La legge sul divorzio: 50 anni di civiltà laica

La registrazione dell’evento sul canale YouTube della Fondazione

1 dicembre 1970 – 1 dicembre 2020

La legge sul divorzio: 50 anni di civiltà laica

la lunga battaglia parlamentare, la vittoria dei laici, la memoria dei protagonisti

ne parleranno:

Giovanni Crema (già deputato socialista),

Maria Mantello

(Presidente Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”),

Enzo Marzo (Presidente Critica Liberale),

Gianfranco Spadaccia (già deputato radicale)

con un breve contributo di Beatrice Rangoni Machiavelli

modera Riccardo Mastrorillo (critica liberale)

MARTEDI 1 DICEMBRE ore 18,30

All’alba del 1 dicembre 1970, dopo una lunghissima seduta, la Camera dei deputati approva definitivamente la legge sul divorzio. Fu una svolta sociale e politica di proporzioni enormi, forse la riforma più rivoluzionaria nella storia dell’Italia, eppure oggi, a parte qualche comunicato e qualche breve articolo sui quotidiani, viene passata, dalle istituzioni sotto silenzio.

La Fondazione Critica liberale, che conserva l’archivio del divorzio di Antonio Baslini, ha organizzato un convegno per ricordare quella svolta, convegno trasmesso in diretta ieri e ancora presente, sulla pagina facebook e sul canale youtube della Fondazione, con la partecipazione di Beatrice Rangoni Machiavelli, Giovanni Crema, Maria Mantello, Enzo Marzo e Gianfranco Spadaccia.

Nonostante l’ottusa opposizione della Democrazia Cristiana, e dopo aver vinto le riottose e ipocrite resistenze del Partito Comunista, l’introduzione del divorzio in Italia, unico paese della Comunità europea che non l’aveva, costituì la più grande vittoria laica della storia repubblicana e aprì la strada a quella stagione di riforme civili, in primis la riforma dell’arcaio e maschilista diritto di famiglia, come ricorda Beatrice Rangoni Machiavelli, che fu l’artefice indefessa e intransigente, insieme a Pannella, della battaglia sociale e politica fuori dal parlamento.

Una ricorrenza storica politica e sociale così importante, avrebbe avuto diritto ad una commemorazione ufficiale delle istituzioni e anche dei media: la Rai se l’è cavata con un breve documentario andato in onda la sera tardi di domenica, mentre le Istituzioni Pubbliche non hanno pensato nemmeno ad un francobollo celebrativo. Questa mancanza rappresenta plasticamente la necessità di proseguire quella battaglia di civiltà per avere finalmente un Italia, Laica ed Europea.

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