato di proseguire la collaborazione almeno con il settimanale, dove nell’ultima -prestigiosa- pagina Valli si alternava con Roberto Saviano. “La pagina resta a tua disposizione- ha detto Damilano a Valli, che vive a Parigi. Dopo un paio di appuntamenti saltati, Valli ha scritto al direttore e ha annunciato che avrebbe mandato la rubrica per domenica 25 ottobre. “Sono felice e onorato”, ha risposto Damilano. Il pezzo affronta il tema della vecchiaia, Valli parte dal fatto che sempre più spesso sulla linee metrò Montmarte-Opéra-Montparnasse qualcuno si offra di cedergli il posto a sedere: “Di solito non ci faccio caso. Rifiutavo…”.

A Repubblica intanto si discute di due nuovi casi, che riguardano ancora il rapporto l’informazione su Israele.

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Les jeux sont faits

QUANDO L’IDIOZIA E’ EREDITARIA: “Queste elezioni sono Libertà contro Marxismo. Scegliete saggiamente e votate Trump”, ha affermato il figlio del presidente. h. 14,45

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I giochi sono fatti. Siamo arrivati finalmente alla vigilia delle elezioni presidenziali americane. Non sappiamo come andranno. Sappiamo però che saranno “epocali”. Chiunque sarà il vincitore. E siamo sotto la minaccia di Trump di non accettare il risultato, se sarà per lui negativo. Gli Stati Uniti in effetti sono stati disuniti sempre, la società americana è la somma di due profonde contraddizioni che vengono da lontanissimo. Paradossalmente sono scritte assieme: costituiscono il primo e il secondo emendamento alla Costituzione americana. Siamo nel 1791. In contemporanea con la resa della Bastiglia anche oltre l’oceano viene affermato solennemente il principio delle libertà, di culto, di parola e di stampa. Il mondo fa un balzo avanti. Il primo Emendamento è esemplare, il secondo è il prodotto di un’altra cultura («il diritto dei cittadini di possedere e portare armi non potrà essere violato»).

Gli europei devono essere assai grati agli americani, perché nel secolo scorso questi hanno salvato per ben due volte la civiltà occidentale, anzi, la civiltà tout court, pagando un prezzo di sangue spaventoso. Da questa indimenticabile considerazione nasce una doverosa riconoscenza. Che però non ci deve far trascurare la schizofrenia della società americana. Le due Americhe sembra proprio che non riusciranno mai a trovare un accordo.

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