ADDIO A CAMILLERI

di andrea costa

Mettiamola così. “La repubblica delle cartoline” deve molto riflettere se  è venuto a mancare il suo più giovane talento letterario degli ultimi 25 anni, capace di varcare i confini nazionali, apprezzato e tradotto ”persino” in Francia.
Questo “nuovo” talento aveva 93 anni ed è stato un “quarantottino” cresciuto nei banchi della severa, umanistica ed esigente scuola gentiliana.
Una specie di interferenza nell’italico radiotelescopio culturale, da una stella morta centinaia di anni luce fa; da quei licei classici che oggi si vorrebbero far sparire in ossequio ai peggiori modelli di state school anglosassone, alle “competenze”, al ”Capitale umano” e ad altri orrori.
Si è poi spento un grande patrimonio di Roma. Perché a Roma si è e si sta da italiani, come tutti i romani d’adozione, come lo fu Luigi Pirandello.
Si spera, in proposito, che qualcuno faccia a breve qualcosa per salvaguardare la sua casa, il suo studio, il suo archivio, la sua biblioteca. In altre parole la sua memoria vivente.

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