In difesa dello scontro sulle poltrone

di riccardo mastrorillo

Ripartiamo da Einaudi e dal già citato resoconto della seduta dell‘8 gennaio 1947, della prima Sezione della seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione

Ora, i programmi possono essere formulati da chiunque, e non si distinguono mai l’uno dall’altro: badando ad essi non si costruisce niente. Se v’è una costruzione solida, essa dipende dalle persone che rappresentano il programma e vogliono attuarlo. Figurarsi che soltanto con una votazione fatta su un programma si possa assicurare stabilità al Governo, è figurarsi qualcosa che può stare sulla carta, ma che non ha alcun rapporto con la realtà.

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Le stupidità parallele

Ci sono manuali preziosi sul fenomeno della stupidità. Ma è la realtà quotidiana a smentire sempre la previsione che, pur altissimo, ci sia un limite all’idiozia. I casi di Di Battista e di Renzi sono esemplari. Solo per il fatto che si fosse rimangiato per motivi di bassa cucina parlamentare la sua linea scellerata, cui l’intero gruppo dirigente del PD si era assoggettato dopo le elezioni dell’anno scorso, è sembrato che il capo del cerchio magico avesse accantonato la sua tradizionale idiozia. E invece no. L’irresistibile forza che lo costringe ad anteporre le sue ambizioni al bene del paese lo sta vincendo ancora una volta.

A PROPOSITO DI CONTE! con una postilla di Trilussa

di nando bonessio

Voglio, con forza, dissociarmi dall’entusiasmo mostrato da chi ieri ha assistito e ascoltato l’intervento al Senato del Premier Conte.
Non mi piace chi prende le distanze dalle azioni di cui é stato protagonista e, di fatto, scarica le proprie responsabilità da azioni concrete dopo averle approvate e compiute!

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l’ominicchio e le follie italiche………

Follie italiche: l’impiegato pubblico o il pensionato del sud che vota per l'”ominicchio” che vuole l’autonomia differenziata che sottrarrebbe loro il servizio sanitario pubblico ulteriormente disgregandolo e altri servizi sociali e il piccolo- medio imprenditore lombardo veneto che ha bisogno dell’euro e dell’Unione europea come dell’aria che respira che vota per l'”ominicchio “che preferisce il rublo di Putin. Tutto per avere qualche decina di emigrati in meno sulle navi delle ONG previa messa in scena con cadenza inframensile, mentre sulle coste e non solo ne arrivano altri invisibili che l'”ominicchio”non sa gestire lasciando per ogni dove manovalanza in nero? Aveva ragione Churchill, gli elettori sanno essere anche peggiori degli eletti. Ma qui siamo al cretinismo

NON CHIAMIAMOLO INCIUCIO

di riccardo mastrorillo

Abbiamo già ricordato come le nostre istituzioni siano improntate ad un regime di repubblica parlamentare, dove alla base e al principio di ogni azione politica vi è il mandato concesso, secondo i principi della democrazia rappresentativa, dagli elettori ai parlamentari: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.” (art. 67 della Costituzione) Continua la lettura di NON CHIAMIAMOLO INCIUCIO

Perché il taglio dei parlamentari ha effetti sul modello di democrazia

di Carlo Melzi d’Eril e Giulio Enea Vigevani
il sole 24 ore 24 Agosto 2019

La riforma costituzionale che prevede il cosiddetto “taglio del numero dei parlamentari”, cioè la diminuzione di più di un terzo di deputati e senatori, sembra lo scoglio su cui rischia di arenarsi l’ipotesi di un nuovo governo che unisca Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. I primi paiono porre la modifica come condizione per qualsiasi alleanza. I secondi non la ritengono una priorità e anzi sono tendenzialmente contrari ad essa. Continua la lettura di Perché il taglio dei parlamentari ha effetti sul modello di democrazia

sfiduciare sé stessi

I ministri della Lega che hanno presentato una mozione di sfiducia al governo non si sono dimessi e sono tuttora in carica. Dunque e senza scomodare l’Utopia di sir Thomas More, se non vivessimo nella Repubblica dello stato libero delle banane, la presidente del Senato Casellati dovrebbe dichiarare irricevibile quella mozione invitando i ministri leghisti a lasciare il campo. Così consentendo a Conte di essere sfiduciato dal senato nella ipotesi indicata come possibile se non probabile dall’Amico Enzo Palumbo. Comunque, se non altro, per non precipitare nel ridicolo di un partito, la Lega, che sfiducerebbe se stessa. Astuzia (secondo qualcuno). Una cosa miserevole e semiseria che getta ulteriore discredito sulle Istituzioni. Difendiamole queste Istituzioni contro i nuovi Hyksos!

in difesa della democrazia parlamentare

Nel mentre Pd e Cinquestelle si confrontano sui temi e le prospettive di un nuovo governo, vogliamo ricordare, ancora una volta, che nelle nostre istituzioni NON ESISTONO GOVERNI ELETTI DAL POPOLO, perché siamo in una democrazia parlamentare. Lo facciamo riportando l’intervento della Senatrice De Petris, nella seduta dello scorso 20 agosto:

DE PETRIS (Misto-LeU). Signor Presidente, a proposito di navi, come sapete tutti, è stato disposto il sequestro della Open Arms, dando la possibilità di sbarcare. Il solito Salvini ha dichiarato che, questa volta, era disposto a subire un altro processo. Mi chiedo io quale processo abbia mai subito. Evidentemente, oggi comincia, sempre il capitano coraggioso, a rendersi conto che forse è finita la stagione dell’impunità e delle immunità. Continua la lettura di in difesa della democrazia parlamentare

DA UN GOVERNO ALL’ALTRO, E POI, SE SON ROSE, FIORIRANNO!

di enzo palumbo

Ho ascoltato con attenzione le dichiarazioni rese ieri all’aula del Senato dal Presidente del Consiglio Conte, e devo dire che non mi ha affatto sorpreso la puntigliosa elencazione di tutte le slabbrature istituzionali e costituzionali che il suo vice-premier Salvini ha collezionato nei 14 mesi del governo che mi ostino a chiamare “pentaleghista”, piuttosto che “giallo-verde”, posto che nessuno dei due colori si addice a quei partiti: il giallo è il tradizionale colore dei liberali, che col M5S non hanno mai avuto nulla a che fare, e il verde è il tradizionale colore degli ecologisti, nessuno dei quali oserebbe militare nella Lega. Continua la lettura di DA UN GOVERNO ALL’ALTRO, E POI, SE SON ROSE, FIORIRANNO!

La democrazia parlamentare e le crisi twitterannunciate

ll 12 agosto la Conferenza dei presidenti di Gruppo del Senato si è riunita per decidere quando calendarizzare la mozione di sfiducia, presentata dalla Lega, contro il governo Conte.

Al di là dell’esilarante constatazione che la Lega ha presentato una mozione di sfiducia contro il governo in cui, il suo segretario, è vicepresidente, constatiamo che questa urgente riunione dei capigruppo viene tenuta, non per un’emergenza nazionale o internazionale, ma semplicemente perché Salvini ha deciso che i parlamentari “devono muovere il culo e venire a Roma”, perché lui ha deciso che si deve votare. Continua la lettura di La democrazia parlamentare e le crisi twitterannunciate

LA FURBIZIA, TALVOLTA, NON PAGA!

di Enzo Palumbo

Come ho scritto più volte, considero la riduzione dei parlamentari una solenne sciocchezza, consumata sull’altare della stucchevole polemica anticasta, senza considerare che, aumentando a dismisura la dimensione di circoscrizioni e collegi, si riduce fortemente la rappresentanza politica, si moltiplicano i costi delle campagne elettorali e si rende praticamente impossibile la conoscibilità dei candidati da parte degli elettori, che pure è stata una delle riflessioni che hanno portato la Corte Costituzionale a bocciare il c. d. porcellum con la sentenza n. 1-2014. Continua la lettura di LA FURBIZIA, TALVOLTA, NON PAGA!

Appello per un governo politico di risorgimento democratico

LA FONDAZIONE CRITICA LIBERALE ADERISCE E SOLLECITA ADESIONI A QUESTO APPELLO

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI

La nostra democrazia costituzionale attraversa un momento drammatico.
La Lega sembra avere accuratamente programmato la data elettorale. Ha fatto cadere il governo, con un banale pretesto, nel momento in cui il proprio gradimento è massimo, per capitalizzare il consenso cinicamente raccolto negli ultimi mesi.
L’obiettivo è un governo compattamente di destra, che instauri un regime autoritario nel nostro Paese.

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