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il fanatismo omicida in iran e il maschilismo cattolico

LA RIVOLTA DELLE DONNE IN IRAN? SECONDO I MUSULMANI E’ UN’OPERAZIONE OCCIDENTALE DI NEO COLONIALISMO

di Ileana Montini

Il quotidiano online dei musulmani “La Luce” (laluce.news) si è speso nella difesa del Qatar anche con un appassionato articolo dell’italiana (convertita) Donatella Salina. Ecco il titolo: Contro i mondiali in Qatar un’offensiva coloniale ed islamofoba. Un passaggio dell’articolo porta però, direttamente, all’Iran: “Quando sentite parlare di diritti umani da parte della maggior parte degli occidentali non pensate alla giusta difesa del diritto all’istruzione, all’alloggio, alla salute e ad un salario decente per tutti. Pensate invece ad una ideologia neocolonialista autoritaria e pervasiva più delle dittature tradizionali, che cerca specie attraverso i media e la cultura di massa di estendere al resto del mondo i vizi dell’ideologia del mercato, in cui il corpo nudo è merce in vendita, un’ideologia secondo la quale solo nudi si è liberi, che esalta una sessualità polimorfa e perversa, veicolata e promossa negli Anni 70 da filosofi e scrittori come Mario Mieli. Non a caso i simboli della rivolta pro imperialista iraniana sono i capelli al vento delle donne lo schiaffo ai chierici ed i baci per strada. (mia sottolineatura) Pensate a chi ha diffuso le droghe a partire dagli anni 50 come mezzo di liberazione quando invece hanno distrutto milioni di giovani vite.” Continua la lettura di il fanatismo omicida in iran e il maschilismo cattolico

PRESENTAZIONE DEL VOLUME ANTONIO CEDERNA – UN GIRO D’ORIZZONTE – Roma, 20 gennaio ore 17.00

qui il link per vedere la registrazione della presentazione

Per partecipare è necessario ISCRIVERSI entro le ore 12 di mercoledì 18 gennaio inviando la propria prenotazione alla seguente casella di posta : info@criticaliberale.it indicando semplicemente Nome, Cognome e numero di telefono

* per un mero errore materiale Gianluigi Ceruti è stato indicato come “relatore” della Legge sui Parchi, mentre era “primo firmatario della proposta di legge sulle aree protette”

mentre Relatore della Legge è stato l’onorevole prof. Piero Angelini, ex sottosegretario al Ministero dell’Ambiente.

Contro Ratzinger

di Francesca Palazzi Arduini

Sembra, ad oggi, che la leccaculaggine verso i papi sia direttamente proporzionale al numero di uscite in Rai che i personaggi pubblici e politici vogliano ottenere.

Dichiarazioni deliranti, che paragonano il papato di Ratzinger ad opere pittoriche o a benedizioni virginali, impazzano sui social media, spesso sparate da individui che somigliano più a satiri che a chierici.

Del resto, in tempi in cui si è sfaldata ogni ideologia (così si dice), il papato pare ottenere ancora quell’alone magistrale e autorevole che tutti cercano disperatamente come Madonna cercava Susan.

Ma è questo un fatto positivo per la lucidità delle menti e la dignità del pensiero, sia laico che non?

Continua la lettura di Contro Ratzinger

USCITA LA NEWSLETTER N. 09/2022 DI ITALIALAICA

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
PER UNA CIOCCA DI CAPELLI…

Paola Ginesi 23.12.2022
Ebraim Raissa, il presidente iraniano, che denuncia le proteste delle donne come «il disegno dei nemici per destabilizzare l’Iran», concorda con l’analisi di non pochi nostri media ed opinionisti “occidentali” di vari schieramenti ideologici.
Per quest’ultimi, le proteste delle…

Editoriale
LA VOCAZIONE RELIGIOSA DEL MERITO
Giovanni Fioravanti 13.12.2022
Dunque, il MIM, ministero dell’istruzione e del merito dovrà amministrare e gestire l’istruzione e il merito, insomma un dicastero al servizio, per stare alle etimologie, dell’istruzione e del merito. Prima doveva amministrare e gestire solo l’istruzione, ancora prima anche…

Editoriale
LA LAICITÀ E NORBERTO BOBBIO
Attilio Tempestini 12.12.2022
Il libro La persona laica. Norberto Bobbio nel Novecento filosofico, recentemente uscito a firma di Cesare Pianciola per Biblion Edizioni, presenta in realtà un orizzonte che va ben oltre la laicità; sia pur latamente intesa. Soltanto uno dei suoi quattro capitoli, infatti, mostra riferimenti… Continua la lettura di USCITA LA NEWSLETTER N. 09/2022 DI ITALIALAICA

USCITO IL N.120 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU ILFATTOQUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf di NONMOLLARE clicca qui
e anche su www.ilfattoquotidiano.it – la gioventù iraniana, nuova e coraggiosa, lotta per la libertà. gli occidentali guardano distratti

Sommario
cosmopolis
3. angelo perrone, iran, i sanguinari della fede
5. michele marchesiello, iran: rivoluzione, e dopo?
la biscondola
7. paolo bagnoli, restaurazione contro etica repubblicana
cronache da palazzo
10. riccardo mastrorillo, diversamente morali
ahi! serva stampa
11. senza bavaglio, sindacato giallo e giornalisti proni
12. comitato di direzione
12. hanno collaborato
in vetrina
14. il pensiero presente, omaggio a giulio giorello, a cura di roberta pelachin giorello
4. bêtise d’oro
 

LE NORDATE HANNO POCO DI LIBERALE

di maurizio fumo

Nordio non smette di stupirci con le sue esternazioni. Difficile selezionare quelle più (tragicamente) divertenti. Questa volta occupiamoci di intercettazioni e dei delitti di corruzione.

In sintesi il Nostro ha affermato: a) che le intercettazioni non sono prove ma mezzi di ricerca della prova (da ultimo: L’IDENTITA’ del 21 dicembre), b) che esse si concedono e si eseguono (in Italia) sulla base di semplici sospetti, c) che, nelle indagini sui reati di mafia, sono inutili perché i mafiosi non parlano per telefono (IL FATTO QUOTIDIANO 21 dicembre), d) che il loro principale utilizzo consiste nel rovinare la reputazione di persone estranee ai reati per i quali si procede (lo dice in pratica in tutte le interviste che rilascia), e) che è inutile, anzi dannoso, punire il corruttore, al quale bisogna, viceversa, assicurare l’impunità, così lo si invoglia a collaborare e a denunziare il corrotto (tra le tante: LA STAMPA 7 dicembre). Continua la lettura di LE NORDATE HANNO POCO DI LIBERALE

TERTIUM NON DATUR

Giuseppe Conte, dato che è contrario all’inceneritore nel Lazio, rompe col Pd, presenta la sua candidata (lottizzata rai e “cocca” della destra di Toti) e contestualmente preannuncia la schiacciante vittoria del candidato di estrema destra, che ovviamente varerà l’inceneritore.

Ps. : la “lepre marzolina” è disperata. Non riesce a decidersi: Letta e Conte sono soltanto imbecilli o sono innamorati cotti di Meloni?

la lepre marzolina – martedì 27 dicembre 2022

 

 

GIORNALISTI MINACCIATI. TUTTI I DATI

di Alberto Spampinato

NEL 2022 IL DOPPIO DI GIORNALISTI MINACCIATI E MENO DENUNCE ALLE AUTORITÀ

564 in nove mesi rispetto ai 288 dello stesso periodo del 2021 – Cresciuta la quota di querele pretestuose rispetto agli atti di violenza – I dati di Ossigeno e quelli del Centro di documentazione del Viminale 

Nel 2022 in Italia sono stati minacciati il doppio di giornalisti rispetto all’anno precedente. Contestualmente sono diminuite le denunce presentate alle forze dell’ordine dai minacciati ed è cresciuta la quota di querele e cause per diffamazione a mezzo stampa temerarie e strumentali. Lo rende noto Ossigeno per l’Informazione, presentando gli ultimi dati del suo osservatorio sulle minacce ai giornalisti e sulle notizie oscurate con la violenza.

Nei primi nove mesi del 2022 sono stati minacciati 564 giornalisti, il 100 per cento più dei 288 dello stesso periodo del 2021. (vedi)

È aumentata in particolare la parte di intimidazioni e minacce realizzata attraverso querele e cause per diffamazione a mezzo stampa pretestuose o infondate, frutto di una legislazione anacronistica e ingiusta, che mostrano il lato italiano di quell’ “uso scorretto del sistema giudiziario” denunciato dell’UNESCO in uno studio appena pubblicato. (leggi L’ ‘uso scorretto’ del sistema giudiziario che limita la libertà di espressione)

Queste intimidazioni e minacce sono aumentate in proporzione alle altre, cioè a quelle che si sono manifestate con aggressioni, avvertimenti, e altri metodi violenti. Quest’ultimo aspetto rende il quadro italiano ancor più preoccupante.

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PEGGIO LA TOPPA DEL BUCO

Il ministro dell’istruzione e del merito, riferendosi alla punizione che merita lo studente che ha tirato un pugno alla sua professoressa, dichiara (i giornali riportano tra virgolette): «Soltanto lavorando per la collettività, umiliandosi [csv nostro] anche – evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità – di fronte ai suoi compagni, lui si prende la responsabilità dei propri atti.» La superficialità pedagogica del ministro della scuola ha suscitato un putiferio. Ora, che una punizione consistente nello svolgimento di un lavoro socialmente utile sia pedagogicamente più efficace di una sospensione, della quale gli studenti maleducati si fanno baffo, ci può stare, ma l’umiliazione è educativa? Soprattutto, favorisce la giusta crescita del cittadino? Sì, se si vuole che il futuro cittadino sia educato ossequiente al potere e, più che rispettoso delle regole, impari a stare al suo posto. Guarda caso, il ministro si riferiva non solo ai bulli e ai violenti, ma anche agli occupanti delle scuole.

A seguito degli attacchi, il ministro si è difeso scrivendo ai giornali (cfr la Repubblica 26 novembre): «… nel mio pensiero, e nelle mie parole, è decisivo l’uso riflessivo del verbo, ho detto … “umiliandosi”, non “umiliandolo”. È dunque il protagonista stesso che si fa umile …» A parte che non si capisce perché un lavoro socialmente utile debba essere fonte di umiliazione, il ministro ritiene che umiltà e umiliazione, umile e umiliato, siano sinonimi e per un ministro dell’istruzione non c’è male. Peggio ancora, il ragazzo punito dovrebbe “umiliarsi” per conto suo, ma in conseguenza di una sanzione disciplinare irrogata dall’autorità scolastica. Siamo tra l’autodafé e il bullismo di Stato.

valerio pocar

70 anni senza Benedetto Croce

di riccardo mastrorillo

Il mio personale approccio al liberalismo da ragazzo iniziò con la lettura di Croce. Attratto dalla sua prosa, tanto affascinante, quanto complessi erano i concetti che vi si esprimevano, mi colpivano del personaggio tre cose: l’essere rimasto sotto le macerie durante il terremoto, essere coltissimo pur non essendo laureato, essere anagraficamente anziano, ma intellettualmente e concettualmente più moderno dei pensatori che ancora oggi devono nascere. Nonostante il suggerimento, da parte di liberali più “strutturati” che mi dicevano: «leggi meno Croce e più Einaudi», nel corso degli anni nei momenti del dubbio o dello sconforto, sono sempre tornato sulle pagine ingiallite delle vecchie edizioni dalla copertina color arancione degli scritti di Croce, e, sempre ne ho trovato giovamento.

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