SALVINI IN DIVISA

di Paolo Berizzi (da repubblica.it)Salvini e quella foto con la maglietta degli ultrà di estrema destra

Dopo il giubbotto di CasaPound sfoggiato all’Olimpico, il leader della Lega posta un’immagine con un altro capo di abbigliamento “identitario”. Una T-shirt venduta su un portale specializzato in gadget dei movimenti neri europei. Con la scritta offence best defence       – 30 luglio 2018

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USCITO IL N. 26 DE “GLI STATI UNITI D’EUROPA” – FEDERALISMO O BARBARIE – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU IL FATTOQUOTIDIANO.IT

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Indice
appello
04 – gli stati uniti d’europa, federalismo o barbarie – appello per una iniziativa federalista europea
editoriale
08 – g.v. – a.c., settanta anni dopo
lo stato dell’unione
12 – movimento europeo – consiglio italiano, lettera aperta al presidente del consiglio
14 – francesco tufarelli, ventotene o visegrad? come negoziare il bilancio ue
16 – giovani vetritto, la coesione che non c’è (più)
20 – rossella moscarelli, aree interne: l’italia (e l’europa) che sta affondando
d’oltralpe
26 – carolina vigo, europee 2019 e macron: flashback o inedito?
29 – sir graham watson, la gran bretagna della brexit e le sue convulsioni
libere opinioni
32 – sarah lenders-valenti, srebrenica, una difficile eredità
37 – claudia lopedote, asino chi legge: la democrazia compromessa

Federalismo o barbarie

Con questo numero 26 Critica liberale rilancia il suo supplemento Gli Stati Uniti d’Europa, gloriosa testata federalista esistita a cavallo dell’800 e del ‘900, fino alla catastrofe bellica del ’39. Il momento è drammatico e difendere la prospettiva dell’integrazione pare tempo perso. Ma i liberali restano convinti che non vi siano alternative alla creazione di un vero soggetto democratico continentale, pena la definitiva scomparsa economica, politica, culturale, civile del soggetto geografico che ha creato la modernità, ove esso si ostini a dividersi tra staterelli minuscoli (sul piano planetario) e sempre più litigiosi. Per questo il numero si apre con un appello che taglia netto con la tradizione del cauto ma generico europeismo e va a fondo nell’attacco dell’Unione che c’è, per rilanciare la prospettiva politica della Federazione democratica che serve. Singoli e soggetti collettivi sono invitati ad aderire all’appello, perché l’evidente impossibilità di difendere il grigio e dannoso funzionalismo a guida germanica e rimorchio mediterraneo non può trasformarsi nella supina accettazione di una perversa logica intergovernativa sempre più conflittuale e perdente.

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MODELLO ALABAMA

di giuseppe civati

«Salvini dice che il suo modello non sono gli Stati Uniti di Trump: ha ragione, il suo modello è l’Alabama degli anni Sessanta, con aggiunta di citazioni fasciste, di falsità’ a ogni occasione, accompagnate da parole che vengono dalle stagioni più buie della storia italiana recente. Chiediamo alle opposizioni di portare in Parlamento una discussione che non è più rinviabile, sul ruolo e sull’operato del ministro della propaganda. Tutto è legato al colore della pelle, all’insegna del razzismo più schifoso e la vicenda di Daisy Osakue, atleta della Nazionale, lo dimostra fino all’estremo.

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CECCHINO FA RIMA CON CRETINO

Il diritto nasce ne cives ad arma ruant (alias guerra civile ) e lo stato per evitare il bellum omnium contro omnes dello stato di natura hobbesiano (homo hominis lupus). Un ministro dovrebbe saperlo e agire di conseguenza, evitando di alimentare paure e  giustizia del fai da te o sparatorie da far west in versione xenofoba . Anticipazioni improvvide  di guerra civile !? Cosi ‘cresce l’insicurezza anche dell’ignaro passante esposto al fuoco del cecchino (anche  cretino) di turno e il senso di inefficienza della struttura che fa capo al ministro.   Diversamente, se non lo sa o preferisce non saperlo, quel ministro che non garantisce la legalità e la sicurezza  è inidoneo e allora  lasci la carica.

INVETTIVA CONTRO IL P.I. – AGLI IDIOTI SI ADDICE IL SILENZIO

Si è chiuso il cerchio. Il consorzio affaristico per il potere fascio-leghista e casaleggino ha compiuto un passo determinante, e ora ha in  mano l’intera informazione pubblica. A cui si assommerà mediaset,, reti di un Berlusconi  “di lotta e di governo”. Vedremo, sorridendo amaramente, chi darà al putiniano Foa i voti che ancora gli servono. Così la libertà d’informazione compie il suo ultimo salto verso il baratro. Ne parleremo, ne parleremo a lungo.

Ma che ci si poteva aspettare da quel consorzio di cui sopra, tutto buoni propositi e gestione alla napoletana da prima repubblica, solo con un po’ di protervia in più? Salvini ha avuto persino la faccia di c. di dichiarare: «Stiamo scegliendo le persone migliori, c’è una società di cacciatori di teste che ha valutato e certificato». Cacciatori di teste molto pigri, che hanno cercato solo nel salotto di Casaleggio, il ReAzionario dei 5stelle, e nella redazione del “Giornale” di Berlusconi.

Ma ora la nostra cultura democratica e liberale ci spinge a scrivere anche di altro. Siamo trasecolati di fronte alla reazione del Pd, o meglio di quello cui proprio questa vicenda ci legittima più che ampiamente di dare il vero nome: P.I., il Partito Idiota.

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“LIBERO” SOLO DI CENSURARE

di Fatto quotidiano – 20 luglio 2018

[Postilla. e.m. : Ripubblichiamo qui un articolo su come la stampa italiana ha riportato la notizia delle  motivazioni della sentenza del processo in Corte di assise di Palermo sulle commistioni tra parte delle istituzioni e la mafia. Ne esce coinvolto Berlusconi e condannato ulteriormente il già noto colluso con la criminalità organizzata siciliana Dell’Utri. Cose risapute, e certamente non sarà neppure questa sentenza ad aprire gli occhi dei milioni di italiani che, ciechi come talpe, per due decenni hanno votato il partito fondato da Berlusconi, Previti, Dell’Utri. Ovvero, caso unico nella storia delle democrazie occidentali, da tre pregiudicati per reati gravissimi. Troppi italiani saranno anche ciechi, ma il loro offuscamento è stato anche indotto dalla stampa nazionale, da sempre conformista e cortigiano verso il potere. Ancora una volta assistiamo al cerchiobottismo inventato dal Corriere e la prudente sordina messa da quasi tutti gli organi d’informazione. Unica eccezione è “Libero” che, la notizia delle 5252 pagine delle motivazioni, non la mette proprio, neppure per criticarle, anche pesantemente. No, Feltri questa volta si risparmia persino le sue solite scurrilità e ostenta  il silenzio. Quel silenzio che si addice ai servi obbedienti e ben prezzolati].

Trattativa, su molti giornali il ruolo di Berlusconi scompare dai titoli

Quello del Patto Stato-mafia con i quotidiano italiani, insomma, si conferma un rapporto difficile. Per carità: si tratta pure sempre di un provvedimento di primo grado, su una vicenda complicata e contestatissima. Le motivazioni della corte d’Assise non sono vangelo: sono criticabili, contestabili e confutabili. Ma per criticare una notizia bisogna darla.

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CHI DAVVERO DA’ I NUMERI

di giovanni vetritto

 La polemica che si è innestata sulla questione dei “numeri” forniti dal Presidente dell’INPS Tito Boeri per la formulazione del “decreto dignità” rivela la voragine di inconsapevolezza delle cose istituzionali in cui sono caduti ormai non solo i politici, ma anche i giornalisti e più in generale gli osservatori della cosa pubblica.

Il caso però può fornire l’occasione per rimettere in ordine qualche concetto utile perché nel dibattito pubblico si torni a sillabare i temi istituzionali in maniera meno rozza.

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LE COLPE DELLE FIGLIE NON RICADANO SUI PADRI

RIPUBBLICHIAMO DA “LA REPUBBLICA” DEL 17-7-2018

 BOLOGNA Tra le ultime adesioni alla lettera di scuse a don Matteo Zuppi, promossa da 25 bolognesi tramite Repubblica Bologna e firmata da oltre quattromila lettori, per gli insulti rivolti all’arcivescovo dalla pagina Facebook della senatrice leghista Borgonzoni, lunedì sera ne è arrivata in redazione una particolarmente inattesa. A prendere le distanze dalla sottosegretaria alla Cultura, dal suo comportamento (aver abbandonato il dibattito sui migranti prima della replica del vescovo, non aver cancellato le successive ingiurie dei  follower dal suo post) e dalle sue tesi politiche, suo padre architetto Giambattista Borgonzoni. Questo il testo della sua lettera aperta, che ci ha telefonicamente confermato e autorizzato a pubblicare:

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ANCORA DUE BUFALE DI SALVINI (CON DUE PRECISAZIONI REDAZIONALI)

[REDAZIONE e.m.: Rivolgiamo una richiesta al sen. Matteo Salvini. Sappiamo bene che ogni cittadino ha piena libertà di parola (siamo stati noi liberali ad affermarla qualche secolo fa contro il sovranismi totalitari), e quindi difenderemo ad oltranza il suo diritto di esprimere qualunque sua opinione, qualunque suo pensiero, anche se abbiamo un altro costume e ci fa sorridere il suo ridicolo stile simil-ducesco. Ma ci risparmi le sue quotidiane menzogne, fondate su dati oggettivi falsificati consapevolmente solo per fare propaganda demagogica, confidando nella disattenzione, nell’ignoranza e nella scarsa memoria di troppi italiani. Salvini ricordi che ha responsabilità pubbliche e non può continuare a sparare bufale a mitraglia. Un v.presidente del consiglio ha dei doveri anche minimi di onestà verso i cittadini tutti, amici o avversari che siano. Non può continuare a riciclare informazioni acquisite nel bar sport del suo paese.

Abbiamo una nostra ragione precisa per rivolgergli questa richiesta. Quando abbiamo deciso di pubblicare sul nostro sito le correzioni ai suoi errori e bugie pensavamo di cavarcela con relativamente poco, ma da qualche giorno Salvini ci inonda quotidianamente di fake news, e noi, che siamo tutti volontari, – lo confessiamo – non riusciamo a stargli dietro. Vogliamo continuare a leggere, a sentire musica, ad occuparci anche di altro, non possiamo passare la giornata a correggere i dati falsi che fornisce la sua propaganda. Adesso addirittura sembra che suoi fans ci si mettano anche loro  con siti taroccati per moltiplicare e rilanciare le sue bufale.

Che la smetta, la preghiamo, o almeno rallenti il ritmo. Grazie].

SE NON SON MATTI , NON LI VOGLIAMO

Documento della Società italiana di Psichiatria in risposta alle dichiarazioni di Salvini

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USCITO IL N. 24 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI e anche su il fattoquotidiano.it

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“NON MOLLARE TORNERA’ LUNEDI’ 3 SETTEMBRE 2018

Sommario
cronache da palazzo
3. riccardo mastrorillo, di caste, di vitalizi e di principi
bufale fresche fresche
4. vittorio emiliani, “non dobbiamo arrenderci alla paura”
astrolabio
8. antonio pileggi, il diritto allo studio e la dispersione scolastica
la biscondola
10. paolo bagnoli, la politica concreta e la sorte
nota quacchera
11. gianmarco pondrano altavilla, casalino vuole il grande fratello
memorandum
11. matteo salvini, il golpe leghista: ai cittadini lo diremo a cose fatte
l’opinione lieve
12. marella narmucci, la centralità del lavoro nella bibbia laica
la vita buona
14. valerio pocar, uguaglianza e diversità
lo spaccio delle idee
17. nereo zamaro, la fabbrica dei populismi
19. enzo marzo, einaudi e l’indipendenza dei media
22. comitato di direzione
23. hanno collaborato
9-10-16-18. bêtise

IL FILO CHE LEGA BUFALE SUI PROFUGHI E FALSI PRO-PUTIN

di giuliano foschini  – fabio tonacci – “la repubblica”

Vi sarà probabilmente capitato di vedere il video della falsa intervista a Vladimir Putin: la risposta, in russo, del presidente a una domanda sui martiri della Seconda Guerra mondiale nei sottotitoli in italiano si trasforma in un’arringa contro le Ong e in un attestato di stima per il governo Conte. Vi sarà anche capitato, probabilmente, di imbattervi nella fotografia dello storico concerto dei Pink Floyd a Venezia spacciata come l’istantanea di un porto libico straboccante di migranti pronti a invadere le coste italiane. Sono due delle fake news più clamorose dell’ultimo anno, per viralità e per numero di reazioni suscitate. Ebbene, le due “notizie” sono connesse. Hanno una radice comune, gettate nell’arena dei social network da profili molto simili. E hanno prodotto risultati numerici quasi identici.

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LA CORTE COSTITUZIONALE FRANCESE RESTAURA IL DIRITTO UMANITARIO DELLA CIVILTÀ EUROPEA

“…la Fraternité est un principe à valeur constitutionnelle. Pour ce faire, il a rappelé qu’aux termes de son article 2 : «La devise de la République est “Liberté, Égalité, Fraternité”». La Constitution se réfère également, dans son préambule et dans son article 72-3, à l’« idéal commun de liberté, d’égalité et de fraternité». Il découle de ce principe la liberté d’aider autrui, dans un but humanitaire, sans considération de la régularité de son séjour sur le territoire national”. 

“La Fraternità è un principio con valore costituzionale. Per fare questo, La Corte costituzionale francese ha ricordato che secondo il suo articolo 2: «Il cardine della Repubblica è “Libertà, Uguaglianza, Fraternità”». La Costituzione fa anche riferimento, in il suo preambolo e nell’articolo 72-3, all ‘«ideale comune di libertà, uguaglianza e fraternità». Da questo principio deriva la libertà di aiutare gli altri, per scopi umanitari, senza riguardo alla regolarità della sua permanenza sul territorio nazionale”.