ANALFABETISMO VERSUS LIBERALISMO

di enzo marzo

Calenda è l’homo novus del Pd, e sembra proprio che sia perfettamente in linea con la media della classe dirigente del PI, il Partito Idiota che ha ridotto il paese al disastro. E’ stato ministro due volte e adesso se ne esce con questa dichiarazione che vogliamo riportare integralmente, a suo disdoro. I pidioti colgono con solerzia ogni congiuntivo sbagliato da Di Maio, ma poi quando aprono bocca si fanno uscire tanti di quegli strafalcioni, e non di grammatica, da far inorridire chiunque abbia frequentato la scuola dell’obbligo:

«Negli ultimi trenta anni è aumentata la disuguaglianza, l’analfabetismo funzionale è rimasto immutato e l’Italia è all’ultimo posto tra i Paesi Ocse. Il programma liberista di gestione della globalizzazione è stato di enorme successo per i Paesi in via di sviluppo e per parte delle imprese, tanto è vero che abbiamo avuto il record dell’export, ma è stato disastroso per la gran massa delle persone». «Oggi dobbiamo saper tenere insieme la società liberale e una grande opera di redistribuzione. I liberali per 30 anni hanno portato avanti l’economia del talento, ma non è stata data sufficiente istruzione alle persone, e questo è un fallimento dei liberali, va detto con chiarezza; va detto che è fallita l’idea che il mercato riesca a regolare tutto».

Calenda è purtroppo la riprova che son proprio molti ex-ministri ad aggravare il già preoccupante livello di analfabetismo nel nostro paese. In poche righe Calenda dimostra di non avere alcuna idea, neppure approssimativa, della differenza tra liberalismo e liberismo. Usa quei termini indifferentemente e a vanvera. Poi prosegue imperterrito a lodare l’enorme successo della globalizzazione per i Paesi in via di sviluppo, ma nello stesso tempo si contraddice sostenendo che il programma liberista è stato disastroso per la gran massa di persone. Ma questa massa dove risiede? Non lo dice. Però è sicuro che i liberali per 30 anni hanno portato avanti l’economia del talento [sic], senza dare però sufficiente istruzione alle persone. La dichiarazione è delle 14,29. Evidentemente l’ex ministro a pranzo ha alzato troppo il gomito. Continua: è un fallimento dei liberali, va detto con chiarezza. Lo abbiamo capito, ma Calenda si dimentica di dirci chi sono stati i liberali che hanno fallito negli ultimi 30 anni. A noi risulta che il paese negli ultimi tre decenni è stato governato da un frodatore dello stato che, circondato da delinquenti mafiosi e corruttori, faceva letteralmente solo gli affari suoi, e che da vero “liberale” pochi giorni fa ha votato a favore della democrazia “illiberale” di Orbàn. E, dopo di lui e assieme a lui, il paese è stato sgovernato da ex democristiani come Letta, Renzi, Gentiloni e dai loro ministri. Tutti piddini che hanno portato l’Italia all’ultimo posto tra i Paesi Ocse, come giustamente ci ricorda uno degli autori di questo disastro. Chi erano i liberali che hanno fallito? Ma che idea ha Calenda del liberalismo? Ha mai sentito parlare, nella scuola montezemolo, di Croce, Einaudi, Rosselli, Stuart Mill, Keynes e altri? Invece di organizzare fallite cene, perché non va all’asilo e su qualche Bignami non si dedica allo studio di base del pensiero politico moderno? Invece di ostentare tutta la sua ignoranza in materia. In modo davvero sfacciato.

Un commento su “ANALFABETISMO VERSUS LIBERALISMO”

  1. Calenda semplicemente non ha le idee chiare sulla differenza fra liberismo e liberalismo. Però, se gli si perdona la confusione lessicale, facendo il ministro ha capito la differenza e si è spostato dalla destra succube del liberismo a posizioni che a noi liberali fanno solo piacere.
    Propongo cha qualcuno di Critica in grado di farsi ascoltare lo contatti e gli segnali l’equivoco, visto anche che non è il solo, anche all’estero chiamano liberali sia liberisti che liberali. Ho sentito più volte Calenda parlare di liberali ideologici, il che dimostra che qualche differenza sta imparando a farla.

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