DIZIONARIO DELLE BANDERUOLE – testo

NOTA REDAZIONALE

B

Bianconi Laura (Roma, 1960)

  1. DC. Dal 1990 al 1995 è consigliere comunale al Comune di Cesena

Nella XIV Legislatura (30 maggio 2001 – 27 aprile 2006) viene eletta  nella lista Forza Italia.

Eletta senatrice per il PdL nel 2013 aderisce al gruppo costola del GAL.

Il 16 novembre 2013 aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano. È eletta presidente del gruppo Area Popolare, comprendente i senatori di NCD e UdC.

C

Compagna Luigi (Napoli, 1948)

Per ora risulta possedere il record dei cambiamenti di casacca.

1.PRI (fino al 1992)

2.PLI (1992-1994) «Sono un liberale da sempre anche se sono stato quasi 25 anni nel PRI. Per me è un ritorno a casa»..

  1. Alle elezioni del 1994 viene candidato per l’Unione Liberaldemocratica nel Patto per l’Italia, coalizione centrista guidata da Mariotto Segni, ma non viene eletto.

4.UL (1994-1995) Unione Liberaldemocratica di Valerio Zanone

5.FdL (1995-1997). Federazione dei liberali

6.PS (1997-1998)

7.UDR (1998-1999)

8.CCD (1999-2002)

9.UDC (2002-2008)

10.PdL (2008-2013)

11.NCD (2013-2015), Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano

  1. IDeA (dal 2015) gruppo parlamentare di centro-destra “Federazione della Libertà (IDeA-Popolo e Libertà, PLI)”.[

LEGISLATURE        XI, XIV, XVI, XVII – Gruppi parlamentari:     

XI: Partito Liberale Italiano

XIV: Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro (CCD-CDU)

XVI: Il Popolo della Libertà

XVII: Federazione della Libertà (Dal 25/05/2017 a fine legislatura)

In precedenza:

– Gruppo misto (Da inizio legislatura al 19/3/2013)

– Grandi Autonomie e Libertà (Dal 20/3/2013 al 14/11/2013)

– Area Popolare (Dal 15/11/2013 al 19/11/2013)

– Grandi Autonomie e Libertà (Dal 20/11/2013 al 1°/12/2013)

– Area Popolare (Dal 2/12/2013 al 20/12/2015)

– Grandi Autonomie e Libertà (Dal 21/12/2015 al 15/02/2016)

– Conservatori e Riformisti (Dal 16/02/2016 al 1°/04/2017)

– GRUPPO MISTO (Dal 2/04/2017 al 2/04/2017)

– Grandi Autonomie e Libertà (Dal 3/04/2017 al 24/05/2017)

Nella penultima legislatura ha cambiato gruppo cinque volte in appena nove mesi. E soprattutto, è passato da un gruppo all’altro tre volte in meno di due settimane.

*

Crosio Jonny (Zurigo 1962)

Senatore alla seconda legislatura è stato eletto con la Lega ma si è iscritto al Gruppo misto. Il giorno successivo è passato con Gal (Grandi autonomie e libertà), appena costituito e formato da esponenti “prestati” dal Carroccio e dal Pdl per dare più peso al centrodestra nella conferenza dei capigruppo. Dopo un mese e mezzo, con l’ingresso di nuove “forze” in grado di assicurare la consistenza minima di dieci senatori per mantenere in vita il gruppo (Giulio Tremonti e Paolo Naccarato), Crosio è tornato con la Lega.

D

De Gregorio Sergio (Napoli, 1960)

1.PSI (Fino al 1994)

2.FI (1994-2005)

3.DCA (2005-2006)

4.IdV (2006)

5.Misto (2006-2009)

6.Il Popolo della Libertà (2009-2013)

Paese Sera. Radiouno, e Radiodue..Alfa Press Service.L’Espresso Tg2 Dossier Oggi, dal dicembre 1996 diventa il primo direttore de L’Avanti! di Valter Lavitola.Carriera politica

PSI. Nel 1994 passa a Forza Italia. In quegli anni entra anche a far parte del consiglio d’amministrazione della Edi City srl, editrice de Il Giornale nuovo del Sud, inserto regionale campano de Il Giornale, da poco diretto da Vittorio Feltri.

Nel 2005 si candida per le elezioni regionali in Campania nella lista di Gianfranco Rotondi, Democrazia Cristiana per le Autonomie e successivamente lo stesso Rotondi lo vorrà come vicepresidente nazionale del suo partito.

Sempre nel 2005, l’associazione si trasforma in un movimento politico che raggiunge un accordo con l’Italia dei Valori  con cui nell’aprile 2006, viene eletto al Senato.

Il 7 giugno viene eletto Presidente della Commissione Difesa grazie ad un accordo con la Casa delle Libertà. Determinante è il voto dello stesso De Gregorio che votando sé stesso con i senatori della Casa delle Libertà mette in crisi la maggioranza dell’Unione

Il 25 settembre 2006, esce dall’Italia dei Valori e dalla maggioranza di centrosinistra, votando in seguito contro la fiducia al Governo Prodi II durante la crisi del febbraio 2007. Nella primavera 2007 De Gregorio si candida per le elezioni a sindaco di Genova per la lista Movimento Italiani nel mondo, ma la lista viene esclusa dalla competizione elettorale per la mancata certificazione di alcune delle firme raccolte.

Nel settembre 2007 il senatore De Gregorio rientra ufficialmente nello schieramento di centro destra, siglando un patto federativo tra il suo movimento e Forza Italia. Vota la sfiducia contro il Governo Prodi II il 24 gennaio 2008, contribuendo alla sua caduta.

Alle politiche del 2008 De Gregorio è eletto senatore della Repubblica per il PdL.

Dal giugno 2007 è indagato dalla Procura antimafia di Napoli per i reati di riciclaggio e favoreggiamento della camorra.Il 25 febbraio 2008 è iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma per il reato di corruzione.

Il 15 febbraio 2012 De Gregorio è indagato per truffa e false fatturazioni nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti al quotidiano L’Avanti! insieme all’attuale direttore Valter Lavitola. Secondo l’accusa, Lavitola “quale proprietario e coamministratore di fatto della International Press” società che gestisce il giornale, e De Gregorio “quale socio effettivo dal 1997 e coamministratore occulto” della stessa società, hanno fatto risultare che l’editrice del L’Avanti!, possedesse i requisiti di legge per ottenere i contributi previsti dalla legge per l’editoria: in tutto 23 milioni e 200 mila euro ricevuti dal 1997 al 2009 tra cui anche false assunzioni.

De Gregorio è accusato di essere stato corrotto con 3 milioni di euro per il suo passaggio al centrodestra nel 2007. Per questo motivo nel febbraio 2013 viene indagato Silvio Berlusconi per concussione. L’11 marzo 2013, parlando con i giornalisti del suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla presunta compravendita dei senatori, De Gregorio ammette pubblicamente di aver preso due milioni di euro in nero e di aver commesso pertanto un reato. Il 9 maggio 2013 la Procura di Napoli chiede il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per la vicenda della presunta compravendita dei senatori. Analoga richiesta è stata formulata per l’ex senatore Sergio De Gregorio e l’ex direttore de L’Avanti! Valter Lavitola. Berlusconi e Lavitola sono stati condannati l’8 luglio 2015 a 3 anni di reclusione.

Il 9 maggio 2012 la Giunta per le autorizzazioni a procedere e le immunità del Senato boccia con 10 sì 11 no 0 astenuti e 2 assenti (Terzo Polo) la relazione Saro (PdL) contraria a concedere gli arresti domiciliari del senatore coinvolto nell’inchiesta “Lavitola”. Hanno votato contro Lega Nord, IdV e PD (a cui si è aggiunto il voto del Presidente della Giunta Marco Follini). A favore della relazione e contro gli arresti ha votato solo il partito di appartenenza di De Gregorio, il Pdl, oltre a Coesione Nazionale (ex Responsabili).

Il 6 giugno 2012 il Senato vota la nuova relazione Sanna (Pd) favorevole a concedere gli arresti domiciliari nei confronti del senatore De Gregorio. I gruppi che si dichiarano favorevoli sono Pd, IdV, Udc, Svp e Autonomie (Unione Valdôtaine, Verso Nord, Movimento Repubblicani Europei, Partito Liberale Italiano), per il Terzo Polo (ApI-FLI), Mpa, Partecipazione Democratica e Lega Nord. Contro si schierano soltanto Pdl, Coesione Nazionale (Grande Sud-Sì Sindaci-Il Buongoverno-Fare Italia), Partito Repubblicano Italiano, il Movimento dei Socialisti Autonomisti e Siamo Gente Comune Movimento Territoriale. Grazie al voto segreto richiesto dal PdL, l’Aula ribalta il verdetto della Giunta e con 109 si 169 no e 16 astenuti (in Senato l’astensione è voto contrario) su 294 senatori presenti nega l’arresto di De Gregorio.

Secondo le stime essendo 124 i senatori del Pdl e 10 i senatori di Coesione Nazionale, gli unici contrari all’arresto, se ne ricava che dei 169 totali ben 51 senatori provengano da gruppi favorevoli all’arresto tra cui Pd, Lega Nord e UdC che dopo l’esito del voto si sono accusati tra loro sulla provenienza di quei voti determinanti. Il 15 marzo 2013, terminato il suo mandato da parlamentare e decaduta la relativa immunità, si è costituito a Roma per la vicenda dei finanziamenti all’Avanti. Andrà agli arresti domiciliari nel suo appartamento ai Parioli.

Della Vedova Benedetto (1962).

Nel 1994 è Segretario nazionale e tesoriere del movimento dei Club Marco Pannella-Riformatori. Dal 1997 al 1999 è dirigente della Lista Pannella. Alle elezioni del 26 ottobre 1997 indette dalla Lega Nord per la costituzione del Parlamento del Nord è candidato all’interno della Lista Pannella antiproibizionista e referendaria e viene eletto. Parlamentare europeo dal 1999 al 2004 per la Lista Emma Bonino. Nel 2005 dal terzo governo Berlusconi è nominato membro del CNEL. collabora con “Il Foglio” di Giuliano Ferrara. Quando i Radicali Italiani con i Socialisti Democratici Italiani formeranno la Rosa nel Pugno, lascia i Radicali e fonda i Riformatori Liberali nella berlusconiana Casa della Libertà. Nel 2006 è eletto come indipendente nelle liste di Forza Italia e aderisce al Gruppo di Forza Italia.

Nell’ottobre 2007 tiene intervento alla Commissione Ambiente del Congresso americano, a Washington, nel corso del quale esprime le sue posizioni critiche nei confronti del protocollo di Kyoto. Insieme con i Riformatori Liberali aderisce a Il Popolo della Libertà nelle cui liste viene eletto deputato nel 2008.

Nel marzo del 2009 fonda con Antonio Martino, Carmelo Palma, Sofia Ventura, Piercamillo Falasca l’associazione Libertiamo, di cui viene eletto presidente.

Nel 2009 diventa finiano e aderisce a Generazione Italia. Nel 2010 passa dal Gruppo del Popolo della Libertà al Gruppo Futuro e Libertà di cui diventa prima Vicecapogruppo vicario e nel 2011 Capogruppo. Tra la sua attività spicca la richiesta di intitolare una via a Ronald Reagan. Dopo i piccoli balzi i grandi balzi. Dal Centro destra al Centro e al Centrosinistra.

Alle elezioni politiche del 2013 è eletto al Senato nella lista Con Monti per l’Italia e aderisce a Scelta Civica, di cui diventa addirittura portavoce politico fino alla primavera del 2014. Nel febbraio 2015 abbandona il Gruppo e si iscrive al Gruppo misto. Nello stesso mese abbandona Scelta civica. Pochi giorni dopo è nominato sottosegretario di Stato agli Affari Esteri nel governo Renzi. Alla fine  del 2016 entra anche nel Governo Gentiloni. Nel 2017 a Milano lancia Forza Europa e successivamente + Europa insieme con Radicali Italiani di Emma Bonino e Riccardo Magi. Per evitare la raccolta delle firme per la presentazione alle elezioni del 2018 per la coalizione di centrosinistra, fa un accordo tecnico con l’ex democristiano Bruno Tabacci che mette a disposizione il simbolo di Centro Democratico. Non eletto trasforma l’accordo tecnico in accordo politico e nel gennaio 2019 è nominato Segretario nazionale di +Europa in una assai discussa votazione grazie ai pullman di Tabacci arrivati all’ultimo momento.

G

GAL Grandi Autonomie e Libertà

Coloro che soffrono di mal di testa sono pregati di astenersi dalla lettura di questa storia che rappresenta un unicum del trasformismo mondiale.

Il gruppo parlamentare si è costituito ufficialmente al Senato della Repubblica il secondo giorno della XVII Legislatura, il 20 marzo 2013, al fine di dar rappresentanza ai senatori iscritti a partiti politici e movimenti meridionalisti ed autonomisti che avevano preso parte alla coalizione di centro-destra del 2013. Hanno quindi avuto inizialmente rappresentanza all’interno del gruppo Grande Sud, Movimento per le Autonomie e Nuovo PSI. Il 20 marzo 2013 si è quindi costituito il gruppo parlamentare a Palazzo Madama, a cui hanno aderito i tre senatori di Grande Sud: Giovanni Bilardi (unico eletto nelle liste del partito), Mario Ferrara e Giovanni Mauro (entrambi eletti grazie ad un accordo nelle liste del PdL); i due senatori del Movimento per le Autonomie: Giuseppe Compagnone ed Antonio Scavone (anch’essi entrambi eletti nelle liste del PdL) ed il senatore del Nuovo PSI Lucio Barani (anch’egli eletto nelle liste del PdL); inoltre, al fine di permettere la costituzione del gruppo grazie al raggiungimento del numero minimo richiesto di dieci membri, vengono prestati due senatori provenienti dal Popolo della Libertà (Laura Bianconi e Luigi Compagna) e due dalla Lega Nord (Jonny Crosio e Gian Marco Centinaio). Il 7 maggio 2013 i due senatori prestito Jonny Crosio e Gian Marco Centinaio abbandonano il gruppo per aderire a quello della Lega Nord (partito a cui appartengono); contemporaneamente dal gruppo della Lega Nord aderiscono a GAL Giulio Tremonti e Paolo Naccarato (senatori indipendenti eletti nelle liste della Lega). Il gruppo ha votato la fiducia al governo Letta da inizio legislatura sino al 26 novembre 2013, data in cui Forza Italia è passata all’opposizione. Il 14 novembre 2013 Paolo Naccarato, Laura Bianconi e Luigi Compagna abbandonano GAL e passano al neonato gruppo Nuovo Centrodestra (nato da una scissione del Popolo della Libertà e composto da coloro i quali volevano restare al governo), entrando così in maggioranza; dopo solo 5 giorni, il 20 novembre 2013, Compagna ritorna nel gruppo GAL per poi tornare infine il 1º dicembre 2013 nel Nuovo Centrodestra. Il 20 novembre 2013 anche Giovanni Bilardi abbandona GAL (ed il partito Grande Sud) per passare anch’egli al Nuovo Centrodestra ed entrando così in maggioranza. Dopo queste fuoriuscite Il 20 novembre 2013 Pietro Langella e Giuseppe Ruvolo, senatori “dissidenti” di Forza Italia a causa delle scelte politiche di Silvio Berlusconi, abbandonano il gruppo forzista al Senato ed aderiscono a GAL (pur rimanendo comunque all’interno di Forza Italia). Sugli stessi passi, il 27 novembre 2013, Vincenzo D’Anna, anch’egli senatore “dissidente” di Forza Italia, abbandona il gruppo forzista al Senato ad aderisce a GAL (rimanendo comunque anch’egli all’interno di Forza Italia); inoltre il 5 dicembre 2013 anche Antonio Milo (senatore di Noi Sud, eletto nelle liste del PdL) aderisce a GAL. Il 13 dicembre 2013 Michelino Davico, senatore ex Lega Nord che ha abbandonato il suo partito per votare la fiducia al governo Letta, aderisce al gruppo GAL, dapprima come esponente dell’Italia dei Valori[8] e poi dei Moderati; Davico infatti, nonostante sia GAL all’opposizione, vota sempre la fiducia al governo. A dicembre 2013, con lo scioglimento e la successiva confluenza di Grande Sud (partito con cui sono stati eletti i due senatori Ferrara e Mauro) in Forza Italia, anche i senatori Mario Ferrara e Giovanni Mauro aderiscono a Forza Italia, pur rimanendo per motivi tecnici nel gruppo GAL. Il 24 febbraio 2014, con la fine del governo Letta, il gruppo GAL nega la fiducia anche al nuovo governo Renzi. L’8 luglio 2014 Paolo Naccarato, senatore indipendente e già membro di GAL fino al 14 novembre 2013, abbandona il Nuovo Centrodestra (e quindi il gruppo Area Popolare) e ritorna nel gruppo GAL; in particolare Naccarato, così come Michelino Davico, vota la fiducia al governo nonostante il gruppo GAL sia all’opposizione. Il 18 novembre 2014 Mario Mauro, Salvatore Tito Di Maggio ed Angela D’Onghia (senatori di Popolari per l’Italia, eletti nel 2013 con Scelta Civica per l’Italia che hanno successivamente abbandonato) aderiscono al gruppo GAL; in particolare Angela D’Onghia ricopre anche l’incarico di sottosegretario all’istruzione del governo Renzi; i tre senatori dei Popolari per l’Italia votano la fiducia al governo Renzi sino al 3 giugno 2015, data in cui il partito passa all’opposizione, provocando la fuoriuscita dai Popolari per l’Italia di Angela D’Onghia che rimane comunque come indipendente nel gruppo GAL e continua a votare la fiducia al governo di cui fa parte come sottosegretario. Il 15 dicembre 2014 Pietro Langella abbandona GAL e passa al Nuovo Centrodestra (e quindi al gruppo Area Popolare), entrando così in maggioranza. Il 19 dicembre 2014 il senatore Antonio Stefano Caridi abbandona il Nuovo Centrodestra (e quindi il gruppo Area Popolare) ed aderisce al gruppo GAL (iscrivendosi inoltre a Forza Italia). Il 29 maggio 2015 Salvatore Tito Di Maggio abbandona GAL (ed anche il partito Popolari per l’Italia), lo stesso giorno lascia il gruppo GAL anche Antonio Milo (abbandonando anch’egli il partito Noi Sud a cui apparteneva): entrambi aderiscono al neonato gruppo parlamentare Conservatori e Riformisti. Il 10 giugno 2015 Bartolomeo Pepe, senatore ex Movimento 5 Stelle, aderisce al gruppo GAL[18], dapprima come esponente dei Verdi, poi del Movimento Base Italia ed infine del Movimento Politico Libertas; successivamente, il 16 giugno 2016 pure Paola De Pin, anch’egli senatrice ex M5S, aderisce a GAL, dapprima come esponente dei Verdi e successivamente del movimento Alternativa per l’Italia. Il 28 luglio 2015 Giuseppe Compagnone ed Antonio Scavone (esponenti del Movimento per le Autonomie), Lucio Barani (esponente del Nuovo PSI) e Vincenzo D’Anna (ex esponente di Forza Italia) abbandonano il gruppo GAL ed aderiscono ad Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, nuovo gruppo parlamentare nato da esponenti di GAL ed ex Forza Italia per sostenere la maggioranza del governo Renzi, così quindi i quattro senatori entrano in maggioranza. Il 2 ottobre 2015 anche Giuseppe Ruvolo abbandona GAL (e quindi Forza Italia) ed aderisce ad Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, entrando così anch’egli in maggioranza. Il 21 dicembre 2015 Gaetano Quagliariello, Carlo Giovanardi, Andrea Augello e Luigi Compagna, non condividendo le scelte del governo e della maggioranza di cui facevano parte, abbandonano il Nuovo Centrodestra (e quindi il gruppo Area Popolare) ed aderiscono a GAL come esponenti del movimento IDEA, passando così all’opposizione. Il 22 dicembre 2015 Monica Casaletto, senatrice ex M5S, aderisce a GAL, dapprima come indipendente e, dal 14 gennaio 2016, come esponente del movimento Euro-Exit. Il 10 febbraio 2016 Riccardo Villari, ex senatore di Forza Italia, aderisce come indipendente al gruppo GAL. Il 15 febbraio 2016 Luigi Compagna abbandona GAL e viene “prestato” al gruppo Conservatori e Riformisti al fine di evitare lo scioglimento del suddetto gruppo, ormai ridotto sotto la soglia minima di dieci senatori; per lo stesso motivo anche Andrea Augello, il 24 maggio 2016, lascia GAL e viene “prestato” al gruppo Conservatori e Riformisti; Compagna e Augello restano comunque iscritti al movimento IDEA di cui fanno parte. Il 4 agosto 2016 il senatore Antonio Stefano Caridi, membro di GAL ed esponente di Forza Italia, viene arrestato con parere favorevole del Senato della Repubblica a scrutinio segreto (154 SI, 110 NO e 12 Astenuti). Il 14 dicembre 2016, con la fine del governo Renzi, il gruppo GAL nega la fiducia anche al nuovo governo Gentiloni. Il 7 marzo 2017 il senatore Mario Walter Mauro abbandona il gruppo e aderisce a Forza Italia. In seguito allo scioglimento del gruppo Conservatori e Riformisti (1 aprile 2017) i senatori Augello e Compagna tornano in GAL. L’11 maggio 2017 i senatori di Direzione Italia, privi ormai di un gruppo, aderiscono a GAL. Il 25 maggio 2017 i quattro senatori di IdeA ed il senatore Davico lasciano GAL per fondare il nuovo gruppo Federazione della Libertà (Idea-Popolo e Libertà, PLI) e la componente Euro-Exit si scioglie, pertanto Monica Casaletto torna ad essere membro di GAL come esponente indipendente. Attualmente il gruppo, dopo numerose variazioni, è quindi composto da 17 senatori, dei quali 7 di Direzione Italia, 3 di Forza Italia, 1 di Riscossa Italia, 1 di Movimento politico Libertas e 4 indipendenti; il gruppo GAL è all’opposizione del governo Gentiloni, sebbene Paolo Naccarato, Riccardo Villari ed Angela D’Onghia votino comunque la fiducia al governo.

 

M

 

Minchella Martina (Viterbo, 1989)

PD: Ex segretaria del Pd di Viterbo, prima della corrente di Fioroni, poi renziana doc.

LEGA: «Salvini è un vero leader, ma a dirlo non sono io, sono i cittadini. Trasmette senso di unità e di appartenenza, ci si sente parte di una comunità. Io di sinistra? Alcuni concetti di destra e sinistra oggi sono sfumati. Bisogna capire come evolvono i tempi, non si può parlare di lotta di classe…». (“Fatto Quotidiano”, 9 luglio 2019).

S

 Scilipoti Domenico (Barcellona Pozzo di Gotto, 1957).

PSDI: Dal 1983 al 1998 e poi 2003 al 2005 consigliere comunale a Terme Vigliatore (Messina);

Italia dei Valori (Di Pietro): segretario provinciale di Messina (2002-06) e vicesegretario regionale (2004-06). È stato candidato per l’IdV al Senato in Sicilia nel 2001 e 2006, senza essere eletto. Alle elezioni politiche del 2008 è eletto alla Camera dei deputati.

Movimento di Responsabilità Nazionale. Il leader dell’IdV Antonio Di Pietro ipotizza dietro al repentino cambio di opinioni di Scilipoti la corruzione da parte del partito del PdL e per questo ha richiesto l’intervento della magistratura. Nel luglio 2015 viene riaperta l’inchiesta di corruzione per il suo passaggio dall’IdV al PdL. Nel febbraio 2016 l’indagine viene definitivamente archiviata Il 14 dicembre 2010 durante il voto di fiducia al Governo Berlusconi IV, Scilipoti, Bruno Cesario e Massimo Calearo attendono la seconda chiamata per vedere se il loro voto sarebbe stato determinante (e così è stato). A Roma poco dopo il voto delle camere in piazza San Silvestro sfilano davanti alle telecamere dei Tg una ventina di immigrati con degli striscioni di sostegno alle decisioni di Scilipoti. Identificati dalla polizia, dichiarano di essere lì per lavoro in quanto pagati dallo stesso deputato per far credere che esista un consenso sulle sue scelte.

Iniziativa Responsabile. A gennaio 2011 è tra i fondatori del nuovo gruppo a sostegno della maggioranza berlusconiana. All’interno del “Manifesto del Movimento responsabilità nazionale”, divulgato nell’aprile del 2011, risultano poi testualmente ricopiate frasi del Manifesto degli intellettuali fascisti.

Il Popolo della Libertà. 2013 Eletto senatore subentrante in seguito alle dimissioni di Berlusconi.

Forza Italia. Aderisce dopo la chiusura del Popolo della Libertà. Alle elezioni politiche del 2018 è ricandidato al Senato nelle liste di Forza Italia dove sarà primo dei non eletti.

 

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