UN COLOSSALE PARADOSSO

di gian giacomo migone

Caro Direttore,  siamo di fronte ad un colossale paradosso. Il varo del governo Conte, che con ogni probabilità riceverà la fiducia delle camere, costituisce un’ importante vittoria democratica della Repubblica Italiana, anche se la sua natura politica, composizione e – nella parte più importante -programma, dovranno trovare la massima vigilanza, atto per atto, e – in linea di principio, la ferma opposizione di ogni democratico.

La collaudata abilità tattica di Sergio Mattarella  ha consentito al presidente della Repubblica di osservare il suo primo dovere costituzionale che è quello di tutelare il diritto democratico  di una maggioranza parlamentare di esprimere un governo. Anche il rifiuto della nomina del professor Savona a ministro dell’economia, strappo a tale principio, é stato da lui giustificato (o corretto) non in quanto esercizio  di un suo potere costituzionale, che avrebbe consolidato un pericoloso precedente, ma ripiegamento da lui ritenuto necessario rispetto ad un offensiva ostile alle precarie condizioni economiche della maggioranza degli italiani, peraltro largamente provocata da poteri mediatici al servizio di altri poteri, nazionali e globali, che attualmente condizionano le istituzioni democratiche in Europa e in Occidente, a tutela di loro interessi finanziari, sempre più minoritari.
 
La vena autoritaria e razzista,  l’egoismo sociale (in primo luogo la c.d. flat tax di ispirazione trumpiana), la demagogia antidemocratica e razzista presenti nella nuova maggioranza, che si riflettono nel nuovo governo,  sono in larga parte la risultante di precedenti governi, anche di centrosinistra, che hanno preferito adeguarsi e inseguire interessi, minoritari ma dominanti, piuttosto che contrapporvisi, elaborando valori e soluzioni programmatiche all’altezza di una fase storica segnata da radicali trasformazioni tecnologiche, esodi di massa, guerre e repressioni cruente, in una difficile e pericolosa transizione verso un mondo multipolare. Questa consapevolezza della sinistra, in tutte le sue articolazioni, costituisce la condizione indispensabile per poter intraprendere con speranza questo nuovo cammino.
 
L’autore è stato presidente della commissione affari esteri del Senato dal 1994 al 2001.
QUESTA LETTERA E’ STATA PUBBLICATA DA  “IL MANIFESTO”,  E NON PUBBLICATA DA “IL FATTO ” E  DA “LA REPUBBLICA”.

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