“un attacco al principio di un’onesta informazione”

di gian giacomo migone

Come è noto, i lettori dei giornali non hanno alcun diritto. In materia siamo ancora al medioevo. E i Direttori se ne approfittano, convinti come sono che i lettori debbano pagare il loro giornale e subire in silenzio ciò che viene loro apparecchiato. Nel nostro piccolo abbiamo creato uno strumento per divulgare le smentite e le repliche che i Direttori (nel primo caso addirittura violando l’articolo 8 della legge sulla stampa, e nel secondo le regole dell’educazione e della corretta informazione) non pubblicano. [red.]

Caro Direttore, [Mario Calabresi, “La Repubblica]

come lettore del Suo giornale, sono rimasto negativamente colpito dal titolo di apertura odierno del Suo giornale: “Rimborsi, lo scandalo scuote M5S”. Altri giornali, da “La Stampa” al “Giornale” portano titoli analoghi di prima pagina. Mi è dispiaciuto constatare che “La Repubblica” partecipa, se non è addirittura capofila,  di una campagna mediatica che coinvolge i principali giornali e canali televisivi su questo argomento.

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“Disimpegnati rispetto ad elezioni farsesche”

di Rete per la democrazia liberale 

“Stiamo assistendo ad un’indecorosa sceneggiata che evidenzia l’inadeguatezza della proposta politica”

La Giunta Esecutiva di RETE PER LA DEMOCRAZIA LIBERALE, presieduta da Enzo Palumbo  ha ascoltato ed approvato la relazione del Segretario Politico Pippo Rao sulle elezioni politiche,  che si stanno svolgendo tra promesse inattuabili, sovranismi impossibili e mondialismi velleitari, accuse di malaffare e  rendicontazioni fasulle, candidati narcisisti che si autonominano premier senza poterlo diventare e propongono ministri altrettanto improbabili, insomma una indecorosa sceneggiata che evidenzia l’inadeguatezza della proposta politica su cui il Paese sarà chiamato a esprimersi il 4 marzo.

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I SOLITI TRUFFATORI BERLUSCONIANI

di Enzo Marzo

CRITICA LIBERALE E SENZA BAVAGLIO DENUNCIANO SALLUSTI, DIRETTORE DEL “GIORNALE”, ALL’ORDINE DEI GIORNALISTI PER MENDACIO  E GRAVE VIOLAZIONE DELLA DEONTOLOGIA GIORNALISTICA.

Lo so bene che è stata una campagna truffaldina: i segretari si sono fatti le liste come volevano, anche esagerando molto, Renzi ha violato platealmente lo statuto del suo partito, gli altri, anche quelli che avevano criticato una delle tante schifezze contenute nel Rosatellum, le pluricandidature, hanno trovato utile approfittarne più che ampiamente. Ugualmente nessuno si è risparmiato promesse a vanvera. Ma non si possono qualificare come vere  proprie truffe finché non saranno tradite, e saranno tradite. “Possibile”, il gruppo di Civati ha già presentato un’analisi del programma Pd, non quello risibile d’oggi, ma quello esibito per le elezioni politiche precedenti a quelle del 4 marzo e ha sottolineato quanto fossero scritte sull’acqua. Il rapporto è anche su questo sito. Abbiamo già scritto sulla campagna servile di quasi tutti gli organi d’informazione che hanno esagerato sulle creste di una decina di grillini e hanno sottostimano le porcherie di casa De Luca. Ma tutto questo rientra comunque nella libera scelta giornalistica di cui i direttori si assumono la responsabilità di fronte ai lettori. Altro invece è truffare l’opinione pubblica “sparando” a pochissimi giorni dal voto una vera e propria bufala. È il caso del “Giornale” di oggi 27 febbraio. Sallusti, mettendosi sotto i piedi la deontologia giornalistica e ricordando bene che più che direttore è impiegato di fatto di un frodatore dello stato, non ha voluto essere da meno e lo ha voluto compiacere sparando in prima pagina vere e proprie menzogne.

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invettiva contro i radicali di emma bonino [di E. Marzo]

di enzo marzo

Non ditemi che vi siete meravigliati. La notizia che, prima tra gli alleati di Renzi, Emma Bonino, assieme all’ultraclericale Lorenzin, si è assunta la responsabilità di aprire a un governo con il pregiudicato incandidabile Berlusconi, era scontata. Noi ci avremmo scommesso qualche soldo. I radicali sono animali politici strani ma consuetudinari: spesso si impegnano in qualche battaglia civile sacrosanta, ma se si infilano in parlamento o nelle battaglie partitiche raggiungono vette di trasformismo e di avventurismo che non hanno uguali.

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MI HANNO CONVINTA MENTANA E GRUBER

di Aurora Morelli
 
Non volevo andare a votare, ma poi mi hanno convinta Mentana e la Gruber. Vedo solo il Tg della Sette e spesso continuo su Otto e mezzo. Come hanno gestito “rimborsopoli” mi ha fatto veramente indignare. Paragonare rimborsopoli a tangentopoli non solo è una menzogna, ma è anche una forma di corruzione. Per sere e sere sono stati scatenati contro i 5stelle, per un “non reato” e sull’uno per cento del movimento. Hanno sorvolato che il 99 per cento del movimento, aveva dato 23 milioni alle medie imprese di tasca propria. Poi esplode il fatto di Salerno e mentre Mentana lo riduceva al minimo, la Gruber conduceva la sua trasmissione su questi temi e con questi ospiti: la prima sera.”preferite Renzi o Gentiloni?, la seconda sera ha invitato Pansa e la terza Berlusconi. Non ha mai parlato del cancro di Salerno e delle metastasi che dilaniano il Pd.
Siccome la tragedia del nostro paese è la corruzione credo che vada dato un voto contro questa classe politica che la continua a portare avanti , come sta facendo il nostro ministro Orlando che vuole distruggere il metodo Falcone. Alla povera Bindi che gli chiede di cambiare le ha risposto di NO.
 

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astensione e annullamento

di felice c. besostri

[nella foto: antonio rosati, capogruppo PD alla Camera, autore della riforma della legge elettorale con cui si voterà il 04 marzo. Il Rosatellum, dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del renziano Italicum, è una legge confusissima che è stata fatta approvare a forza da Renzi e da Gentiloni con 8 voti di fiducia e che è in odore di incostituzionalità e costruita su misura per favorire il centro destra]

CHI SI ASTIENE FAVORISCE IL ROSATELLUM E LA VITTORIA DELLA “A DESTRA DEL CENTRO” O DEL GRANDE INCIUCIO PD FORZA ITALIA. CHI PROPRIO NON RIESCE A VOTARE PER LE LISTE NON COMPROMESSE COL ROSATELLUM HA UNA SOLA SCELTA FAR ANNULLARE LA SCHEDA CON UN VOTO DISGIUNTO.

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che c’entra il comunismo con la libertà?

[nella foto: Ivano Marescotti]

Su “MicroMega on line” l’attore Ivano Marescotti, comunista doc, candidato alle ultime Europee per la lista l’Altra Europa con Tsipras, ha deciso di “ingoiare il rospo”: il prossimo 4 marzo andrà a barrare il simbolo del M5S «come argine a Berlusconi, alle destre xenofobe e contro qualsiasi ipotesi di inciucio».

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Prima i diritti – intervista a Franco Grillini

di elena tebano (corriere della sera)

Da oggi Franco Grillini entra a far parte del Comitato di presidenza della Fondazione Critica liberale. Siamo ben lieti di accogliere tra di noi chi da decenni combatte per la laicità, per i diritti umani e soprattutto contro ogni forma di discriminazione. la sua è una figura esemplare di combattente per la libertà degli individui e delle minoranze.
Pubblichiamo una sua intervista al “Corriere della sera” del 10 febbraio 2018

Franco Grillini: «Prima i diritti, ora il tumore: io lotto. Sono più rivoluzionario di Marx»

Il leader di Arcigay: «Quando abbiamo cambiato di notte la stepchild adoption».

Il mieloma Ho preso un medicinale sperimentale, con la dicitura «per motivi compassionevoli»

Quando apre la porta del suo appartamento nel centro di Bologna, tre stanze ingombre di oggetti e ricordi nel palazzo in cui abita da quarant’anni, Franco Grillini, 62 anni, bolognese, presidente onorario di Arcigay, direttore di Gaynews.it, ex deputato (con i Ds nel 2001 e l’Ulivo nel 2006) e memoria storica del movimento lgbt in Italia, ha il passo incerto e il volto smagrito dalla malattia. «Mieloma multiplo, un tumore del midollo osseo, lo sorvegliavo dal 2007 — spiega —. Nel 2016 ho iniziato le cure che però mi hanno stroncato. Ho dovuto prendere un medicinale sperimentale, con una dicitura del Comitato etico dell’ospedale che mi autorizzava “per motivi compassionevoli”. Della serie: più male di così non può fargli».

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invettiva contro il p.l.i., partito liberale italiano

È fatta: un gruppetto di pseudo liberali che si raccolgono sotto il simbolo storico del PLI (Partito Liberale Italiano) si sono venduti per una cucchiaiata di lenticchie alla Lega di Salvini e partecipano alle elezioni direttamente all’interno delle liste di quel partito di estrema destra, xenofobo, razzista, filofascista, che è anche il più antieuropeista d’Italia. Inoltre, ovviamente, assieme alla Lega parteciperanno alla coalizione col partito di un pregiudicato e corruttore, e con i discendenti diretti del fascismo.
 

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