RAI: IL CAPOLAVORO RENZI-DI MAIO-SALVINI

di enzo marzo

«Tra il dire e il fare c’è di mezzo la Rai. Ve lo ricordate Luigi Di Maio che spiegava che “bisogna cacciare i partiti dalla Rai”, perché “è meglio il sorteggio che le nomine della politica”? Bene: acqua passata. Stasera il governo giallo-verde metterà le mani sui telegiornali. Il Tg1 e il Tg3 avranno un direttore scelto dai Cinquestelle, mentre il Tg2 sarà affidato a un leghista. Per la prima volta dalla fine del monopolio democristiano ecc.»…

Così scrive “la repubblica 2.0”. Ha perfettamente ragione e perfettamente torto. Il comportamento dei 5s prima era preoccupante, ora è addirittura sfacciatamente scandaloso. Il M5s è diventato un cinico gruppo arraffa-potere completamente dimentico delle promesse con cui ha conquistato l’elettorato. E le “porcate” le fa alla luce del giorno. E’ forse inutile ricordare (ma lo facciamo lo stesso perché gli italiani hanno memoria corta)  ciò che i casaleggini affermavano negli anni passati, visto che Di Maio ha raggiunto da tempo quel recordman di menzogne che ha nome Matteo Renzi. Ci consola questo paragone perché ci permette di riaffermare che anche il M5s pagherà caro e pagherà tutto.

C’è da ricordare che il Salvimaio, il governo vintage, ha potuto realizzare lo scempio dell’informazione televisiva semplicemente approfittando della riforma renziana della Rai-Tv varata nel 2015.

Non furono molti a protestare quando Renzi fece approvare una riforma liberticida che consegnava al governo tutti i poteri televisivi. Qualche tempo prima Renzi aveva detto ipocritamente : «Se la maggioranza vuole mettere le mani sulla Rai, basta che stia ferma e si affidi alla legge Gasparri». Ma poi pensò bene che la legge Gasparri si poteva perfino peggiorare massimizzando i superpoteri della maggioranza di governo, senza che la sua mente fosse sfiorata dal pensiero che forse lui non avrebbe governato in eterno e che stava confezionando uno strumento micidiale di cui si sarebbero potuti avvalere i suoi avversari. Che a quel tempo, stando all’opposizione, si strapparono le vesti e alzarono grida. Fico, allora presidente della Commissione di vigilanza Rai, dichiarò: «I partiti continuano ad avere un ruolo nelle nomine dei consiglieri di amministrazione e l’esecutivo accentua il suo peso in Rai con la nomina dell’amministratore delegato. UNA NORMATIVA CHE NON HA PARI IN EUROPA». E ancora: «Non esiste nessuna riforma della Rai. Quella approvata poco fa al Senato è una Gasparri 2.0, la peggiore legge che si potesse congegnare per il servizio pubblico». E mica basta: «In pericolo ci sono il pluralismo e la libertà di informazione con gravi conseguenze per gli equilibri democratici». Aveva perfettamente ragione. Ma che ne pensa adesso il Presidente della Camera? Quanto ci piacerebbe conoscere il suo parere ora che alla prepotenza idiota e masochista di Renzi si è aggiunta la mascalzonata dei casaleggini. Tenendo anche presente che a questo monopolio governativo si aggiunge anche l’impero televisivo  berlusconiano portato in dote da un altro campione di illiberalismo come Salvini. Siamo al monopolio perfetto, o quasi perfetto. Aspettiamo anche con ansia i commenti sulla libertà d’informazione del PI (partito idiota) che ha costruito, mattone su mattone, questo gran capolavoro. Sicuramente avranno la spudoratezza di protestare. Già ha cominciato “Repubblica”, dimenticando d’essere responsabile d’aver fiancheggiato ogni stupidità renziana.

3 commenti su “RAI: IL CAPOLAVORO RENZI-DI MAIO-SALVINI”

  1. C’e’ da rabbrividere al pensiero del rischio che ha corso l’Italia laddove il combinato disposto di riforma costituzionale ed italicum fosse entrato in vigore. Un governo lasciato nelle mani di un unico personaggio – Renzi o Berlusconi o Di Maio o Salvini – con maggioranze parlamentari bulgare, senza piu’ organismi di garanzia indipendenti ma controllati dalla stessa maggioranza. E la Rai ovviamente nelle mani di un semi dittatore che avrebbe deciso per gli italiani i contenuti e le modalita’ dell’offerta informativa. Partito degli idioti ? Siamo proprio convinti che si sia trattata di semplice idiozia e non di una criminale volonta’ di mettere a tacere la societa’ civile ?

    1. Red: Un tempo il M5s era chiamato grillino, perché il padrone assoluto del movimento era Beppe Grillo, ora è più preciso definirlo casaleggino perché risponde in tutto e per tutto a Casaleggio II°. Mai nominato né dal POPOLO né dagli aderenti stessi. Il Movimento straparla di democrazia, ma è rigorosamente antidemocratico: le scelte sono accentrate nelle mani di Casaleggio SENZA ALCUN CONTROLLO né esterno né interno. Il processo decisionale è assolutamente opaco anche se in nome della demagogia più sfrenata si ammanta del nome di una democrazia di tipo superiore. Peccato che il lettore non ci abbia dato il suo parere sull’adozione ferrea da parte dei casaleggini della più micidiale riforma liberticida di Renzi.

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